Altre Notizie
Unni in siciliano non significa quello che sembra!
UNNI non è un termine strano in Sicilia?
Trapanioggi15 Febbraio 2025 - Altre Notizie
  • significato unni in dialetto siciliano Altre Notizie

    Ah, la lingua siciliana! Ricca, colorita, poetica… e piena di tranelli linguistici che possono mettere in crisi chi non la conosce bene. Oggi parliamo di una parola apparentemente innocente, ma che può creare non pochi malintesi: UNNI.

    Se sei siciliano, già sorridi. Se non lo sei, lascia che ti spieghi. Unni non è, come potrebbe sembrare a un orecchio inesperto, una persona o una creatura misteriosa, tipo “l’Unni” che suona come un guerriero barbaro pronto all’attacco. No, no, tranquillo! In siciliano, unni significa semplicemente dove.

    Esempio pratico:

    “Unni vai?” (Dove vai?)

    “Unni stai?” (Dove sei?)

    “Unni mi lassi?” (Dove mi lasci?)

    Ora immagina uno che non lo sa. Sente un siciliano urlare: “Unni si?!” e pensa: “Ma chi è ‘stu Unni? Un capomafia? Un boss? Un’entità mistica?”. E già immaginiamo la scena tragicomica con l’ospite che risponde terrorizzato: “Io? Io non so niente! Non conosco nessun Unni!”

    E ancora, se un siciliano entra in un negozio e chiede “Unni su li patati?” e il commesso non capisce il dialetto, potrebbe pure rispondere con un “Signore, qui non vendiamo guerrieri asiatici, solo verdura e ortaggi!”.

    Ma non è finita qui! La parola unni può essere ulteriormente complicata dall’aggiunta di “cca” (qui) o “ddà” (là), dando vita a combinazioni come “Unni cca?” (Dove qui?) e “Unni ddà?” (Dove là?). E se ci metti pure un bel “eh!” alla fine, diventa ancora più teatrale: “Unni eh?!” che suona come una sfida epica alla quale nessuno può sottrarsi!

    E quindi, amici non siciliani, la prossima volta che un siciliano vi chiede “Unni siti?”, non preoccupatevi! Non è un interrogatorio, non è un codice segreto, non vi stanno cercando per qualche oscuro motivo… Vi stanno semplicemente chiedendo dove siete! E magari vi vogliono pure offrire un cannolo.

    Viva il siciliano e viva “Unni”





  • Carnevali Siciliani 2025: Date e Luoghi
    Le Feste più Belle e Tradizionali della Sicilia: Sciacca, Acireale e Palazzolo Acreide
    Trapanioggi11 Febbraio 2025 - Turismo
  • carnevale in sicilia Turismo

    Il Carnevale in Sicilia è una delle festività più attese dell’anno, con un’esplosione di colori, musica e divertimento che affonda le radici in antiche tradizioni popolari. Quest’anno, le celebrazioni saranno ancora più spettacolari e coinvolgenti, con sfilate di carri allegorici, maschere tipiche, balli e spettacoli unici in diverse città dell’isola.

    Acireale:

    Il Carnevale di Acireale, che si svolgerà dal 15 febbraio al 4 marzo, è considerato il “Carnevale più bello di Sicilia”. Le sue origini risalgono al 1594, quando i cittadini potevano scherzare sui potenti. I carri allegorici in cartapesta sono una delle principali attrazioni, e dal 2005, Acireale ha creato gemellaggi con altri Carnevali d’Italia per aumentare il suo profilo internazionale.

    Sciacca:

    A Sciacca, dal 22 febbraio al 2 marzo, si terrà uno dei Carnevali più antichi e famosi della Sicilia, con radici che risalgono al XVII secolo. Sciacca è famosa per i suoi carri allegorici e le maschere tradizionali, con sfilate spettacolari e concerti musicali che animano la città.

    Palazzolo Acreide

    Palazzolo Acreide ospiterà il suo Carnevale dal 23 febbraio al 4 marzo. Questo evento è noto per le sue maschere colorate e le sfilate elaborate. Le strade del centro storico si trasformano in un vero e proprio palcoscenico per i carri e le maschere, attirando visitatori da tutta la Sicilia e oltre.

    Gioiosa Marea

    Dal 27 febbraio al 4 marzo, Gioiosa Marea celebrerà il Carnevale con maschere e costumi tradizionali. Il Carnevale include sfilate, balli e canti popolari, celebrando la cultura e le tradizioni locali.

