La serie televisiva “Màkari” ha conquistato il cuore degli spettatori italiani con le sue storie avvincenti, personaggi indimenticabili e la splendida cornice della Sicilia. Tratta dai racconti di Gaetano Savatteri, la fiction ha saputo mescolare elementi di giallo, commedia e dramma, offrendo al pubblico un intrattenimento di qualità. Con l’annuncio della quarta stagione, le aspettative sono alte e le anticipazioni promettono nuove emozioni, con un focus particolare sul territorio trapanese.
La prima stagione di “Màkari” ha introdotto il protagonista, Saverio Lamanna (interpretato da Claudio Gioè), un giornalista caduto in disgrazia che ritorna nella sua terra natale, la Sicilia, per ricostruire la sua vita. Qui, diventa un investigatore per caso, risolvendo misteri e crimini che si intrecciano con la sua storia personale. La serie ha ricevuto elogi per la sua capacità di rappresentare la Sicilia in modo autentico, con paesaggi mozzafiato e una narrazione coinvolgente.
La seconda stagione ha approfondito le dinamiche tra i personaggi principali, introducendo nuovi casi e sfide per Saverio e i suoi amici. La serie ha continuato a esplorare temi di amicizia, amore e giustizia, mantenendo alta l’attenzione del pubblico.
La terza stagione ha portato nuovi colpi di scena, con l’introduzione di personaggi come Michela e Giulio, che hanno complicato ulteriormente le relazioni tra i protagonisti. La trama ha affrontato temi più profondi, mantenendo però il tono leggero e coinvolgente che ha caratterizzato la serie fin dall’inizio.
La quarta stagione di “Màkari” promette di essere altrettanto avvincente delle precedenti. Le riprese sono iniziate a settembre 2024 e si svolgono in varie location della Sicilia, con un focus particolare sulla provincia di Trapani, tra cui Trapani, San Vito Lo Capo, Scopello, Erice e le isole Egadi. Questi luoghi non solo offrono scenari suggestivi, ma contribuiscono anche a valorizzare il turismo siciliano, attirando l’attenzione su queste meravigliose destinazioni e promuovendo lo sviluppo economico del territorio.
Anche in questa stagione, il cast principale è confermato:
Le anticipazioni rivelano che Saverio sarà coinvolto in nuovi casi misteriosi, che metteranno alla prova le sue capacità investigative e le sue relazioni personali. Inoltre, la sua storia d’amore con Suleima affronterà nuove sfide, mentre Peppe Piccionello avrà un ruolo più centrale nelle vicende. Anche se i dettagli specifici della trama sono ancora top secret, è certo che la serie manterrà il suo caratteristico mix di suspense, umorismo e dramma, con un occhio di riguardo alle peculiarità del territorio trapanese.
Una delle caratteristiche distintive di “Màkari” è l’ambientazione siciliana, che non solo arricchisce la narrazione, ma funge anche da potente strumento di promozione turistica. Le location utilizzate nella serie, come Trapani, San Vito Lo Capo, Scopello, Erice e le isole Egadi, mostrano la bellezza naturale e culturale della Sicilia, attirando visitatori e valorizzando il patrimonio locale. La serie contribuisce così a promuovere il turismo nella regione, offrendo agli spettatori uno spunto per visitare questi luoghi incantevoli e scoprire le eccellenze del territorio trapanese, come la produzione di vino, l’artigianato locale e le tradizioni culinarie.
Con la quarta stagione di Makari, “Màkari 4”, in arrivo, i fan possono aspettarsi nuove emozioni, misteri e momenti indimenticabili. La serie continua a essere un punto di riferimento per la fiction italiana, grazie alla sua capacità di intrecciare storie avvincenti con una rappresentazione autentica della Sicilia e, in particolare, del territorio trapanese. Non resta che sintonizzarsi su Rai 1 nella prossima primavera per vivere insieme le nuove avventure di Saverio Lamanna e dei suoi amici, e lasciarsi incantare dalle bellezze e dalle peculiarità di questa terra.
Trapani – Mauro Carpi, nato a Erice l’1 ottobre 1969, è oggi considerato uno dei più grandi violinisti jazz della sua generazione. Le sue radici affondano profondamente nella terra siciliana e trapanese, ma il suo talento lo ha portato a calcare i palcoscenici più prestigiosi del mondo.
Fin da piccolo, Mauro ha dimostrato una spiccata attitudine musicale. A soli quattro anni si esibisce come cantante in numerose manifestazioni, facendo già intuire la sua predisposizione per il palcoscenico. Nel 1977, seguendo il consiglio di due giganti della musica, Bruno Martino e Luciano Fineschi, intraprende lo studio del pianoforte. Tuttavia, è il violino il vero strumento della sua anima, e a soli dieci anni entra in Conservatorio, dove si distingue per le sue straordinarie doti tecniche e musicali.
