La Lavanda dei Piedi è uno dei momenti più significativi dell’Ultima Cena, un atto di estrema umiltà e servizio che Gesù compie nei confronti dei suoi apostoli. Questo gruppo sacro, appartenente al Ceto dei Pescatori, è una delle rappresentazioni più simboliche della Processione dei Misteri di Trapani.
L’episodio della Lavanda dei Piedi è descritto nel Vangelo di Giovanni (13,1-17):
“Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi” (Gv 13,14-15).
Gesù, pur essendo il Maestro, si abbassa al ruolo di servo, lavando i piedi ai discepoli per insegnare loro il valore del servizio e dell’amore fraterno.
L’episodio anticipa il sacrificio della Croce: come Gesù si umilia in questo gesto, così offrirà se stesso per la redenzione dell’umanità.
Il gruppo sacro della Lavanda dei Piedi è composto da:
“Tu non mi laverai mai i piedi!”
Ma Gesù risponde:
“Se non ti laverò, non avrai parte con me” (Gv 13,8).
A quel punto, Pietro accetta, chiedendo addirittura di essere lavato interamente.
Le statue sono realizzate con la tradizionale tecnica della tela e colla, tipica dei Misteri, e sono caratterizzate da una forte espressività nei volti e nei gesti.
Il Ceto dei Pescatori, a cui è affidato questo gruppo, ha un profondo legame simbolico con l’episodio evangelico.
“Vi farò pescatori di uomini” (Mt 4,19).
La Lavanda dei Piedi è stata introdotta nella Processione dei Misteri di Trapani probabilmente tra il XVII e il XVIII secolo, quando i vari ceti lavorativi della città iniziarono a prendersi cura dei gruppi sacri.
Il Ceto dei Pescatori, una delle categorie più antiche e rispettate della città, scelse proprio questa scena per onorarne il valore simbolico, sia per la loro attività, sia per il loro rapporto con la fede.
Ancora oggi, i pescatori di Trapani si tramandano l’onore e l’onere di portare in processione questo gruppo, testimoniando la continuità della tradizione.
✅ Un gesto rivoluzionario: nell’antichità, lavare i piedi era compito degli schiavi o dei servitori. Il fatto che Gesù, il Maestro, compia questo gesto sovverte le gerarchie e insegna un nuovo modello di autorità basato sul servizio e non sul potere.
✅ Una scena tra le più antiche della processione: il gruppo della Lavanda dei Piedi è stato più volte restaurato, ma mantiene la struttura e la composizione originaria tramandata nei secoli.
✅ L’annacata più fluida: il movimento della Lavanda dei Piedi, durante la processione, è uno dei più eleganti e solenni, grazie all’impegno dei portatori che con cura e dedizione donano dinamicità alla scena.
✅ Il legame con la liturgia del Giovedì Santo: la Lavanda dei Piedi è un rito che si celebra ancora oggi nelle chiese cattoliche, specialmente durante la Messa in Coena Domini del Giovedì Santo, quando i sacerdoti ripetono il gesto di Gesù, lavando i piedi ai fedeli.
La Lavanda dei Piedi è uno dei gruppi sacri più significativi e simbolici della Processione dei Misteri.
Con il suo gesto, Gesù ci insegna che l’amore si manifesta nel servire gli altri, un messaggio che i trapanesi portano nel cuore ogni Venerdì Santo, quando il gruppo attraversa le strade della città.
E tu, hai mai assistito dal vivo a questo emozionante momento della processione?
Trapani, Se sei trapanese, sai bene che Venerdì Santo non è un giorno come gli altri. È il giorno della Processione dei Misteri, quando la città si ferma, il tempo sembra rallentare e le strade si riempiono di un’emozione che solo chi l’ha vissuta può capire.
I Gruppi dei Misteri non sono solo statue: sono storia, tradizione e identità. Sono il cuore pulsante di una fede che si tramanda da oltre 400 anni, un legame che tiene unita la comunità e che ogni anno si rinnova con la stessa intensità.
Ogni ceto di lavoratori porta sulle spalle il proprio Gruppo Sacro, con fierezza e senso di appartenenza. Sono venti gruppi, ognuno racconta un momento della Passione di Cristo, ma in realtà raccontano molto di più: raccontano noi, i nostri padri, i nostri nonni, e tutti quelli che prima di noi hanno vissuto e amato questa città.
Ogni anno, quando i Misteri escono dalla Chiesa del Purgatorio, un brivido attraversa chi è lì ad aspettare. I Massari sollevano i Gruppi, e con quel movimento oscillante, l’annacata, danno vita alla processione.
Le strade si riempiono di marce funebri, di lacrime, di silenzi interrotti solo dal suono dei passi e delle preghiere. Le botteghe lungo il corso abbassano le serrande a metà, segno di rispetto e partecipazione. Trapani diventa un unico corpo, un’unica anima, che accompagna i Misteri per 24 ore di intensa devozione.
La Processione dei Misteri non è solo un evento religioso: è un pezzo di noi. È il legame con le nostre radici, con il passato che continua a camminare sulle nostre strade. Non importa quante volte l’hai vista, ogni anno è sempre diversa, sempre speciale.
Perché i Misteri non si guardano, si vivono.
E tu, da trapanese, quale momento della Processione senti più tuo?