    Misterbianco

    Infine, Misterbianco è conosciuta per le sue maschere e i carri allegorici. Il Carnevale si svolgerà dal 23 febbraio al 4 marzo e include sfilate, concerti e spettacoli di danza, coinvolgendo tutta la comunità locale e attirando visitatori da fuori.

    Numerosi centri della provincia di Trapani organizzano splendide manifestazioni carnevalesche. Forniremo maggiori dettagli su questi eventi in un prossimo articolo.

    Ndr: le date sono suscettibili di variazioni, accertatevi sempre dell’effettivo svolgimento nelle date previste

    Questi sono solo alcuni degli eventi principali che si terranno in Sicilia durante il Carnevale 2025. Ogni città ha le sue tradizioni e festeggiamenti unici, rendendo il Carnevale siciliano un’esperienza indimenticabile e ricca di emozioni.




  • Trapani
    Le Tonnare Dimenticate
    Storia, Tradizione e Nostalgia di un'Era Perduta
    Trapanioggi9 Febbraio 2025 -
  • La_tonnara_di_Favignana_in_un_dipinto_di_Antonio_Varni

    Le tonnare siciliane, un tempo cuore pulsante dell’economia e della vita quotidiana di molte comunità costiere, oggi giacciono in gran parte abbandonate, testimoni silenziosi di un’epoca che non c’è più. La loro storia si intreccia con la cultura, le tradizioni e i sacrifici di generazioni di uomini e donne che vivevano di pesca e trasformazione del tonno, lasciando un’eredità profonda e struggente.

    L’Origine e il Ruolo delle Tonnare

    Le tonnare in Sicilia hanno origini antichissime. Furono i Fenici i primi a introdurre questo sistema di pesca nelle acque dell’isola, perfezionato poi dagli Arabi nel Medioevo. Il meccanismo della tonnara, con le sue reti a camere, chiamate “isole”, serviva a intrappolare i tonni nel loro percorso migratorio verso il Mediterraneo.

    Ma non era solo una questione di pesca: le tonnare erano vere e proprie economie a ciclo chiuso, con le comunità locali che dipendevano da esse per il lavoro, il cibo e il commercio.  Favignana, Bonagia, San Giuliano Palazzo (Trapani), Scopello: questi nomi evocano ancora oggi il ricordo di un’epoca in cui il tonno rosso siciliano era ricercato in tutto il mondo per la sua qualità ineguagliabile.

    la mattanza a FavignanaLa Mattanza: Rito e Sacrificio

    La “mattanza”, l’ultimo atto della pesca del tonno, era molto più di una semplice cattura: era un rituale, un evento collettivo, un momento di grande tensione emotiva e religiosa. I “tonnaroti”, guidati dal Rais, eseguivano una coreografia crudele ma necessaria, scandita da canti, preghiere e comandi antichi. Il mare si tingeva di rosso e, con esso, la storia di un mestiere tramandato di padre in figlio.

    La tonnara di Favignana fu una delle più importanti e celebri della Sicilia, sotto il controllo della famiglia Florio, che ne fece un simbolo di innovazione e prosperità economica. I Florio, imprenditori visionari, modernizzarono le tecniche di pesca e di conservazione del tonno, creando un fiorente commercio che rese la tonnara un’eccellenza nel Mediterraneo.

    Il Declino delle Tonnare Siciliane

    la tonnara di scopelloCon il progresso tecnologico e le nuove leggi sulla pesca, le tonnare hanno iniziato un lento declino. L’industrializzazione del settore ittico, la pesca intensiva e le restrizioni europee sulla cattura del tonno rosso hanno reso insostenibile il modello delle tonnare tradizionali. Molte di esse sono state chiuse, lasciando dietro di sé solo rovine e ricordi.

    Oggi alcune tonnare, come quella di Favignana e di Bonagia e Scopello, sono state trasformate in musei e centri culturali, mentre altre restano in attesa di un destino migliore. La tonnara di San Giuliano Palazzo, un tempo parte del vasto sistema di pesca siciliano, è oggi quasi dimenticata, ma la sua memoria vive nei racconti dei pescatori e nelle immagini d’epoca che testimoniano la grandezza di un passato che non può essere cancellato. I vecchi tonnaroti raccontano con nostalgia i giorni in cui il pesce fresco arrivava direttamente dalle reti ai mercati di Trapani, quando il profumo del tonno appena pescato inondava le strade e le tavole siciliane.

