Bagheria – Le Fiamme Gialle della Stazione Navale di Palermo, congiuntamente al personale della Compagnia di Bagheria, hanno intercettato un furgone sospettato di trasportare un quantitativo cospicuo di prodotto ittico non tracciato. Nel corso dei controlli sono state rinvenute circa 2 tonnellate di novellame di sarda (Sardina Pilchardus, cosiddetta “neonata”), successivamente sottoposte a sequestro.
Comminate sanzioni amministrative fino a 75.000 euro nei confronti del conducente, per la detenzione e il trasporto di specie ittiche di taglia inferiore alla taglia minima di riferimento per la conservazione, in violazione della normativa in materia di pesca.
L’operazione è stata eseguita a seguito di un’oculata attività informativa, che mirava ad individuare i soggetti, e i rispettivi veicoli, coinvolti nella commercializzazione abusiva di questa specie ittica nella città di Palermo e si pone in continuità con i controlli operati dieci giorni prima, da cui era scaturito il
sequestro di ulteriori 3 tonnellate di “neonata”.
Anche questa volta, infatti, i militari della Stazione Navale di Palermo, avvalendosi del dispositivo “117” della Compagnia di Bagheria, allertato hanno fermato il furgone sull’autostrada A19 direzione Palermo, con tre soggetti a bordo. Il carico, suddiviso in 248 cassette (1984 kg), privo di qualsivoglia attestazione d’origine, era destinato ai mercati di Palermo e la successiva commercializzazione avrebbe generato un guadagno illecito per un importo pari a circa 60.000 euro.
I tre soggetti responsabili sono stati accompagnati presso gli Uffici della Guardia di Finanza per
la contestazione dell’illecito e il sequestro del prodotto. Il tempestivo intervento dei militari ha consentito al veterinario dell’ASP di Palermo accertare che il pescato fosse idoneo al consumo e di devolvere il prodotto ittico ad enti che si occupano di sostenere persone in difficoltà attraverso la distribuzione di beni di prima necessità. La cosiddetta “neonata” è alla base della catena alimentare dei mari, pertanto la pesca illegale di questa specie ittica rappresenta un vero e proprio danno ambientale che mette a rischio l’intero ecosistema marino. Inoltre, commercializzare prodotti alimentari non conformi alle norme di sicurezza e trasparenza costituisce un serio rischio per la salute pubblica.
Trapani -Al termine di una operazione di controllo gli uomini della Capitaneria di Porto di Trapani che hanno sequestrato circa 300 esemplari di riccio di mare di un venditore locale lungo la strada in località Punta Tipa del Comune di Trapani.
I 300 esemplari di ricci, dopo le misurazioni da parte dei militari, sono risultati di dimensioni inferiori alla taglia minima consentita per legge pari a 7 (sette) centimetri di diametro. I ricci sequestrati risultati ancora vivi, nel rispetto della normativa vigente e dell’ecosistema marino, sono stati rigettati in mare dai militari i quali hanno anche elevato una sanzione amministrativa pecuniaria pari ad euro 500 al venditore in quanto deteneva il prodotto ittico sottomisura. La pesca sportiva del riccio di mare può essere praticata soltanto in apnea manualmente ed è assolutamente vietato il prelievo giornaliero di più di 50 esemplari di ricci per pescatore sportivo; la norma prevede, anche, il divieto assoluto di pesca del prelibato riccio di mare durante i mesi di maggio e giugno per dare la possibiltà alla specie di potersi riprodurre sotto costa.
L’immediato intervento degli uomini della Guardia Costiera di Trapani, avvenuto dopo una segnalazione arrivata alla Sala Operativa della Capitaneria di Porto, ha anche permesso di impedire che il prezioso echinoderma, proposto per la vendita in strada su postazioni improvvisate, finisse senza alcun tipo di controllo igienico/sanitario sulle tavole dei consumatori. L’attivita’ svolta dagli uomini della Guardia Costiera di Trapani si inserisce nella quotidiana vigilanza svolta su tutto il compartimento marittimo di giurisdizione, che viene assicurata, in orari diurni e notturni, dal personale a terra ed imbarcato sulle motovedette in servizio presso tutti gli uffici marittimi dislocati sul litorale e presso le Isole Egadi al fine di controllare il rispetto delle norme di settore e tutelare i consumatori finali di prodotti ittici.