Roma – Un nuovo inganno si diffonde su WhatsApp, travestito da innocente richiesta d’aiuto. Il messaggio “Vota la figlia della mia amica”, apparentemente inviato da un contatto fidato, è in realtà una trappola di smishing per rubare dati personali. Dietro un click si nasconde un pericoloso tentativo di furto dell’account WhatsApp e dei contatti della rubrica. Scopri come funziona la truffa e come proteggerti.
Il testo è semplice e amichevole:
“Ciao! Per favore votate per Federica in questo sondaggio, è la figlia di una mia amica.”
Il messaggio è spesso accompagnato da una foto di una ballerina (rubata dal web) e un link su cui cliccare per “votare”. L’obiettivo? Far credere che si stia aiutando una giovane ragazza a vincere una borsa di studio.
Cliccando sul link, l’utente viene indirizzato a una pagina che richiede un login e l’inserimento di un codice ricevuto via SMS. Una volta digitato, i cybercriminali prendono il controllo dell’account WhatsApp, inviano lo stesso messaggio a tutti i contatti dell’utente e ne bloccano l’accesso alla chat.
Lo smishing è un tipo di truffa informatica che utilizza SMS o messaggi istantanei per ingannare le vittime e ottenere dati sensibili. Il termine unisce “SMS” e “phishing”. Il meccanismo è semplice: un messaggio ben studiato, un link fasullo e una richiesta di dati.
Hai ricevuto anche tu un messaggio simile? Segnala subito il contenuto a WhatsApp e informa i tuoi contatti per evitare che altri cadano nella trappola. La consapevolezza digitale è la prima difesa contro i cybercriminali.
Hai mai ricevuto una truffa simile? Raccontacelo nei commenti e condividi questo articolo per aiutare a fermare la catena! Segui TrapaniOggi.it per rimanere aggiornato su sicurezza digitale e notizie locali.
Un messaggio gentile, una proposta di lavoro allettante e un numero italiano come mittente: così inizia la truffa del “curriculum approvato”, l’ultima minaccia online che sta colpendo migliaia di italiani. Il trucco sfrutta l’emergente bisogno di occupazione e si insinua tra le speranze di chi cerca un’opportunità. E il rischio? Finire per consegnare dati personali – e soldi – a truffatori senza scrupoli. Ecco come funziona e, soprattutto, come evitarla.
Il meccanismo è tanto semplice quanto insidioso. La vittima riceve una telefonata o un messaggio WhatsApp con testo standard del tipo:
“Salve, abbiamo ricevuto il suo curriculum e vorremmo fissare un colloquio.”
Il messaggio sembra provenire da una vera azienda, il numero ha un prefisso italiano (+39), ma la trappola è già scattata. Il contatto si sposta poi su WhatsApp, dove un presunto recruiter – spesso con tono gentile e professionale – guida la conversazione verso il furto di dati.
La truffa prosegue in due fasi:
La vittima riceve una chiamata con voce preregistrata:
“Il suo CV è stato selezionato per una collaborazione con la nostra azienda.”
L’offerta di lavoro proposta appare facile, flessibile e ben retribuita. In alcuni casi si parla di attività digitali legate a YouTube o social media, con il compito di aumentare iscrizioni o visibilità per determinati profili.
Il secondo passo è lo scambio su WhatsApp, dove viene chiesto di compilare moduli, cliccare link sospetti o fornire dati bancari “per ricevere il pagamento del lavoro svolto”. Alcuni truffatori riescono persino a installare malware nei dispositivi della vittima.
Per difendersi è fondamentale mantenere alta l’attenzione e seguire queste buone pratiche:
Se un’offerta sembra troppo bella per essere vera, probabilmente lo è. Diffidare da messaggi che creano urgenza o pressione emotiva.
Il CERT-AgID (Computer Emergency Response Team per la Pubblica Amministrazione) ha lanciato l’allarme su queste nuove truffe digitali:
“Si tratta di tecniche di ingegneria sociale sempre più raffinate, che fanno leva sulla vulnerabilità delle persone in cerca di lavoro.”
Chi sospetta di essere stato vittima della truffa del curriculum approvato dovrebbe:
La truffa del “curriculum approvato” sfrutta le emozioni e le fragilità umane per colpire. Informarsi e mantenere il sangue freddo è il primo passo per proteggersi. Hai mai ricevuto un messaggio simile? Raccontaci la tua esperienza nei commenti e condividi questo articolo per aiutare altri a riconoscere il pericolo.