Trapani
Tranchida, “vi dico io cosa vuol fare Antonini”
"Portare indietro la città, si ispira al senatore D'Alì, sta con Forza Italia". "Recuperi gli investimenti con progetti , ma con me le porcherie non passano"
Redazione6 Luglio 2025 - Attualità



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    Trapani – Antonini ha annunciato la discesa in campo, in politica, e ha indicato il suo avversario, ossia il sindaco Tranchida. Visto l’andazzo di questi mesi la cosa non è una novità. Antonini ha detto che il suo movimento non ha una collocazione politica, lei ci crede?
    Per me gli imprenditori non sono avversari e imprenditori anche come il signor Antonini. Ma nel rispetto delle regole, senza pensare a scorciatoie e senza pensare a giochetti da quartierino. Questi imprenditori hanno il sostegno della mia amministrazione: così è stato in passato, così è oggi e nel futuro. Il signor Antonini sconta un problema, che è convinto che con il suo potere economico e mediatico, tu possa stare, entro virgolette, a libro paga politico. Io non sono in vendita, mi dispiace per lui, gli ho dato un pochino di confidenza, non è stata sufficiente per capire che io non sono in vendita. E non è in vendita la città di Trapani. Dunque, se vuol fare l’imprenditore lo faccia. Lui mi disse che voleva fare business con il calcio, io devo portare il Trapani in serie B e poi vendo perché faccio l’imprenditore, cosa legittima, non gli è riuscito ad oggi e dunque non ha recuperato, desumo, il suo investimento. Sul basket un po’ la colpa è mia in senso lato: gli ho chiesto di occuparsene, pensaci, riflettici, dopo di ciò però è verosimile che sia ancora sotto. Ha bisogno di fare altro per recuperare gli investimenti? Ci sta. L”imprenditore Antonini dice che ancora oggi ci ha perso, allora pensi a dei progetti per guadagnarci. L’aeroporto di Birgi, suo grande pallino, questi voli che dovevano arrivare dagli Emirati Arabi, Ombra lo voleva mettere in croce, mi ha detto tante cose, non solo di lui, poi ha ricevuto un ordine da parte del suo mentore politico di Forza Italia, il presidente Schifani, e si è ritirato con una sorta di obbedisco garibaldino. Poi l’impiantistica sportiva, altro investimento che voleva fare, sull’unica area possibile, quella dell’ex aeroporto di Milo: è andato a Roma dalle parti del suo amico ministro Crosetto, che gli ha dato carta bianca e me l’ha portata”.

    Non ha raccontato bugie allora?
    “Crosetto era d’accordo. Poi però lo Stato Maggiore ha cambiato idea, dalle nostre parti si sono fatti sentire i Generali, forse si è mosso come un elefante in una cristalleria, e avrà rotto anche i cristalli dalle parti dello Stato Maggiore , ma il risultato è quello che adesso quell’area è blindata, avremo un insediamento militare dentro un contesto urbano. Adesso ha rivisto i suoi piani e vuole fare un investimento più piccolo, forse senza business commerciale , solo cittadella dello sport. Ben venga e noi abbiamo sostenuto anche questo. Sarà suffciente questo a fargli recuperare gli investimenti?”.

    E poi arriva la politica.
    “L’ultima spiaggia, una bella candidatura al Senato in quota Forza Italia, fino a quando quelli di Fratelli d’Italia non lo sgamano, sul collegio Sicilia Occidentale, mentore Schifani, con una sponda a destra e a sinistra, però dovrà pur dare qualcosa a Fratelli d’Italia. Ed ecco che spunta il candidato a sindaco gradito al Governo Meloni – Crosetto: l’ex prefetto Valerio Valenti. Già nelle grazie del mentore politico a cui si riconosce come paternità l’Antonini, l’ex senatore Antonio D’Alì, condannato per mafia. Insomma è un bel pedigree, un bel biglietto da visita, è una discesa in campo dal sapore antico che fa tornare indietro la città di Trapani. Sono io il suo avversario? Lo dice bene, su questo ha ragione. Fino a quando avrò un attimo di respiro, io certe porcherie dal punto di vista politico, e di altro, inutile girarci attorno, a Trapani fino a quando amministro Trapani, non le consentirò, e lì capisce bene che con me non passa”.

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