    Usi e Tradizioni Collegate

    Il tonno non era solo un prodotto commerciale, ma un ingrediente centrale della cucina siciliana. Dalle conserve sott’olio alle bottarghe, fino alla ventresca e al lattume, ogni parte del tonno veniva utilizzata, seguendo antiche ricette tramandate nei secoli.

    banco di taglio del tonno

    Le tonnare hanno dato vita anche a un ricco patrimonio folkloristico: feste patronali dedicate ai santi protettori dei pescatori, canzoni popolari, racconti e leggende legati al mare e ai suoi abitanti. Il legame tra il popolo siciliano e le tonnare non era solo economico, ma profondamente spirituale e comunitario.

    Le tonnare siciliane rappresentano un pezzo di storia che merita di essere ricordato e valorizzato. Non sono solo strutture in rovina, ma simboli di un’identità che rischia di perdersi. Mentre alcuni progetti di recupero stanno cercando di riportarle in vita, resta la consapevolezza che il tempo delle grandi mattanze è ormai passato, lasciando spazio a una struggente nostalgia e al dovere di custodire la memoria di un mestiere e di una cultura che hanno reso la Sicilia unica nel mondo.




  • Trapani
    Conosciamo Veramente la Via Villanova Conosciuta come “Strada Porci?”
    Alla scoperta di Via Villanova: la strada dove i maiali incontrano i Misteri e le tradizioni!
    Trapanioggi8 Febbraio 2025 - Turismo
  • via villanova conosciuta come stdada porci Turismo

    Trapani è una città ricca di cultura, tradizioni e curiosità. Questi elementi sono profondamente radicati non solo nel cuore dei trapanesi, ma anche, e soprattutto, nelle vie della città. Molte strade di Trapani, di generazione in generazione, sono state nominate dai trapanesi almeno una volta nella vita: u catito, u passu latri, la strada porci o lo nero.

    La Tradizione delle Denominazioni

    Ogni via di Trapani ha una storia precisa dietro la sua denominazione, una storia che risale a vecchie tradizioni e ricordi. Tuttavia, la bellezza di Trapani, e soprattutto dei trapanesi, sta nel riconoscere le vie non per la loro vera denominazione, ma per il nome che la tradizione ha assegnato. Così, molti sanno dove si trova “Strada Porci”, ma pochi conoscono Via Villanova.

    L’Origine di “Strada Porci”

    Parliamo della stessa via. Come altre strade, Via Villanova ha visto i trapanesi dimenticare il suo vero nome per adottare quello tradizionale, che è legato a un antico allevamento di maiali situato alla fine della strada. Questa via, tuttavia, era anche piena di locali: una sala biliardi, una latteria, un venditore di bici, una taverna e un tabaccaio – il cui proprietario, scherzosamente, diceva che la scienza avrebbe trovato il modo per non far morire le persone, ma solo dopo la sua morte.

    Una Via Viva e Attiva

    In passato, “Strada Porci” era animata e molto attiva. I ragazzi giocavano per le strade in tantissimi modi e, la sera, gli anziani occupavano i marciapiedi per giocare a carte. Questa via è anche conosciuta per una curiosità legata ai Misteri, una delle tradizioni più amate dai trapanesi. Proprio in questa via, infatti, due autori – Messina e Fodale – ricostruirono il gruppo scultoreo del ceto dei Sarti e dei Tappezzieri (La Deposizione) dopo la Guerra, lavorando in un garage.

    Tradizione e Memoria

    La parola che meglio descrive questa via è “Tradizione”. Anche se alcuni cittadini pensano che “Strada Porci” non sia realmente Via Villanova, ma una traversa di Via Archi, la tradizione ha preso il sopravvento. E per tutti, ormai, la “Strada Porci” sarà sempre e solo Via Villanova. Questo è il fascino delle tradizioni trapanesi: vivere nei nomi, nei ricordi e nelle storie che ogni via porta con sé.

    Conoscere Via Villanova significa riscoprire una parte autentica di Trapani, un angolo che conserva la memoria di un passato vivo e vibrante.