Durante gli anni di formazione, si esibisce come violino solista nei concerti dell’orchestra del Conservatorio, dimostrando una padronanza dello strumento fuori dal comune. Dopo il diploma, perfeziona ulteriormente il suo talento a Firenze con il maestro Andrea Cappelletti.
Negli anni ‘90, Carpi si afferma nel panorama musicale esibendosi in duo con la pianista Antonella Filingeri, vincendo prestigiosi concorsi nazionali di musica da camera. Contemporaneamente, non dimentica la sua passione per la musica popolare e si avvicina al jazz, studiando con grandi maestri come Giovanni Mazzarino e Salvatore Bonafede.
Nel 1997 arriva la svolta decisiva: entra nella band del leggendario Lino Patruno, esibendosi nei più importanti festival jazzistici e partecipando a spettacoli teatrali di grande successo, come La Signora in Blues.
Nel 2003 fonda l’Acoustic Swing Trio, un innovativo trio di corde con Michele Ariodante e Giorgio Rosciglione, che si esibisce in celebri festival come Jazz in Sardegna e Finestra Jazz. Nel 2004 incontra il maestro Roberto Pregadio, che lo invita a far parte della sua band jazz e, l’anno successivo, gli affida il ruolo di primo violino nell’orchestra del popolare programma televisivo La Corrida, in cui suona per quattro edizioni.
Nel 2005 avvia una collaborazione musicale con Renzo Arbore, partecipando come special guest alla trasmissione Speciale per me. L’anno seguente collabora con Franco Nero al film Forever Blues, contribuendo alla colonna sonora insieme a Lino Patruno. Il film ottiene il prestigioso premio David di Donatello per la miglior canzone originale, suonata proprio da Mauro Carpi.
Mauro Carpi è stato protagonista di numerosi spettacoli teatrali e televisivi, collaborando con icone della musica e dello spettacolo come Enrico Montesano, Pino Insegno, Arisa e Gigi Proietti. Nel 2011 ha preso parte al celebre New Orleans Jazz & Heritage Festival, confermandosi tra i violinisti jazz più apprezzati a livello internazionale.
La lista degli artisti con cui ha lavorato è impressionante: Anna La Rosa, Bruno Lauzi, Claudio Gregori (Greg), Franco Cerri, Franco Nero, Gerry Scotti, Giorgio Bracardi, Lino Patruno, Luciano De Crescenzo, Marisa Laurito, Renzo Arbore, Roberto Gatto, Pippo Baudo, Romano Mussolini, Tullio De Piscopo e molti altri.
Oggi, Mauro Carpi continua a dedicarsi alla musica con passione e dedizione. Titolare della cattedra di violino jazz presso il conservatorio di musica “V. Bellini”, trasmette alle nuove generazioni la sua arte e il suo amore per lo swing.
La sua storia è quella di un siciliano che, pur avendo conquistato il mondo, non ha mai dimenticato le sue radici. Il suo violino racconta la Sicilia in ogni nota, unendo tradizione e innovazione, passato e futuro, in una melodia senza tempo.
Ci sono scrittori che non si limitano a raccontare storie, ma creano mondi. Andrea Camilleri è stato uno di questi. Nato a Porto Empedocle nel 1925 e scomparso a Roma nel 2019, ha lasciato un segno indelebile nella letteratura italiana e nell’immaginario collettivo grazie al suo talento narrativo e alla sua inconfondibile voce siciliana.
Camilleri non è stato solo un autore di successo, ma un vero e proprio artigiano della lingua. Ha saputo mescolare l’italiano con il dialetto siciliano, creando uno stile unico, vibrante e musicale. Le sue storie sono intrise di ironia, passione e profonda umanità, elementi che hanno reso i suoi libri dei veri e propri capolavori della narrativa contemporanea. La sua scrittura ha conquistato lettori di ogni età, rendendolo uno degli autori più amati e tradotti in tutto il mondo.
Tra le sue tante opere, la più celebre è senza dubbio la saga del Commissario Montalbano. Un personaggio che ha saputo conquistare il cuore di milioni di lettori e telespettatori, grazie alla sua arguzia, alla sua etica inflessibile e al suo amore per la buona cucina. Ambientata in una Sicilia vibrante e contraddittoria, la serie di Montalbano non è solo un insieme di gialli appassionanti, ma un affresco della società contemporanea, visto attraverso gli occhi di un investigatore fuori dagli schemi.
