Trapani
Trapani: il mare nel cuore del centro storico
Un viaggio tra sabbia, barche e palazzi storici, dove il Mediterraneo abbraccia ogni passo
Trapani Oggi9 Maggio 2025 - Turismo



  • Turismo

    C’è un punto preciso, a Trapani, in cui il centro storico sembra galleggiare sul mare. Cammini su corso Vittorio Emanuele e, voltando l’angolo, ti ritrovi con l’acqua a pochi metri dai piedi. La città si allunga come una lingua di pietra tra due mari — il Tirreno e il Canale di Sicilia — e qui il mare non è un confine, ma una presenza costante, intima, quotidiana.

    Le onde lambiscono le mura antiche, le barche si intrecciano con i panni stesi e le cupole barocche, mentre il profumo di salsedine si mescola con quello delle granite e delle panelle fritte. A Trapani il mare non è fuori città. È dentro. Nel cuore.

    Credit 101 Zone.com

    Una spiaggia in centro città

    Non capita spesso, in Italia, di poter fare un tuffo in mare senza allontanarsi dal centro storico. A Trapani sì. La spiaggia di Porta Botteghelle è una piccola insenatura dorata ai piedi delle mura bastionate: pochi metri di sabbia fine, un’acqua limpida e bassa, e alle spalle i palazzi storici che sembrano proteggere il silenzio di chi si stende al sole con un libro o un’arancina ancora calda tra le mani.

    Un tempo qui si affacciavano i magazzini del porto, oggi è un luogo speciale dove i trapanesi vanno per rinfrescarsi all’ora di pranzo o passeggiare scalzi al tramonto. È l’emblema di una città che vive il mare come parte della sua identità.

    Il lungomare, tra vento e luce

    Passeggiare sul lungomare Dante Alighieri, specie nelle ore in cui il sole cala sulle Egadi, è un’esperienza da non perdere. Da un lato il marciapiede, le palme, le coppie a passeggio; dall’altro il blu infinito, punteggiato da barche a vela e dai profili di Levanzo e Favignana. Qui il vento è protagonista: accarezza i capelli, increspa l’acqua, racconta storie di pescatori e viaggiatori.

    Più avanti, verso nord, la spiaggia di San Giuliano accoglie famiglie e turisti con sabbia fine e fondali bassi: è la spiaggia dei giochi, delle corse, dei lidi attrezzati. Ma il cuore di Trapani, quello più intimo, resta tra le mura di tufo del centro, dove si può fare il bagno guardando una cattedrale.

    Una città affacciata sul mare, sempre

    Trapani è cresciuta grazie al mare: dai Fenici fino alla pesca del corallo, dalla lavorazione del tonno alla floridissima industria del sale. Oggi continua a vivere di porto — commerciale, turistico, peschereccio — ma soprattutto di una relazione profonda con l’acqua, che si legge negli occhi della gente, nelle abitudini, nei piatti.

    Basta fermarsi al mercato del pesce, tra via Cristoforo Colombo e piazza Scalo d’Alaggio, per capire tutto questo: pesce spada appena sfilettato, voci che si rincorrono, cassette che gocciolano, e un’energia vibrante che sa di Mediterraneo puro.

    Un turismo d’acqua e di pietra

    Il turismo a Trapani è fatto di mare, cultura e lentezza. Qui si può nuotare tra le mura spagnole, salire su una barca per Levanzo alle otto del mattino e cenare guardando il tramonto dalla Torre di Ligny. Si può scegliere di perdersi tra i vicoli stretti che portano al mare, oppure di camminare lungo le antiche saline.

    Ed è proprio questa unicità — una città che abbraccia il mare dal suo centro — a renderla così amata da chi la scopre. Perché Trapani non si offre come destinazione da cartolina, ma come un luogo che ti invita a fermarti, a respirare, a vivere.

    Vuoi scoprire Trapani dal suo lato più autentico? Vieni a fare un bagno dove il barocco incontra il sale. Vieni dove il mare è città.




  • Trapani
    Trapani: città turistica, ma senza acqua
    La lettera sfogo di una imprenditrice del capoluogo
    Redazione21 Aprile 2025 - Attualità



  • Attualità

    Trapani – Come può una città definirsi “turistica” se poi chi vi lavora e vi abita deve fare i conti giornalmente con una serie di “disservizi” che rischiano di far vanificare tutto: il tuo impegno, la tua voglia di costruire e rendere unico questo posto, il tuo stesso lavoro e la tua attività. Però accade, ed accade a Trapani. Tutti a raccontare le meraviglie di questa città, ma poi girato l’angolo dobbiamo fare i conti con una realtà ben diversa da quella che ci troviamo davanti, “meraviglie su meraviglie”.

    È di stamane, 21 Aprile 2025, una mail giunta alla nostra redazione, che ci riporta per esempio in primo piano l’atavico “problema della mancanza d’acqua”. A scrivere è Jessica proprietaria dell’appartamento ad uso turistico Vicolo 35 In via San Michele 35, lei ci racconta i salti mortali che sta facendo e fino ad oggi per garantire l’acqua a chi arriva nella sua struttura. L’acqua badate bene, no chissà quale altro miracolo. Ma diamo a lei lo spazio di raccontare quanto accade, mentre a chi amministra, chiediamo che forse sarebbe ora di curarsi dei problemi di questa città piuttosto che “magnificare una città che di turistico ha solo il nome”.

    La mail di Jessica

    “Buongiorno, sono Jessica e sono la proprietaria dell’appartamento ad uso turistico Vicolo 35 In via San Michele 35. In questi ultimi due anni per via dei soliti problemi idrici, ho aumentato la mia capienza idrica di almeno 3500 litri con l’acquisto di due recipienti, ma nonostante tutto i problemi rimangono sempre gli stessi. In data odierna, e ormai da tre turni l’acqua non è arrivata, e ad inizio stagione turistica questa mancata erogazione crea dei veri e grossi disagi. La scorsa estate per via dei soliti problemi idrici, sono riuscita a farmi fatturare alcuni trasporti di acqua, e le fatture nonostante l’abbia inviate via Pec al servizio idrico, non ho ricevuto alcun rimborso a credito in questa ultima bolletta. Al centro storico è anche molto difficoltoso far pervenire in loco il servizio di autobotte, sia per il fatto che solo alcune ditte hanno i mezzi idonei più piccoli per raggiungere alcuni vicoli, e sia perché essendo poche ditte che forniscono questo servizio, hanno quasi sempre i mezzi impegnati.
    Sono stanca, e credo non sono la sola, nei giorni quando è giornata di acqua avere sempre il magone se l’acqua non arriva, soprattutto in una città che  vive prettamente di turismo. Chiedo che questa mia e-mail venga pubblicata, e nel caso qualcuno della nostra amministrazione legga questa e-mail, di mobilitarsi il più possibile, siamo persone oneste e lavoratori, che hanno investito tanto per rendere più bella la nostra città”.




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    Laura Spanò
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