  • Conosciamo Veramente Via Catito a Trapani?
    Un angolo nascosto di Trapani tra storia, tradizione e una bellezza tutta da riscoprire.
    Trapanioggi7 Febbraio 2025 - Turismo
  • quartieri storici di Trapani Turismo

    La Via Catito, nel cuore del centro storico di Trapani, è una strada che porta con sé il fascino della storia e delle tradizioni locali. Spesso etichettata erroneamente come una zona poco raccomandabile, in realtà rappresenta una delle aree più autentiche della città, dove ancora oggi si respira l’anima popolare e marinara che ha caratterizzato Trapani per secoli.

    Un Quartiere dalla Storia Profonda

    Il nome Catito potrebbe derivare dal dialetto trapanese e indicare un luogo raccolto, nascosto tra i vicoli stretti del centro storico. Nei secoli passati, questa zona è stata abitata principalmente da pescatori, artigiani e commercianti che operavano nel vicino porto, uno dei più strategici del Mediterraneo.

    Durante la dominazione spagnola, Trapani divenne un importante snodo commerciale, grazie alla lavorazione del sale, alla pesca del tonno e alla preziosa arte del corallo. Via Catito, con i suoi cortili interni e le piccole botteghe, era un punto nevralgico della vita cittadina, un crocevia di culture e mestieri.

    Nel dialetto trapanese, il termine catitaro veniva comunemente usato per indicare una persona che parla a voce alta o in modo insistente.ndr

    La Riscoperta di un Luogo Autentico

    Negli ultimi anni, questa zona sta vivendo una vera e propria rivalutazione. Sempre più cittadini e visitatori stanno riscoprendo il fascino delle sue viuzze, i dettagli architettonici nascosti e la vita di quartiere che ancora resiste.

    Oggi, grazie a progetti di riqualificazione e all’interesse di realtà locali, Via Catito sta ritrovando il suo ruolo di cuore pulsante della Trapani più autentica. Nei paraggi Ristoranti, piccole attività artigianali e iniziative culturali stanno riportando alla luce la bellezza e la storia di questo angolo della città.

    Un Viaggio nel Tempo a Trapani

    Passeggiare per Via Catito significa fare un tuffo nel passato, tra storie di pescatori, tradizioni secolari e la tipica accoglienza siciliana. Questo quartiere rappresenta un legame indissolubile con la vera essenza di Trapani, lontano dagli stereotipi e ricco di fascino per chi sa apprezzare la storia che vive tra le sue mura.

    E voi cosa potete raccontarci di quelle strette e caratteristiche viuzze?

    Forse è arrivato il momento di riscoprire Via Catito per quello che è davvero: non solo un semplice vicolo del centro storico, ma un pezzo di storia che merita di essere valorizzato e raccontato.




  • Tradizioni Trapani
    Cous Cous di Pesce a Trapani: Quando un Turista Sperimenta con il Parmigiano!
    Scopri cosa succede quando la tradizione siciliana incontra l’entusiasmo del turista… e un po’ di formaggio grattugiato!
    Trapanioggi7 Febbraio 2025 - Tradizioni
  • piatto di couscous alla trapanese Tradizioni

    Un simpatico aneddddoto della scorsa Estate a Trapani!

    Trapani – Un giorno della scorsa estate, nel cuore del centro storico di Trapani, mi trovavo seduto a tavola in un ristorante che sa come far apprezzare la cucina siciliana. Tra le voci dei turisti e i profumi di pesce fresco, osservavo con interesse i piatti tipici che venivano serviti a clienti entusiasti. A un certo punto, la scena che stavo per assistere mi ha fatto sorridere e, allo stesso tempo, mi ha fatto riflettere su quanto le tradizioni culinarie possano sembrare misteriose per chi non le conosce bene.

    Le nuove frontiere della cucina e le azzardate scelte

    Un turista, evidentemente curioso e desideroso di esplorare i sapori autentici della Sicilia, ha ordinato il famoso cous cous di pesce, un piatto che rappresenta la perfetta fusione tra mare e terra. Il cameriere gli ha servito una porzione generosa di cous cous arricchita con pesce freschissimo, pomodorini e un tocco delicato di zafferano, che sprigionava un profumo irresistibile. Ma il turista, non sapendo esattamente come “personalizzare” il piatto, ha guardato il tavolo e ha deciso di aggiungere un ingrediente che, nel suo immaginario, avrebbe reso il piatto ancora più gustoso.

