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Trapani, calcio e Lega Nord

29 Settembre 2013 14:52, di
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Che c’entra la politica con il calcio? Ce lo siamo chiesti in tanti sentendo la cronaca su Mediaset Premium della gara Siena-Trapani e, per quello che...

Che c’entra la politica con il calcio? Ce lo siamo chiesti in tanti sentendo la cronaca su Mediaset Premium della gara Siena-Trapani e, per quello che è successo, una riflessione malevola può anche starci. Iniziamo dal principio: il telecronista ricorda come l’arbitro dell’incontro, Emilio Ostinelli, sia il figlio di Gabriele Ostinelli, ex deputato per la Lega Nord. Verrebbe da dire: ecchisenefrega . E lo diciamo: sarebbe stato più interessante sapere che fosse stato fratello di una bella ragazza, alta,bionda e con gli occhi celesti. Ma tant’è, sappiamo che il padre del direttore di gara ha fatto parte della Casta per la Lega Nord. Poi, la “cappellata” del gol inesistente concesso di concerto con il suo collaboratore Chiocchi (per la cronaca, oggi tutti i giornali hanno dato ai due come voto 4. Vale poco, ma faccia riflettere il designatore. E li tenga fermi ai box per qualche settimana. Si potranno rigenerare). E allora? Gol dato perché la squadra granata è della Terronia? Neanche a pensarlo. Ci sta l’errore. Dopo che in settimana tutti abbiamo apprezzato il gesto dei dirigenti del Chievo che hanno consolato il guardalinee che con una “cappellata” ha dato la vittoria alla Juve, ci sta.” Se poi l’errore giunge dopo la gara interna con il Cesena dove un direttore di gara, Maresca, che aveva già incrociato i suoi destini con quelli del Trapani che non ne ha un ricordo eccelso, per essersi sentito oggetto di epiteti che negativamente sono sinonimo di “arbitro” ha redatto un referto che costa denaro alla società granata, allora bisogna darsi tutti una calmata. Lo debbono fare i tifosi, che debbono comprendere, come ha detto più volte Boscaglia, che in serie B gli arbitraggi sono ben altro rispetto ai campionati precedenti. Lo dobbiamo fare noi giornalisti, evitando di fomentare gli animi. Ed infine, ultimi ma non ultimi, lo debbono fare anche i “fischietti” che siano capaci di cancellare eventuali poco simpatici trascorsi con le società sportive e che adottino decisioni uniformi con squadre che non sono del Nord né del Sud, ma italiane. Con buona pace  della Lega che, al collega commentatore di Mediset Premium, diciamo nella cronaca c’entrava come i famosi cavoli a merenda.

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