Palermo
Avviso conclusione indagine sulla gestione fondi pubblici destinati alla formazione professionale
Tra gli indagati l'ex senatore Nino Papania e altre 11 persone
Redazione19 Marzo 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Palermo – Notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari da parte della Procura Europea (EPPO) di Palermo dell’ex senatore di Alcamo Antonino Papania e altre 11 persone, e che riguardano l’operazione effettuata a ottobre scorso dalla guardia di finanza di Trapani e Marsala su un giro di corruzione e su una frode all’Ue che vede come “dominus” l’ex senatore Papania.

    Le indagini, coordinate dai Procuratori Europei Delegati Calogero Ferrara e Amelia Luise vedono coinvolte persone fisiche e giuridiche.

    Le persone fisiche indagate sono: Antonio Papania, Angelo Rocca, Mario Castelli, Ignazio Chianetta, Cinzia Filippi, Undicesimo Daniele Liotta, Anna Maiorana, Alessandro Manoguerra, Davide Piccichè, Antonia Pirrone, Filippo Tilotta, Manfredi Vitello.

    Mentre le persone giuridiche sono: Centro siciliano per la Formazione Professionale Ce.Si.Fo.P; Istituto di Studi e ricerche economiche e sociali Impresa sociale – Ires e ancora Associazione Tai.

    Le accuse contestate, a vario titolo, includono associazione a delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, malversazione e riciclaggio. L’inchiesta della guardia di finanza di Trapani e Marsala, aveva portato ad un sequestro di 8,7 milioni di euro, ed aveva coinvolto complessivamente e a vario titolo 24 indagati.

    L’indagine ha fatto luce su un giro di corruzione e su una frode all’Ue che vede come “dominus” l’ex senatore alcamese Antonio Papania, che aveva ricevuto la misura cautelare direttamente in carcere dove si trova da settembre accusato di scambio elettorale politico-mafioso nell’ambito di un’altra indagine questa volta della squadra mobile di Trapani.




  • Palermo
    Truffa Università “Jean Monnet”, sequestrati beni per oltre tre milioni di euro
    L'attività è stata condotta dalla guardia di finanza di Palermo
    Redazione13 Marzo 2025 - Cronaca



  • Sequestro Università Jean Monnet Cronaca

    Palermo – La guardia di finanza di Palermo su disposizione della Procura ha posto sottosequestro tre immobili di pregio tra Milano, Roma e Palermo valore di tre milioni e mezzo di euro.

    Gli immobili erano nella disponibilità della fondazione Zaklada Europa ente responsabile della gestione dei corsi dell’Università “Jean Monnet” già al centro di una inchiesta per aver dato una laurea in ambito medico non riconosciuta dal ministero in Italia a oltre 800 studenti. Studenti che avrebbero pagato rette elevate, da 3.500 a 26mila euro l’anno. Questi soldi, secondo chi indaga, sarebbero finiti in conti esteri così da eludere il pagamento delle imposte.

    Nell’inchiesta sono coinvolti Salvatore Giuseppe Messina – irreperibile da mesi – i figli Dario e Giuliana, Maria Alexandra Mladoveanu Ghitescu, membro del consiglio di amministrazione della fondazione e legale rappresentante della succursale di Lugano, e Leopoldina Frigula, presidente della fondazione.

    Il sequestro preventivo, pari all’importo delle imposte complessivamente evase dal Dipartimento, ha interessato, oltre all’ente di formazione, tutti i responsabili a vario titolo coinvolti nella sua gestione, ai quali sono stati sottratti disponibilità liquide e beni immobili. L’odierna attività di servizio, svolta nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo, si inserisce nel quadro delle linee strategiche perseguite dal Corpo, volte a rafforzare l’azione di contrasto ai contesti di illegalità economico-finanziaria connotati da maggiore gravità, al fine di tutelare le imprese che operano nel rispetto della legge, nonché nell’ottica del recupero delle risorse sottratte alla collettività.

    Chi è Salvatore Giuseppe Messina

    Il settantenne Salvatore Messina, nato a Marsala ma residente a Palermo, economista, formatore, professore e giornalista è molto conosciuto dalle parti di Calatafimi Segesta. Messina infatti fu coinvolto ed arrestato per una mega truffa ai fondi europei quando, nei primi anni duemila, era a capo dell’associazione Innova che aveva sede in contrada Sasi a Calatafimi. Era il periodo della sindacatura di Nicola Cristaldi. Si disse che Messina aveva ottenuto dalla Regione 30 miliardi di vecchie lire per corsi di formazione fantasma. Nella vicenda giudiziaria, che aveva riguardato i fondi europei e l’associazione Innova, Messina venne condannato in primo grado a otto anni ma poi in appello tutto decadde per prescrizione dei termini. Le indagini di allora segnalarono una truffa all’unione europea per ben 9 milioni di euro e beni di lusso che Salvatore Messina deteneva alle Bahamas.




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