    L’incredulita generale

    Con grande convinzione, ha preso il parmigiano che era stato messo a disposizione (un classico in molte trattorie italiane) e ha iniziato a grattugiarlo abbondantemente sopra il cous cous di pesce, come se fosse la cosa più naturale del mondo. A quel punto, lo sguardo del cameriere è diventato incredulo, fermandosi in mezzo al passaggio con un’espressione di sorpresa. In cucina, lo chef ha smesso di mescolare la salsa di pesce, e nel ristorante si è diffuso un mormorio tra i commensali, molti dei quali, siciliani doc, hanno scambiato sguardi divertiti.

    Il divertente gesto

    Il turista, ignaro della sacralità della cucina siciliana, non ha esitato a gustare il suo piatto con il formaggio grattugiato sopra, convinto di aver trovato il mix perfetto. Il cameriere, con un sorriso gentile e un tono educato, gli ha fatto notare che il parmigiano non è esattamente un ingrediente tradizionale per il cous cous di pesce. Il turista, con un’espressione di sorpresa, ha risposto: “Ah, davvero? Qui il pesce non si mangia con il formaggio?” A quel punto, lo chef è uscito dalla cucina, sorridendo e scuotendo la testa, mentre i clienti, in modo scherzoso, si divertivano con il buon umore che quel momento aveva generato.

    Un momento per una occasione ilarità generale

    Quella serata, oltre a essere una celebrazione del cous cous di pesce trapanese, è stata anche un’occasione per ridere insieme e apprezzare la bellezza delle tradizioni siciliane. A volte, le innovazioni culinarie più sorprendenti arrivano da chi non conosce ancora i segreti di un piatto tradizionale, ma questa è proprio la magia della cucina: è un incontro tra il nuovo e l’antico, tra il curioso e il tradizionale.

    E voi come vi sareste comportati?

    Se mai vi troverete a Trapani, non dimenticate di assaporare il cous cous di pesce, magari senza parmigiano, e di godervi la cucina autentica che racconta la storia del mare e della terra siciliana.




  • Almanacco Trapani
    Almanacco per mercoledì 5 febbraio 2025:
    Tradizioni Siciliane e Curiosità del 5 Febbraio: Almanacco, Oroscopo e Proverbio del Giorno
    Trapanioggi5 Febbraio 2025 - Almanacco
  • Almanacco e fatti del giorno Almanacco

    Meteo a Trapani

    Trapani, mercoledì 5 febbraio – Giornata all’insegna del bel tempo, con temperature comprese tra i 10°C del primo mattino e i 15°C nelle ore centrali. Nel dettaglio: cielo sereno al mattino, qualche velatura nel pomeriggio, poi di nuovo sereno in serata. La temperatura massima si raggiungerà intorno alle 14, mentre la minima sarà registrata alle 7.
    Qualità dell’aria: Buona

    Curiosità dalla Sicilia

    La Sicilia è una terra ricca di miti e leggende che affondano le radici nella notte dei tempi. Una delle storie più affascinanti è quella delle “Teste di Moro”. Questi caratteristici vasi in ceramica, raffiguranti volti umani, sono diventati simboli dell’artigianato siciliano. La leggenda narra di una giovane palermitana che, innamoratasi di un moro, scoprì che egli l’avrebbe presto lasciata per tornare in Oriente dalla sua famiglia. Accecata dalla gelosia, lo uccise e ne utilizzò la testa come vaso per il basilico. Da allora, le “Teste di Moro” adornano molti balconi siciliani.

    Personaggi Siciliani

    La Sicilia ha dato i natali a numerose personalità illustri. Tra queste, Antonino Pepi, nato a Castronuovo di Sicilia nel 1746, è stato un rinomato scrittore. Le sue opere hanno contribuito a arricchire il panorama letterario dell’epoca.

    Fatti Accaduti nel Mondo e in Sicilia

    Il 5 febbraio è una data significativa per la Sicilia, poiché si celebra la festa di Sant’Agata, patrona di Catania. Le celebrazioni in onore della santa attirano ogni anno migliaia di fedeli e turisti, rendendola una delle festività religiose più partecipate dell’isola.

