Trapani – Il Giudice di Pace ha accolto il ricorso presentato da una trapanese, annullalando l’addebito delle eccedenze di seconda fascia per il 2019. La fattura idrica pertanto dovrà essere ricalcolata senza le eccedenze di seconda fascia per un risparmio considerevole di oltre 600 euro per la signora che ha agito a tutela dei propri diritti. Una sentenza che farà giurisprudenza.
Come sottolineato dall’avvocato Vincenzo Maltese, legale di molti cittadini coinvolti in contenziosi idrici, le fatture non riportano le date precise in cui è avvenuta la lettura dei contatori, ma si limitano a indicare un periodo generico che va dal 31 dicembre dell’anno precedente al 31 dicembre dell’anno in corso. Un meccanismo questo che, secondo Maltese, crea non poche difficoltà per il consumatore che non ha modo di verificare l’effettivo consumo d’acqua durante l’anno solare di riferimento.
“E’ evidente – dice Maltese – che in questa maniera il cittadino non riesca a verificare l’effettivo consumo di acqua nell’anno solare di riferimento mentre il Comune di Trapani gestore, aggiunga in maniera quasi del tutto arbitraria, incontrollata e soprattutto, indeterminata, mc in più rispetto a quelli contrattualmente assegnati al nucleo familiare. Tutte le fatture idriche del Comune di Trapani sono strutturate in tal maniera, ossia nessuna data certa del passaggio per la lettura del contatore idrico”.
“Per me e per tanti cittadini trapanesi la sentenza emessa dal Giudice di Pace di Trapani, Vallone, non è altro che una conferma di quello che denunciamo da tempo” – conclude l’avvocato Vincenzo Maltese.