San Francesco da Paola, fondatore dell’Ordine dei Minimi, è una delle figure più amate del cristianesimo meridionale. Nato nel 1416 a Paola, in Calabria, e morto il 2 aprile 1507, è venerato in tutta Italia come patrono della gente di mare, ruolo che lo lega in modo particolare a una città come Trapani, che da sempre vive del mare e con il mare. La sua vita fu un esempio di umiltà, povertà e servizio verso gli altri. Ancora oggi, la sua figura continua ad affascinare credenti e studiosi, grazie a un carisma spirituale che ha attraversato i secoli.
San Francesco da Paola decise giovanissimo di dedicarsi a Dio e alla vita eremitica. Fondò l’Ordine dei Minimi, che si distingue per il voto di “vita quaresimale perpetua”, fatto di digiuno, penitenza e rinuncia ai beni materiali.
Fu protagonista di numerosi miracoli, tra cui la celebre traversata dello Stretto di Messina su un mantello. Le sue profezie e i suoi carismi lo resero famoso in tutta Europa, tanto da essere chiamato in Francia alla corte di re Luigi XI, che volle averlo come consigliere spirituale.
Nel Sud Italia, e in particolare nelle città marinare come Trapani, San Francesco da Paola è venerato con grande devozione. Le processioni in suo onore, le statue nei porti e le chiese a lui dedicate testimoniano un legame profondo con la cultura popolare e religiosa del Meridione. A Trapani, il culto di San Francesco da Paola si intreccia con la tradizione marittima locale, alimentando una fede che resiste al tempo e si rinnova ogni anno. Il 2 aprile, giorno della sua morte, resta una data molto sentita da pescatori, marinai e fedeli della costa trapanese. La Chiesa di San Francesco di Paola a Trapani fu edificata dai Padri Paolini nella prima metà del XVII secolo. Successivamente, venne ampliata con la costruzione del cappellone e l’aggiunta del refettorio. L’edificio presenta una navata unica con volta a botte e tre cappelle per lato. Al suo interno è custodita una pregevole statua lignea di San Francesco di Paola, opera dello scultore Giacomo Tartaglia. San Francesco di Paola è venerato come patrono della gente di mare e compatrono della città di Trapani. La chiesa è situata in Via San Francesco D’Assisi a Trapani
In un mondo che corre veloce, l’eredità spirituale di San Francesco da Paola appare più che mai attuale: un invito a riscoprire i valori della solidarietà, della sobrietà e del rispetto per gli altri. Il suo esempio può ispirare anche oggi le comunità costiere e le nuove generazioni, promuovendo un legame più autentico tra uomo, natura e spiritualità.
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La Separazione è il primo gruppo della Processione dei Misteri di Trapani. Appartenente al Ceto degli Orefici, rappresenta il momento struggente in cui Gesù si congeda da sua Madre e dall’apostolo Giovanni prima di affrontare la Passione.
Questo momento della Passione non è esplicitamente descritto nei Vangeli, ma è stato elaborato dalla tradizione cristiana e dalla meditazione sulla sofferenza di Maria. La scena ci mostra l’umanità di Cristo, che prima del grande sacrificio sente il bisogno di salutare la Madre e affidare il suo discepolo prediletto alla sua protezione.
L’episodio richiama il passo evangelico di Giovanni 19,26-27, in cui, dalla croce, Gesù affida sua Madre a Giovanni:
“Donna, ecco tuo figlio! […] Ecco tua madre!”
La tradizione popolare ha anticipato questa consegna, immaginando un addio carico di dolore e consapevolezza prima dell’inizio della Passione.
Il gruppo de La Separazione è una delle opere più toccanti della Processione. Le espressioni dei personaggi trasmettono un dolore contenuto ma profondo:
Le statue, realizzate con la tecnica tradizionale della tela e colla, possiedono una plasticità e una leggerezza che permettono ai portatori di donare movimento al gruppo attraverso l’annacata, rendendo ancora più coinvolgente la scena per i fedeli e gli spettatori.
Il Ceto degli Orefici, tra i più antichi di Trapani, ha sempre avuto un ruolo di prestigio nella società trapanese. La loro arte, legata alla lavorazione dei metalli preziosi, li ha resi protagonisti non solo del commercio, ma anche della realizzazione di manufatti sacri, come calici, ostensori e croci processionali.
La loro partecipazione ai Misteri si tramanda da secoli, e ancora oggi la gestione del gruppo è affidata ai rappresentanti della categoria, che con devozione e rispetto mantengono viva la tradizione.
✅ Un addio che anticipa il dolore: La scena de La Separazione è unica rispetto agli altri gruppi, poiché rappresenta un momento intimo e familiare, invece di un episodio pubblico della Passione.
✅ Il restauro del gruppo: Nel corso dei secoli, il gruppo ha subito restauri per preservare la bellezza delle statue. Alcune parti sono state ricostruite dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, che danneggiarono diversi Misteri.
✅ Un legame con la devozione mariana: La scena richiama molte rappresentazioni artistiche della Pietà, in cui Maria tiene il corpo del Figlio dopo la Crocifissione, chiudendo idealmente il cerchio della Passione.
✅ L’importanza dell’oro nella tradizione religiosa: Essendo il gruppo appartenente agli Orefici, non è un caso che l’oro sia simbolicamente legato alla regalità di Cristo, come accennato già nei doni dei Magi.
Il gruppo de La Separazione è molto più di una scena della Passione: è il simbolo del dolore umano davanti al sacrificio, un passaggio fondamentale della spiritualità cristiana.
Ogni Venerdì Santo, quando il gruppo esce dalla Chiesa del Purgatorio, il silenzio cala tra i fedeli. È il momento in cui i trapanesi rivivono quell’addio, sentendosi parte di una tradizione che dura da secoli.
E tu, hai mai vissuto l’emozione di vedere La Separazione dal vivo?