    Pensiero del Giorno

    “La Sicilia è il paese delle arance, del suolo fiorito la cui aria, in primavera, è tutto un profumo… Ma quel che la rende così bella è la sua storia.” – Guy de Maupassant

    Oroscopo del Giorno

    Accadde Oggi in Sicilia

    Il 5 febbraio 251 d.C., Sant’Agata, giovane catanese, subì il martirio durante le persecuzioni dell’imperatore Decio. La sua devozione è ancora oggi profondamente radicata nella cultura siciliana, con celebrazioni che testimoniano la fede e la tradizione dell’isola.

    Proverbio Siciliano del Giorno

    “Cu nesci, arrinesci.”

    Traduzione: “Chi esce, riesce.” Significa che chi si avventura e affronta nuove esperienze ha maggiori possibilità di successo.

    Pensiero Notturno

    La notte in Sicilia porta con sé un’atmosfera magica, dove le stelle sembrano raccontare storie antiche e il suono del mare culla i pensieri. È il momento ideale per riflettere sulle bellezze dell’isola e lasciarsi ispirare dalla sua eterna poesia.

    Cosa Si Celebra in Sicilia

    Oggi, 5 febbraio, si celebra la festa di Sant’Agata a Catania. Le strade si riempiono di processioni, canti e devozione, rendendo omaggio alla santa patrona con eventi che uniscono fede e tradizione.

    Cosa Mangiamo Oggi di Siciliano a Colazione, Pranzo e Cena




  • Almanacco
    4 Febbraio 2025: Almanacco, Santo del Giorno, Curiosità e Tradizioni Siciliane
    Scopri gli eventi storici, il meteo a Trapani, il proverbio siciliano del giorno, cosa si celebra in Sicilia e i piatti tipici da gustare a colazione, pranzo e cena.
    Trapanioggi3 Febbraio 2025 - Almanacco
  • Almanacco e fatti del giorno Almanacco

    Il 4 febbraio 2025 è un giorno ricco di storia, tradizioni e curiosità, specialmente per la Sicilia.

    Almanacco del 4 febbraio 2025

    Meteo a Trapani

    Martedì 4 Febbraio: una giornata dal clima stabile e sereno

    La giornata di martedì 4 febbraio sarà caratterizzata da condizioni meteorologiche prevalentemente stabili, con un cielo che si manterrà velato o poco nuvoloso per gran parte del giorno.

    Nel complesso, sarà una giornata piacevole, caratterizzata da un clima stabile e asciutto, perfetto per godersi il paesaggio siciliano senza il timore di precipitazioni.

    Curiosità dalla Sicilia

    l 4 febbraio 1169, un devastante terremoto colpì la costa ionica della Sicilia, causando decine di migliaia di vittime, soprattutto a Catania.

    Accadde Oggi in Sicilia

    Oltre al terremoto del 1169, il 4 febbraio è ricordato per vari eventi storici.d esempio, nel 1945 ebbe inizio la Conferenza di Yalta, un incontro cruciale durante la Seconda Guerra Mondiale.

    Proverbio Siciliano del Giorno

    Sant’Agata, conduce la festa a casa.

    Pensiero Notturno

    Non provo compassione per i presuntuosi, perché penso che portino con sé i mezzi per consolarsi.”– George Eliot

    Cosa Si Celebra in Sicilia

    I 5 febbraio si celebra la festa di Sant’Agata, patrona di Catania, con eventi religiosi e folkloristici che attirano numerosi fedeli e turisti.

    Cosa mangiamo oggi di siciliano a colazione, pranzo e cena

    Oroscopo del Giorno

    l 4 febbraio offre uno sguardo affascinante sulla storia e le tradizioni, specialmente in Sicilia, ricordandoci l’importanza di celebrare il passato e vivere appieno il presente.




  • Trapani
    Il presepe vivente nel villaggio di Ummari, raccontato da una studentessa dell’Istituto Pertini
    Riuscire a far avvicinare i giovani al mondo del giornalismo e dell’informazione vuole anche essere la nostra mission
    Redazione10 Gennaio 2025 - Attualità
  • Attualità

    Ummari (Trapani ) –  Il racconto di una studentessa dell’Eugenio Pertini di Trapani sull’esperienza vissuta del “presepe vivente” realizzato all’interno del restaurando borgo Livio Bassi nella frazione trapanese di Ummari. Una esperienza che Annamaria Fazio ha voluto descrivere in un articolo mandato alla nostra redazione e che ben volentieri pubblichiamo. Sperando che anche per altri argomenti, altri studenti si facciano avanti. Riuscire a far avvicinare i giovani al mondo del giornalismo e dell’informazione vuole anche essere la nostra mission.

