Trapani
Trapani: i partiti escano allo scoperto
Sinistra Futura, alla fine di giorni convulsi, invita i rappresentanti delle Istituzioni a una vera assunzione di responsabilità.
Redazione8 Settembre 2025 - Politica
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    Trapani – Sulla situazione politica a Trapani interviene “Sinistra Futura” con il suo coordinatore Antonio Gandolfo: “Le dimissioni dell’Assessore Barbara, nelle modalità con cui sono state adottate e con le motivazioni addotte, scritte e rappresentate sui social, diventano oggetto di ulteriore scontro personale, che rischia di travolgere la corretta dialettica democratica per lasciare il posto alle inutili e indecenti baruffe teatrali. Dopo aver gestito in seno all’amministrazione numerose ed importanti deleghe, rivestendo il ruolo di candidato sindaco in pectore, sembra che l’ex Assessore non rappresentasse, alla fine, nessuno se non se stesso. Né il suo gruppo consiliare, e neppure le forze politiche di cui si è dichiarato espressione e per le quali è stato candidato alle elezioni Europee, adesso lo sostengono”.

    Gandolfo rompe il silenzio che in generale è stato posto di fronte alle iniziative del leader del movimento Futuro, l’imprenditore Antonini: “Di fronte alla sistematica aggressione con denigrazioni e minacce rivolte ai rappresentanti delle istituzioni e a coloro che non sono disponibili a schierarsi a favore dell’onda demolitrice futurista – sostiene Sinistra Futura -, i partiti continuano a tacere e mancare di coraggio in attesa di vedere chi sarà il contendente a prevalere, rendendosi così complici di un imbarbarimento della vita civile cittadina. La Città di Trapani merita una classe politica capace di assumere responsabilità a difesa del territorio, di tutti quei cittadini e quelle cittadine, giovani, lavoratori, esponenti sociali, artigiani e professionisti che vengono continuamente derisi, sbeffeggiati e diffamati dal sedicente moralizzatore e rottamatore delle istituzioni. Chi incarna questo conflitto locale di interessi, concentrando potere economico, sportivo e mediatico, pronto a lanciarlo come modello politico per l’intera regione, deve essere fermato e ricondotto al normale processo democratico, il leale e trasparente confronto tra differenti proposte politiche e culturali per candidarsi al futuro ruolo di amministratore. Adesso però non è sufficiente denunciare il clima alterato che si vive in città. Occorre infatti continuare ad amministrarla, sulla base del consenso della maggioranza consiliare, per dare risposta e soluzione a i gravi problemi quali l’acqua, il decoro urbano, la mobilità che penalizzano i cittadini e che, manipolati per essere strumento di lotta, concorrono alla stessa delegittimazione delle Istituzioni”.

    Una via di uscita? “Nella prospettiva del necessario cambiamento a conclusione del presente mandato, è indispensabile che le forze democratiche, sociali e culturali, indisponibili a essere fagocitate nello scontro in atto, si uniscano per dare voce e forma a un progetto nuovo e diverso per questo territorio”.

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