Trapani
Protesta pacifica davanti al Centro di permanenza per il rimpatrio di Milo
Una settantina i giovani arrivati da Palermo e dalla Provincia di Trapani
Redazione28 Giugno 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Trapani – Si sono ritrovati davanti al CPR Centro di permanenza per il rimpatrio di Milo, alla periferia sud di Trapani, per un presidio che mira a «rompere l’isolamento» e a chiedere la chiusura definitiva del centro. Una settantina di giovani provenienti da Palermo e dalla provincia di Trapani, a rappresentare il capoluogo solo due persone di Sinistra libertaria.

    Mentre i giovani del collettivo anticarcere facevano sentire le loro ragioni con i megafoni, da dentro si sentivano i migranti sbattere le inferriate e gridare “Libertà, Libertà”.

    (Foto by Natale Salvo)

    La protesta «determinata ma pacifica» del colletivo definisce il CPR «un luogo di detenzione amministrativa, dove lo Stato rinchiude in gabbia le persone che non hanno il giusto pezzo di carta, per poi tentare di deportarle». Per gli organizzatori, il regime interno si reggerebbe su «idranti, manganelli e psicofarmaci», mentre all’interno vengono sequestrati i telefoni personali e limitato l’uso delle cabine, nel tentativo di «sotterrare le voci che urlano rabbia e chidono libertà».

    Il centro di Milo è stato più volte teatro di rivolte

    • Marzo 2023 un incendio ridusse la capienza a una quarantina di posti;
    • Gennaio 2024 una nuova ribellione lo rese inagibile per circa il 90 per cento.
    • Ottobre 2024 riaperto dalla Prefettura, portando il limite formale a 204 posti, dopo lavori di ristrutturazione e ampliamento
    • Giugno 2025, gli attivisti stimano oltre un centinaio di persone recluse.

    (Foto by Natale Salvo)

    L’iniziativa arriva a poche settimane dalle denunce di suicidi, atti di autolesionismo e scioperi della fame che avrebbero coinvolto diversi CPR siciliani, compreso Milo, alimentando il dibattito sull’estensione a 18 mesi del trattenimento amministrativo.

     





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