La Separazione è il primo gruppo della Processione dei Misteri di Trapani. Appartenente al Ceto degli Orefici, rappresenta il momento struggente in cui Gesù si congeda da sua Madre e dall’apostolo Giovanni prima di affrontare la Passione.
Questo momento della Passione non è esplicitamente descritto nei Vangeli, ma è stato elaborato dalla tradizione cristiana e dalla meditazione sulla sofferenza di Maria. La scena ci mostra l’umanità di Cristo, che prima del grande sacrificio sente il bisogno di salutare la Madre e affidare il suo discepolo prediletto alla sua protezione.
L’episodio richiama il passo evangelico di Giovanni 19,26-27, in cui, dalla croce, Gesù affida sua Madre a Giovanni:
“Donna, ecco tuo figlio! […] Ecco tua madre!”
La tradizione popolare ha anticipato questa consegna, immaginando un addio carico di dolore e consapevolezza prima dell’inizio della Passione.
Il gruppo de La Separazione è una delle opere più toccanti della Processione. Le espressioni dei personaggi trasmettono un dolore contenuto ma profondo:
Le statue, realizzate con la tecnica tradizionale della tela e colla, possiedono una plasticità e una leggerezza che permettono ai portatori di donare movimento al gruppo attraverso l’annacata, rendendo ancora più coinvolgente la scena per i fedeli e gli spettatori.
Il Ceto degli Orefici, tra i più antichi di Trapani, ha sempre avuto un ruolo di prestigio nella società trapanese. La loro arte, legata alla lavorazione dei metalli preziosi, li ha resi protagonisti non solo del commercio, ma anche della realizzazione di manufatti sacri, come calici, ostensori e croci processionali.
La loro partecipazione ai Misteri si tramanda da secoli, e ancora oggi la gestione del gruppo è affidata ai rappresentanti della categoria, che con devozione e rispetto mantengono viva la tradizione.
✅ Un addio che anticipa il dolore: La scena de La Separazione è unica rispetto agli altri gruppi, poiché rappresenta un momento intimo e familiare, invece di un episodio pubblico della Passione.
✅ Il restauro del gruppo: Nel corso dei secoli, il gruppo ha subito restauri per preservare la bellezza delle statue. Alcune parti sono state ricostruite dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, che danneggiarono diversi Misteri.
✅ Un legame con la devozione mariana: La scena richiama molte rappresentazioni artistiche della Pietà, in cui Maria tiene il corpo del Figlio dopo la Crocifissione, chiudendo idealmente il cerchio della Passione.
✅ L’importanza dell’oro nella tradizione religiosa: Essendo il gruppo appartenente agli Orefici, non è un caso che l’oro sia simbolicamente legato alla regalità di Cristo, come accennato già nei doni dei Magi.
Il gruppo de La Separazione è molto più di una scena della Passione: è il simbolo del dolore umano davanti al sacrificio, un passaggio fondamentale della spiritualità cristiana.
Ogni Venerdì Santo, quando il gruppo esce dalla Chiesa del Purgatorio, il silenzio cala tra i fedeli. È il momento in cui i trapanesi rivivono quell’addio, sentendosi parte di una tradizione che dura da secoli.
E tu, hai mai vissuto l’emozione di vedere La Separazione dal vivo?
Trapani, Se sei trapanese, sai bene che Venerdì Santo non è un giorno come gli altri. È il giorno della Processione dei Misteri, quando la città si ferma, il tempo sembra rallentare e le strade si riempiono di un’emozione che solo chi l’ha vissuta può capire.
I Gruppi dei Misteri non sono solo statue: sono storia, tradizione e identità. Sono il cuore pulsante di una fede che si tramanda da oltre 400 anni, un legame che tiene unita la comunità e che ogni anno si rinnova con la stessa intensità.
Ogni ceto di lavoratori porta sulle spalle il proprio Gruppo Sacro, con fierezza e senso di appartenenza. Sono venti gruppi, ognuno racconta un momento della Passione di Cristo, ma in realtà raccontano molto di più: raccontano noi, i nostri padri, i nostri nonni, e tutti quelli che prima di noi hanno vissuto e amato questa città.
Ogni anno, quando i Misteri escono dalla Chiesa del Purgatorio, un brivido attraversa chi è lì ad aspettare. I Massari sollevano i Gruppi, e con quel movimento oscillante, l’annacata, danno vita alla processione.
Le strade si riempiono di marce funebri, di lacrime, di silenzi interrotti solo dal suono dei passi e delle preghiere. Le botteghe lungo il corso abbassano le serrande a metà, segno di rispetto e partecipazione. Trapani diventa un unico corpo, un’unica anima, che accompagna i Misteri per 24 ore di intensa devozione.
La Processione dei Misteri non è solo un evento religioso: è un pezzo di noi. È il legame con le nostre radici, con il passato che continua a camminare sulle nostre strade. Non importa quante volte l’hai vista, ogni anno è sempre diversa, sempre speciale.
Perché i Misteri non si guardano, si vivono.
E tu, da trapanese, quale momento della Processione senti più tuo?