Trapani dice Stop alla ricerca idrocarburi.
Trapani, 28 aprile 2011- Nuova decisa presa di posizione del Presidente Poma, a nome dell’intero Consiglio Provinciale di Trapani, perché si evitino l...
Trapani, 28 aprile 2011- Nuova decisa presa di posizione del Presidente Poma, a nome dell’intero Consiglio Provinciale di Trapani, perché si evitino le trivellazioni in mare ed il conseguente sconvolgimento dell’ecosistema unitamente ai prevedibili negativi contraccolpi per l’economia turistica siciliana e trapanese in particolare. Intervenendo stamani a Palermo alla riunione della Consulta Regionale dei Presidenti dei Consigli Provinciali, Peppe Poma ha consegnato nelle mani del Presidente della stessa Consulta, Michele Mancuso, copia delle sollecitazioni di intervento fatte già pervenire sia ieri che in precedenza al Ministro dell’Ambiente ed al Presidente della Regione Siciliana. Già con precedenti note del giugno ed agosto 2010 – scrive Peppe Poma nella lettera inviata ieri al Ministro Stefania Prestigiacomo ed al Presidente Raffaele Lombardo - ho chiesto e ribadito, a nome di tutti i gruppi politici che compongono il Consiglio Provinciale di Trapani, l’autorevole intervento delle SS.LL. al fine di eliminare per sempre la possibilità di distruttive ricerche di idrocarburi liquidi e gassosi nei mari trapanesi e siciliani, soprattutto in quei tratti, come quelli delle nostre splendide isole minori, dove insistono aree protette e riserve con il compito di salvaguardare l’incontaminato ambiente di quelle zone. Ma qual è la situazione a distanza ormai di ben 10 mesi dalla trasmissione della succitata prima nota? La risposta, purtroppo, è che ci scontriamo con una situazione davvero triste e sconsolante oltre che gravissima sotto il profilo dell’impatto ambientale e delle relative pesanti conseguenze anche dal punto di vista dell’economia turistica e peschereccia della nostra bella ma negletta Sicilia. Infatti, - prosegue il Presidente del Consiglio Provinciale - nonostante il No della Regione e di tutte le Amministrazioni locali più direttamente interessate, nonostante il decreto anti trivellazioni marine emanato dal Ministero dell’Ambiente il 26 agosto del 2010, mentre bisogna registrare la scarsa se non inesistente sensibilità istituzionale delle SS.LL. e dei rispettivi uffici, che hanno finora ritenuto di non dover dare nemmeno un cenno di riscontro alle note del massimo civico consesso della provincia di Trapani, come pubblicato da autorevoli organi di stampa e come dichiarato da altrettanto autorevoli Parlamentari, DAVANTI ALLE COSTE SICILANE ARRIVANO LE TRIVELLE DEI PETROLIERI e si avvia LA SPECULAZIONE PETROLIFERA. La TRANSUNION infatti ha già annunciato che a fine aprile inizierà a sondare il fondale dello specchio d’acqua davanti Pozzallo, a 27 chilometri dalla costa. L’AUDAX, invece, di sonde non ha più bisogno: in estate, si legge sul suo sito web, potrebbe cominciare a trivellare a 13 miglia dalle spiagge di Pantelleria. Non molto lontano, nei dintorni delle isole Egadi, anche la NORTHEM PETROLEUM riscalda i motori delle sue piattaforme e le trivellazioni ricadrebbero addirittura anche su un’area vulcanica sottomarina. Come se non bastasse, oltre al danno sul delicatissimo ecosistema marino, ingente e irreparabile, si registra però anche la beffa (atroce): le compagnie petrolifere pagheranno allo Stato italiano delle royalty veramente ridicole: il 4% contro l’85 di Libia e Indonesia, l’80% di Russia e Norvegia, il 60 dell’Alaska ed il 50% del Canada, tanto che la CYGAM, la società petrolifera che in atto opera nell’Adriatico, nel proprio rapporto annuale scrive che l’Italia è il migliore paese per l’estrazione di petrolio off shore per l’assenza di restrizioni e limiti al rimpatrio dei profitti. Si tratta – afferma ancora Peppe Poma - di una situazione davvero allarmante che la mancata risposta alle richieste di questo Consiglio Provinciale, in particolare da parte dell’On. Ministro dell’Ambiente, rende ancora più inquietante. Di fronte ad un argomento di siffatta importanza, qual è quello della ricerca di idrocarburi nel nostro mare con tutte le conseguenze facilmente immaginabili, urgono decisioni ed interventi normativi e legislativi atti a salvaguardare una fra le maggiori ricchezze della provincia di Trapani, della Sicilia e dell’intero Paese: lo straordinario ambiente marino naturale ancora esistente nelle acque antistanti Favignana e le altre isole dell’arcipelago delle Egadi, nonché dei Comuni di Trapani, di Marsala, di Mazara del Vallo, di Sciacca e di Menfi in provincia di Agrigento, con i Consigli Comunali di tutti questi centri ma anche di Castelvetrano, oltre al Consiglio Provinciale, che già da quasi un anno si sono nettamente e unanimemente pronunciati contro lo svolgimento delle ricerche petrolifere in questione. Altrettanto ha fatto – giusto ricordarlo - nel mese di giugno del 2010, accogliendo la proposta in tal senso avanzata proprio da questa Presidenza, la Consulta dei Presidenti dei Consigli delle Province Regionali di Sicilia che ha espresso unanime preoccupazione e forte opposizione al tentativo di effettuare distruttive ricerche petrolifere che sarebbero un dispregio della realtà ambientale, arrecando un pesante danno alla complessiva economia della Sicilia. L’innata vocazione per il turismo del nostro territorio, la fondamentale importanza per la nostra economia dell’attività di pesca (già in crisi profonda per altri motivi), non consentono di rimanere passivi dinnanzi alla gravissima ma reale prospettiva delle trivelle in azione nelle acque dei nostri mari e delle speculazioni di compagnie petrolifere senza scrupoli. Senza dimenticare che il nostro territorio subisce già le pesantissime conseguenze del massiccio sbarco di migranti e clandestini africani, della presenza di centri di accoglienza e di smistamento e di tendopoli e della diminuita operatività dell’aeroporto civile di Trapani-Birgi per dare spazio alle missioni militari in Libia, che hanno già provocato una preoccupante flessione dell’attività turistica e del suo indotto e l’ulteriore rallentamento dello sviluppo economico nel suo complesso. Per questo, On. Ministro dell’Ambiente, - conclude la nota del Presidente Poma - questa Presidenza e questo Consiglio Provinciale, tornano a sollecitare con forza il suo autorevole intervento ed una celere positiva risposta alle richieste che vengono sì da chi rappresenta le pubbliche Istituzioni locali ma soprattutto da centinaia di migliaia di persone che in queste Istituzioni, ed in quelle regionali e nazionali, hanno riposto la loro incondizionata fiducia, nella certezza di ottenere in cambio l’adeguata difesa dei loro sacrosanti diritti di liberi cittadini, a cominciare dalla salvaguardia del loro territorio, del loro mare, della loro naturale fonte di lavoro e di reddito, della loro salute e del loro benessere psico-fisico.
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