    “Il presepe vivente nel villaggio di Ummari” – di Annamaria Fazio  – Sabato 21 e domenica 22 dicembre 2024, e visto il grandissimo successo è andata in replica anche nei successivi venerdì 27 e sabato 28, si è svolta la prima edizione del Presepe vivente nel villaggio presso il borgo Livio Bassi a Ummari, organizzato dalle comunità parrocchiali di Fulgatore e Ummari, insieme alle associazioni patrocinate dal comune di Trapani e con la straordinaria collaborazione degli studenti del plesso di Fulgatore dell’I.C. “Eugenio Pertini”. Dopo l’introduzione da parte dell’organizzatrice e la benedizione del parroco delle comunità, è avvenuta l’inaugurazione del presepe, presentato da un’alunna attraverso una riflessione sull’evento che da lì a poco avrebbe preso vita paragonato a Il sabato del villaggio di Giacomo Leopardi e conclusa con il canto a cappella Tu scendi dalle stelle, seguiti da canti e balli natalizi. Nelle prime due serate è stato possibile assistere alle esibizioni di scuole di ballo, mentre quelle seguenti sono state allietate da zampogne e fisarmonica. I visitatori che entravano nel borgo si immergevano in un’atmosfera suggestiva. Incontravano una mostra di presepi e i mercatini di Natale, in cui erano venduti prodotti naturali, biscotti, oggetti in legno e in corallo. Anche bambini e ragazzi insieme ai docenti hanno partecipato realizzando manufatti.

    Al centro della piazza si ergeva un enorme albero di Natale ricco di luci e addobbi e all’entrata un arco fiorito e illuminato indicava la direzione da seguire per entrare nel presepe vivente. Quindi si trovava la casa delle massaie intente alle faccende domestiche e aiutate dalle alunne. Proseguendo con il percorso si trovava la postazione delle vasaie, dove donne e bambine modellavano la creta. Si incontravano poi il calzolaio, il falegname che piallava il legno aiutato dai bambini, il marmuraro e più avanti il fabbro che insegnava agli apprendisti l’arte del ferro. Accanto all’aia dei cavalli e al recinto delle pecore, un pastore faceva la ricotta con il latte che bolliva sul fuoco alimentato dalla legna procurata dal taglialegna e dal suo piccolo aiutante. Al centro tra l’aia e un carretto siciliano, c’era il crivo usato dal mugnaio per mondare il grano. Sulle scale della chiesa il gladiatore e i centurioni stavano a protezione del borgo. Di seguito le lavandaie, dopo aver attinto l’acqua al pozzo, lavavano e stendevano i panni aiutate dalle bambine; una donna stirava con il ferro a carbone. Proseguendo con il giro si arrivava alla stalla dove tra un bue e un asinello si scorgevano le figure di Maria, Giuseppe e Gesù appena nato. La capraia e tre pastorelli sedevano accanto alla stalla con una capretta e un agnellino. Si incontravano poi la casa della tessitrice di tappeti, l’osteria, il barbiere, il venditore di miele, i verdurai e il bottaio. Due pescatori districavano le reti e insieme a loro due salinai spalavano il sale. Alla fine del percorso, a tutti i visitatori era offerto il thè caldo. Sono state serate fantastiche, ricche di emozioni, di condivisione e di grande unione, frutto del lavoro e dell’impegno di tutta la comunità. Istituto Eugenio Pertini III F




  • Altre Notizie
  • Altre Notizie di Altre Notizie
    Trapanioggi
    La Piggliata d’Occhio: Un Rito Siciliano
    Trapanioggi
    palla basket che entra a canestro
    Trapanioggi
    Guglielmo Marconi e Guido Guida Fondatori Cirm
    Trapanioggi
    Pasquale marino, ex giocatore ed allenatore italiano nato a marsala
    Trapanioggi
    Ignazio boschetto il tenore nato a Marsala
    Trapanioggi
    Trapanioggi
    Eliodoro Sollima al centro della foto
    Trapanioggi
    suca espressione dialettale sicilia
    Trapanioggi
    Giorgio de Giorgi, Flauto
    Trapanioggi
    u carruzzune siciliano
    Trapanioggi
    Il fisico Antonino Zichichi
    Trapanioggi