Favignana – Si sono concluse ieri sera, da parte di una ditta specializzata, le operazioni di recupero di un’unità da diporto a vela incagliatasi, nei giorni scorsi, nel porto di Favignana. L’emergenza era scattata sabato sera quando un’unità a vela di circa 14 metri battente bandiera italiana, ormeggiata presso la banchina del Molo Principale del porto di Favignana, a causa delle avverse condizioni meteomarine aveva rotto gli ormeggi e, rimanendo in balia delle onde, era andata alla deriva.
Gli uomini della Guardia Costiera dell’Ufficio Locale Marittimo di Favignana – sotto il coordinamento della sala operativa della Capitaneria di porto di Trapani – intervenuti immediatamente sul posto assieme ai Carabinieri, hanno subito appurato che le due persone a bordo erano in buone condizioni fisiche e non avevano necessità di assistenza medica mentre l’unità si era inclinata sul fianco sinistro arenandosi nella vicina spiaggia denominata “Praia”.
La Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Trapani, successivamente, ha avviato le procedure per prevenire qualsiasi forma di inquinamento marino e alla fine esclusa la presenza di carburante o di altri pericoli per l’ambiente sono iniziate le attività di recupero che sono state monitorate dal personale dell’Ufficio Locale Marittimo di Favignana sia a terra sia a mare. A questa attività ha partecipato anche il personale dell’Area Marina Protetta Isole Egadi. Le operazioni si sono concluse nella tarda serata di ieri e hanno visto l’impiego di un autogru che ha consentito il sollevamento in piena sicurezza
dell’imbarcazione.
Messico – L’inquietante scoperta sulla spiaggia di Baja California è stato un incontro fuori dal comune ha scosso la tranquillità delle spiagge messicane:un esemplare di pesce remo, noto anche come “pesce dell’apocalisse”, è stato ritrovato sulla battigia, suscitando stupore e timori. Questo enigmatico animale marino, che normalmente vive negli abissi oceanici tra i 200 e i 1000 metri di profondità, raramente viene avvistato in superficie. La sua comparsa ha scatenato immediatamente una serie di speculazioni, alimentate dalle credenze popolari che associano la sua presenza a eventi catastrofici imminenti.
Il pesce remo è protagonista di numerose leggende, soprattutto in Giappone, dove viene chiamato “ryugu no tsukai”, ovvero “messaggero del palazzo del drago marino”. Secondo la tradizione locale, l’arrivo di questi pesci sulle coste potrebbe preannunciare terremoti o tsunami. Questo mito ha trovato terreno fertile tra la popolazione dopo che, nel 2011, diversi esemplari furono ritrovati poco prima del devastante terremoto e tsunami di Fukushima. Da allora, ogni avvistamento di questa creatura solleva preoccupazioni e timori.
Gli esperti, tuttavia, invitano alla cautela. Non esistono prove scientifiche che colleghino direttamente la presenza del pesce remo ai movimenti sismici. Tuttavia, alcune ipotesi cercano di spiegare il fenomeno. Tra le cause possibili della sua comparsa vicino alla costa ci sono:
Sebbene le spiegazioni scientifiche tendano a smorzare il mito del “pesce dell’apocalisse”, la sua improvvisa apparizione rappresenta comunque un segnale d’allarme da non ignorare. Il delicato equilibrio degli ecosistemi marini subisce continui cambiamenti, e l’aumento di fenomeni come questi potrebbe indicare alterazioni ambientali significative. Piuttosto che temere eventi catastrofici imminenti, sarebbe forse più opportuno concentrarsi sulle cause reali che portano questi animali a comportamenti anomali.