La Sicilia di Camilleri non è una semplice cornice, ma un personaggio a tutti gli effetti. I paesaggi assolati, il mare impetuoso, le strade polverose e le piazze animate diventano parte integrante delle sue storie. Nei suoi romanzi si respira l’aria della sua terra, con le sue contraddizioni, la sua bellezza e il suo spirito indomabile. Porto Empedocle, la sua città natale, ha persino adottato il nome di Vigàta, il borgo immaginario dei romanzi, a dimostrazione di quanto la sua opera abbia inciso sulla realtà.
Oltre alla celebre saga di Montalbano, Camilleri ha scritto numerosi romanzi storici, racconti e saggi, dimostrando una versatilità straordinaria. Opere come “La concessione del telefono”, “Il birraio di Preston” e “Il re di Girgenti” evidenziano la sua capacità di fondere realtà e finzione, regalando ai lettori un’immersione totale nella storia siciliana.
Il suo contributo alla cultura italiana non si limita alla narrativa: Camilleri è stato anche sceneggiatore, regista teatrale e docente, trasmettendo il suo sapere e la sua passione a nuove generazioni di artisti e scrittori.
Andrea Camilleri ci ha lasciato un patrimonio culturale inestimabile. I suoi libri continuano a essere letti e amati in tutto il mondo, e il Commissario Montalbano vive ancora nei cuori di chi lo ha seguito nelle sue avventure. Il suo modo di raccontare la Sicilia e la sua gente rimarrà un faro per la letteratura italiana, un ponte tra passato e presente, tra realtà e finzione.
E così, tra le pagine dei suoi libri e le onde del mare di Vigàta, la voce di Camilleri continua a risuonare, con il ritmo di un dialetto che è musica, con la forza di una storia che non smetterà mai di essere raccontata.
Domenico Li Muli: Il Custode della Memoria e dell’Arte di Trapani
Ci sono uomini che non si limitano a vivere il proprio tempo, ma lo plasmano, lo raccontano e lo custodiscono affinché le generazioni future possano attraversarlo ancora, con lo stupore di chi scopre un tesoro nascosto. Domenico Li Muli è uno di questi uomini: un visionario, un artista, un custode della storia di Trapani.
Trapani è una città fatta di vento e sale, di onde che raccontano storie antiche e di vicoli che sussurrano memorie lontane. Li Muli ha saputo ascoltarle, fermarle, trasformarle in arte. Le sue opere non sono semplici creazioni, ma ponti tra passato e presente, tra materia e spirito. Con la sua sensibilità artistica, ha dato forma ai sogni, ha donato voce a chi non ne aveva, ha reso eterno ciò che il tempo minacciava di cancellare.
Ogni gesto di Domenico Li Muli è un atto d’amore verso la sua terra. Ogni tratto, ogni segno, ogni colore nelle sue opere trasmette la passione di chi non vuole solo rappresentare la realtà, ma desidera farla rivivere, ridarle un’anima. Le sue creazioni evocano il fascino della Sicilia antica e la modernità di uno sguardo capace di attraversare epoche, senza perdere il legame con le radici.
C’è un filo sottile che unisce il suo lavoro di artista e di ricercatore: la memoria. Trapani è una città che ha visto passare popoli, culture, leggende. Li Muli si è fatto carico di questa eredità, riportandola alla luce attraverso le sue opere e il suo instancabile impegno nel preservare e diffondere la storia trapanese. Nei suoi racconti e nelle sue creazioni, il passato diventa presente, l’oblio si trasforma in ricordo, la storia in emozione.
Domenico Li Muli è un narratore dell’anima di Trapani. Con la sua arte e la sua dedizione, ha costruito un ponte tra il visibile e l’invisibile, tra ciò che è stato e ciò che sarà. Il suo sogno continua a vivere nelle pietre della città, nel suono del mare, nelle opere che portano il suo nome, nei cuori di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e di ammirare il suo lavoro.
E così, Trapani continuerà a raccontarsi attraverso le sue mani, attraverso il tempo, sospesa tra storia e poesia.
Domenico Li Muli ha prodotto una vasta gamma di opere che spaziano tra pittura, scultura, e ceramica, con un forte legame alla tradizione siciliana, ma anche un’apertura verso il contemporaneo. Alcuni dei suoi lavori più significativi includono:
Venerdì 31 gennaio, a Trapani, il cielo si presenterà generalmente poco nuvoloso o velato, con qualche variazione nel corso della giornata. Al mattino avremo nubi sparse che potranno coprire parzialmente il sole, ma senza fenomeni di rilievo. Nel pomeriggio, il tempo migliorerà con ampie schiarite e un cielo perlopiù sereno, ideale per una passeggiata lungo la costa o nel centro storico. In serata, la nuvolosità tornerà ad aumentare leggermente, con qualche addensamento che potrebbe rendere il cielo parzialmente coperto. Le temperature si manterranno su valori in linea con il periodo, con un clima fresco nelle prime ore del giorno e più gradevole nel pomeriggio, grazie alla brezza marina che caratterizza la città.
