Palermo – Il Tar Palermo si è pronunciato sulla querelle relativa al concorso per forestali, annullando i provvedimenti regionali che avevano invalidato gli esiti del concorso. Per il Tar è legittimo. Come si ricorderà, circa un anno fa fece molto scalpore la diffusione della graduatoria dei partecipanti che, tra i circa ventimila partecipanti, avevano superato la scritta del concorso per 46 agenti del corpo forestale siciliano.
Ora i 46 vincitori compreso Alessio Maria Salerno, figlio dell’ex dirigente Giovanni Salerno, difeso dall’avvocato Girolamo Rubino (coadiuvato da Giuseppe Impiduglia e Giuseppe Gatto), che prima di andare in pensione ha nominato la commissione esaminatrice del concorso potranno essere assunti. Così facendo la Regione Siciliana di fatto risparmierà 800 mila euro. Tanto era costato il concorso.
A stabilirlo i giudici della quinta sezione del Tar di Palermo presieduti da Stefano Tenca che hanno cassato il provvedimento di annullamento in autotutela del concorso da parte della Regione. Il concorso era finito sotto la lente della procura della Corte dei Conti dopo che una graduatoria era circolata in rete prima dell’ufficializzazione e l’unico a rispondere a tutte le domande e ottenere il massimo punteggio di 30 era stato proprio il figlio dell’ex dirigente.
Più in particolare, il Giudice Amministrativo ha sancito che “l’asserito vizio di nomina del Presidente della Commissione non avrebbe potuto in alcun modo comportare alcuna interferenza sull’espletamento dei lavori concorsuali, visto che la prova scritta si è svolta, come previsto dal bando (art. 3 e 6), su domande a risposta multipla predisposte da un soggetto terzo (Formez PA), estratte a sorte e con procedura completamente automatizzata”. In ragione di questa pronuncia, la graduatoria dei soggetti idonei alla prova scritta del concorso per forestali risulta valida ed efficace.