Da simbolo del passato a cuore pulsante della comunità
San Vito Lo Capo – Affacciata sul mare, al centro del paese, l’ex Colonia di Padre Campanile non è solo un edificio di pietra e cemento: è un pezzo di storia, di ricordi, di infanzia e preghiere. E oggi, quel pezzo di storia torna a casa.
Con la firma del rogito tra il sindaco Francesco La Sala e il direttore generale della Fondazione Auxilium, Gerolamo Camarda, l’immobile di circa 2.000 metri quadrati entra ufficialmente a far parte del patrimonio comunale. Un atto concreto, ma anche profondamente simbolico, che segna una svolta: non più abbandono, ma rinascita.
Per tanti sanvitesi, quel grande edificio vista mare è un luogo della memoria. Qualcuno ci ha trascorso l’estate da bambino, tra giochi e spiritualità; altri lo ricordano come un punto fermo della comunità. Oggi, il Comune lo immagina come un centro culturale e istituzionale, aperto, vivo, condiviso.
“Restituire alla gente un luogo tanto significativo è un atto di giustizia affettiva”, ha spiegato il sindaco La Sala. “Il nostro obiettivo è trasformarlo in un centro polivalente che parli alla cultura, al turismo, alla memoria collettiva. Un luogo dove la comunità possa incontrarsi, raccontarsi e progettare”.
Ancora non c’è un disegno definitivo, ma le idee sono chiare. Si parla di sale conferenze, spazi museali, ambienti turistici e culturali, e persino di una nuova aula consiliare che porti prestigio e visibilità alla vita politica del borgo. Una struttura multifunzionale, capace di accogliere eventi, mostre, incontri e riflessioni.
Tra i primi a salutare con favore l’operazione, Monsignor Pietro Maria Fragnelli, Vescovo di Trapani e presidente della Fondazione Auxilium. Il suo augurio è semplice ma profondo: “Con la grazia di Dio, porti frutti duraturi per tutti”.
Un auspicio che ha il sapore della benedizione, ma anche della responsabilità. Perché restituire un bene alla collettività significa anche averne cura, custodirne l’anima, aprirlo al domani.
In un tempo in cui spesso si parla solo di spiagge e turismo, San Vito Lo Capo lancia un segnale diverso: la cultura è parte integrante della sua identità. Con questa acquisizione, il Comune scommette su una rigenerazione che non riguarda solo i muri, ma la coscienza stessa di un paese.
E forse, un giorno, qualcuno passando accanto a quel grande edificio bianco, sentirà ancora le voci dei bambini, l’odore del mare e le campane in lontananza. Ma saprà anche che quei ricordi non sono andati perduti. Hanno solo cambiato forma, per continuare a vivere.