Trapani
Uiltucs Sicilia: “Vittoria per i lavoratori di Eurospin Sicilia
Un giudice riconosce il giusto inquadramento e retribuzione per un macellaio specializzato di Trapani
Redazione5 Marzo 2025 - Cronaca



  • Bulgarella contro Tranchida Cronaca

    Trapani – La lotta per i diritti dei lavoratori continua a dare i suoi frutti in Sicilia. L’azienda Eurospin Sicilia è stata condannata a riconoscere il corretto livello di inquadramento e le differenze retributive a un lavoratore con mansione di macellaio specializzato, grazie all’assistenza legale dell’avvocato Francesco Costanzo e alla determinazione della Uiltucs Sicilia.

    Cosa ha stabilito il giudice del lavoro di Trapani

    Il giudice del Lavoro di Trapani ha stabilito che il lavoratore venisse inquadrato al terzo livello del Contratto collettivo nazionale di lavoro applicato, riconoscendo così il diritto a una remunerazione adeguata rispetto alle mansioni svolte. Oltre al riconoscimento del livello corretto, la sentenza ha imposto all’azienda il pagamento delle differenze retributive arretrate e delle spese accessorie, segnando un importante passo avanti per la giustizia sociale.

    Il segretario generale della Uiltucs Sicilia

    Ida Saja, segretario generale della Uiltucs Sicilia, ha sottolineato l’importanza di questa decisione: “L’attribuzione del livello di inquadramento è una vittoria per i lavoratori che legittimamente rivendicano i propri diritti e la corretta applicazione del contratto. Questo risultato dimostra che la lotta per un lavoro dignitoso e per il rispetto dei contratti collettivi può portare a risultati concreti”.

    La battaglia non finisce qua

    Tuttavia, per la Uiltucs Sicilia la battaglia non finisce qui. I lavoratori di Eurospin Sicilia continuano a sollevare questioni riguardanti la gestione dell’orario di lavoro, chiedendo un’organizzazione che rispetti le loro esigenze e non sia esclusivamente a beneficio aziendale. Le rivendicazioni includono anche la necessità di concordare ferie e permessi con i lavoratori, anziché imporli unilateralmente. E’ emerso un uso quasi indiscriminato delle clausole elastiche, senza il riconoscimento dell’indennità economica prevista dal contratto. Questi aspetti sono stati evidenziati da Saja, che ha aggiunto: “I lavoratori non possono essere trattati come meri strumenti a disposizione dell’azienda. È fondamentale che si rispetti la loro dignità e che si garantisca un ambiente di lavoro equo e rispettoso”.

    Sentenza esempio del lavoro dei sindacati

    La sentenza rappresenta un esempio di come il supporto legale e la solidarietà sindacale possano portare a risultati significativi per i diritti dei lavoratori. La Uiltucs Sicilia continua a impegnarsi “per garantire che vengano rispettati i diritti e le condizioni di lavoro di tutti i dipendenti, affinché ogni lavoratore possa beneficiare delle tutele previste dai contratti collettivi. In un momento in cui il mondo del lavoro è in continua evoluzione, la lotta per la giustizia sociale e il riconoscimento dei diritti fondamentali resta una priorità per le organizzazioni sindacali e per i lavoratori stessi”.




  • Trapani
    Atm: La Filt Cgil, la Faisa Cisal e L’Ugl vincono il ricorso contro Atm condannata dal Tribunale per condotta antisindacale
    Disposto il pagamento per Atm delle spese di lite che ammontano a 3 mila e 500 euro, oltre all’iva e alle spese generali.
    Redazione6 Febbraio 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Trapani – Il Tribunale di Trapani ha condannato Atm Spa Trapani, la società di trasporto pubblico di cui il Comune è socio unico, per condotta antisindacale contro la Filt Cgil, la Faisa Cisal e l’Ugl di Trapani, disponendo il pagamento per Atm delle spese di lite che ammontano a 3 mila e 500 euro, oltre all’iva e alle spese generali.

    Lo fanno sapere  le tre sigle sindacali che aveva fatto ricorso ad Atm per la revoca unilaterale, degli accordi sindacali raggiunti nel 1990 e nel 1996, che riguardavano il riconoscimento di alcuni emolumenti economici per il personale, e per la mancata convocazione al tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto di secondo livello.

    La revoca degli accordi degli anni novanta era avvenuta a seguito della proclamazione dello stato di agitazione indetto dalla Filt Cgil, dalla Faisa Cisal e dall’Ugl di Trapani. Una revoca, che il giudice ha definito “irrispettosa delle regole del corretto agere”.

    Parola al giudice

    “Tale atteggiamento – scrive il giudice del lavoro Mauro Petrusa del Tribunale di Trapani – lascia trasudare il messaggio che il datore di lavoro sia l’unico arbitro della sorte (anche economica) del personale, e che il ruolo dei sindacati sia sostanzialmente inutile, al punto che, pur quando costoro riescono a raggiungere un risultato (come avvenuto nel 1990 e nel 1996), la parola finale circa il mantenimento o meno del medesimo spetta comunque al datore di lavoro, il quale può agire in splendida autonomia senza alcun contraddittorio con le organizzazioni sindacali. La gravità di tale atteggiamento – si legge ancora nel decreto – è ulteriormente amplificata per il fatto che le sigle sindacali in questione sono firmatarie del contratto collettivo nazionale del lavoro, quindi, sul piano rappresentativo conservano una dignità che il datore di lavoro non deve poter intaccare”.

    “Va detto – scrive il giudice Petrusa – che il comportamento del datore di lavoro che sceglie di intrattenere rapporti solo con i sindacati che non sollevano obiezioni avverso il suo operare, e decide di recidere il dialogo (senza apparente ragione) con quelli che, invece, ricorrono legittimamente, a strumenti di pressione, come l’indicazione di scioperi e proteste, rappresenta il perfetto paradigma della condotta antisindacale”.

    I sindacati

    La Filt Cgil, la Faisa Cisal e l’Ugl Trapani, difese rispettivamente dagli avvocati Ivano Samannà, Simona Mannina e Paolo Crapanzano, avevano ricorso dopo aver sollecitato, sin dal marzo del 2023, i rappresentanti dell’Atm e il sindaco di Trapani, che ha disatteso le richieste di incontro, alla riapertura delle trattative per il contratto di secondo livello che, al suo interno, conteneva anche l’espressa accettazione degli accordi del 1990 e del 1996.

    “Lo scorso luglio – dicono i segretari provinciali della Filt Cgil Anselmo Gandolfo, della Faisa Cisal Rosario Gentile e dell’Ugl Mario Parrinello – la società ha revocato in maniera unilaterale i vecchi accordi economici per il personale, poi a settembre ha stipulato con altre organizzazioni sindacali il contratto di secondo livello, senza invitarci al tavolo delle trattative”.

    Difficile esultare per i sindacati

    “E’ difficile esultare – dicono i sindacalisti Gandolfo, Gentile e Parrinello – quando viene provato che un’azienda ha messo in atto un comportamento antisindacale, perché ciò presuppone un danno subito dalle lavoratrici e dai lavoratori. Esprimiamo – concludono
    – soddisfazione per questa sentenza che certifica la serietà dei sindacati e le ragioni che ci hanno indotti ad avviare un ricorso il cui obiettivo era quello di far rispettare i diritti contrattuali dei dipendenti dell’Atm”.




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