Trapani – L’ormai ex manager dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce prima di lasciare gli uffici di via Mazzini dopo la sospensione di 60 giorni propedeutici alla revoca dell’incarico per “la cattiva gestione” dell’azienda.
Nella prima mattinata di venerdì 28 ha firmato ben 24 delibere attribuendo altrettanti incarichi.
– Responsabile della Unità di “Oncologia Medica con posti letto Trapani”, alla dottoressa Lo Giudice Loredana;
– alla dottoressa Nicolazzo Tiziana, Dirigente Medico di Psichiatria, l’incarico di sostituzione di Direzione dell’Unità Operativa Complessa del Modulo Dipartimentale Marsala – Mazara del Vallo;
– incarico professionale, di consulenza, di studio e di ricerca, ispettivo, di verifica e di controllo alla dottoressa Corso Egle Vita, dirigente medico di Medicina Legale; – conferimento incarico di Direzione della U.O.S. “Radiodiagnostica Salemi”, al dottor Caputo Maurizio, dirigente medico di Radiodiagnostica;
– incarico sostituzione di direzione Unità Complessa Anestesia e Rianimazione Trapani-Salemi, al dottor Ippati Giovanni;
– conferimento incarico di Direzione della U.O.S.D. “Presidio Ospedaliero Alcamo”, alla dottoressa Faragone Francesca.
Ed ancora: conferimento incarico professionale, di consulenza, di studio e di ricerca, ispettivo, di verifica e di controllo alla dottoressa Garozzo Giuseppina; conferimento incarico di Direzione della U.O.S. “Assistenza Protesica, Integrativa, Riabilitativa Distrettuale Trapani” al dottor Mazzola Calogero; conferimento incarico di Direzione della U.O.S. “Assistenza Protesica, Integrativa, Riabilitativa Distrettuale Trapani”; conferimento incarico professionale iniziale denominato “Anestesia nella Chirurgia Urologica e gestione del Pz nel perioperatorio” alla dottoressa Segreto Marta, da espletare presso la UOC Anestesia e Rianimazione Marsala; conferimento incarico di Direzione della U.O.S. “Oncologia medica con posti letto Marsala”, alla dottoressa Pizzardi Nicolina, dirigente medico di Oncologia; Conferimento incarico di Direzione della U.O.S.D. “Ostetricia e Ginecologia Marsala” al dottore Aliotta Giovanni.
Nell’ultimo giorno di sua presenza all’Asp di Trapani Croce ha bandito un concorso per 15 posti di dirigente medico in Psichiatria.
Intanto oltre alle polemiche aumentano i tumori, che salgono a 356 contro i 206 iniziali. A evidenziare le falle di gestione è Salvatore Iacolino, direttore della Pianificazione strategica, Daniela Faraoni, assessore alla Salute, Giacomo Scalzo dirigente dell’assessorato: Croce non avrebbe agito in tempo ma addirittura sottovalutato il problema, dal primo febbraio a luglio 2024, cioè fino a quando è stato commissario, la sua azione, si legge, è stata inefficace.
Nessuno, in buona sostanza, ha adeguatamente monitorato cosa accadesse nei reparti di Anatomia Patologica.
Il governatore Renato Schifani nel corso del 60esimo anniversario della Cosedil SpA ha commentato quanto accaduto in queste settimane a Trapani, anche in seguito alla dichiarazione di Croce di difendersi nelle opportune sedi: “Nessun commento, ognuno ha fatto la propria parte. Siamo intervenuti, ormai la situazione era estremamente compromessa. Si va avanti, si guarda alla tutela dei poveri malati che hanno visto recapitarsi in ritardo un referto estremamente delicato. Siamo vicini a loro. Io ho chiesto scusa, qualcuno non l’ha fatto”.
Trapani – Per il manager dell’asp di Trapani Ferdinando Croce è scattato oggi il provvedimento sanzionatorio che prevede una sospensione di 60 giorni, preludio alla sua rimozione. La vicenda riguarda lo scandalo sui referti istologici inviati in ritardo ai pazienti. Ieri sono emersi alcuni passi della relazione, dove si evince un aggravamento della posizione del manager, con accuse gravissime davanti alle quali Fratelli d’Italia difficilmente potrà ancora tentare la difesa di Croce. Lo scandalo dei referti arrivati in ritardo all’asp di Trapani si fa così sempre più grave e il quadro che emerge dalla documentazione integrativa inviata al ministero della Salute ha accelerato la decisione della Regione per sollevare il manager dell’Asp Croce dal suo incarico. La vicenda non è solo politica: ai 206 pazienti con tumori diagnosticati in ritardo va dato un segnale chiaro. Nessun accordo potrà giustificare il ritardo nei 3300 esami istologici accumulati e non refertati. La relazione sul caso di Trapani dei tecnici regionali riela l’inefficienza della struttura che fa i test” e sotto accusa è finito anche il monitoraggio “non efficace” dell’azienda sanitaria trapanese. Intanto prosegue il lavoro dei magistrati della procura di Marsala che sulla vicenda ha aperto una inchiesta
Arriva la prima dichiarazione pubblica di Ferdinando Croce, manager dell’Asp di Trapani, dopo la sospensione di 60 giorni decisa dalla Regione Siciliana.
“Non commento, per ora, la decisione del Presidente della Regione di avviare il procedimento di decadenza dalla carica di Direttore generale dell’Asp di Trapani, che mi è stata da poco notificata con proposta di sospensione. Compirò ogni valutazione in diritto per la tutela della mia immagine, del mio lavoro, della portata delle mie responsabilità. In queste lunghe settimane ho scelto che – al mio posto – parlassero gli atti per dimostrare, come spero ancora accadrà, che io ho agito per risolvere problemi ereditati. Basta guardare gli atti richiesti dal ministero della Salute nell’ambito di una ispezione ancora in corso per verificare che quando a luglio, per la prima volta, mi sono state rapportate le criticità di refertazione ho adottato tutte le misure a mia disposizione, garantendo nel tempo previsto una refertazione entro 20 giorni al mese di febbraio. Ho anche tempestivamente avvisato l’assessorato regionale della salute, ricevendo silenzi e nessun aiuto fintantoché la vicenda non ha assunto rilevanza mediatica. Di questa vicenda resta intatta l’amarezza per la tutela delle persone, per i pazienti. Alla loro sofferenza, in una provincia difficile sotto il profilo della organizzazione sanitaria e travolta da scandali giudiziari, ho cercato di dare in questi primi mesi di lavoro una iniziale risposta con il costante supporto di tutto il personale aziendale. So di aver agito con coscienza, onestà e impegno. Il resto toccherà accertarlo in tutte le competenti sedi giudiziarie, alle quali valuterò di rivolgermi senza spirito di rivalsa, con l’obiettivo unico di fare emergere la verità”.