Oggi la Chiesa celebra San Giovanni Bosco, sacerdote e fondatore della Congregazione Salesiana. Nato nel 1815 in Italia, Don Bosco dedicò la sua vita all’educazione dei giovani, soprattutto quelli più poveri e disagiati. La sua missione educativa, basata sull’amorevolezza, la ragione e la religione, ha lasciato un segno indelebile nella storia della pedagogia.
Don Bosco fu anche un innovatore, promuovendo un metodo educativo che valorizzava il gioco, il teatro e il lavoro come strumenti di crescita personale. La sua figura rimane un punto di riferimento per insegnanti, educatori e genitori che si occupano dell’istruzione e della formazione morale dei giovani.
Uno degli scrittori più illustri della Sicilia, nato a Racalmuto nel 1921. Le sue opere, tra cui “Il giorno della civetta”, hanno raccontato con acume e lucidità la mafia e le contraddizioni della società siciliana.
Rita Atria è stata una giovane testimone di giustizia, simbolo della lotta contro la mafia. Dopo la morte del giudice Paolo Borsellino, al quale si era affidata, si tolse la vita a soli 17 anni. Il suo coraggio resta un esempio indelebile.
♈ Ariete – Energia in crescita, giornata perfetta per risolvere questioni in sospeso.
♉ Toro – Calma e stabilità: ideali per pianificare il futuro.
♊ Gemelli – Occhio alle distrazioni! Resta concentrato sugli obiettivi.
♋ Cancro – Momento favorevole per le relazioni affettive.
♌ Leone – Un’opportunità lavorativa potrebbe bussare alla tua porta.
♍ Vergine – Oggi hai bisogno di relax. Dedica tempo a te stesso.
♎ Bilancia – Giornata ideale per prendere decisioni importanti.
♏ Scorpione – Qualcosa di inaspettato potrebbe sorprenderti.
♐ Sagittario – Viaggi e spostamenti favoriti: organizza una gita!
♑ Capricorno – Concentrazione e determinazione porteranno risultati.
♒ Acquario – Creatività al massimo, sfrutta questa energia per nuovi progetti.
♓ Pesci – Emozioni intense, ascolta il tuo cuore.
“Cu nesci arrinesci”
(Chi esce, riesce.)
Un invito ad avere coraggio e ad esplorare nuove opportunità.
“L’educazione è cosa del cuore.” – San Giovanni Bosco
Nella quiete della notte, lascia andare le preoccupazioni e affidati al domani con fiducia.
Carissimo lettore di TrapaniOggi.it, non perdere l’Almanacco di oggi, 30 gennaio 2025! Ogni giorno è un’opportunità per riscoprire la nostra terra, la sua storia e le sue tradizioni. Condividi con i tuoi amici e familiari questi momenti di conoscenza, e rendi unica la tua giornata con le curiosità e gli spunti che solo la Sicilia sa regalare. Continua a seguirci e a diffondere la bellezza di Trapani e dei suoi dintorni!
San Giovanni Bosco: Il Santo dei Giovani e il Suo Legame con la Sicilia
Ogni 31 gennaio, la Chiesa celebra la memoria di San Giovanni Bosco, conosciuto come Don Bosco, il sacerdote torinese che dedicò la sua vita all’educazione e alla formazione spirituale dei giovani. Fondatore della Società Salesiana, Don Bosco fu un instancabile promotore di un metodo educativo basato sulla ragione, sulla religione e sull’amorevolezza, lasciando un’eredità che ancora oggi ispira educatori e religiosi in tutto il mondo.
Giovanni Bosco nacque il 16 agosto 1815 a Castelnuovo d’Asti, oggi Castelnuovo Don Bosco, in una famiglia povera. Rimasto orfano di padre a soli due anni, crebbe con la madre, Margherita Occhiena, una donna di straordinaria fede e dedizione, che influenzò profondamente la sua formazione spirituale e umana.
Fin da bambino, Giovanni dimostrò una particolare inclinazione verso la preghiera e la catechesi, unita a un’incredibile capacità di coinvolgere i coetanei attraverso giochi, spettacoli e racconti edificanti. A soli nove anni ebbe un sogno profetico in cui gli venne rivelata la missione che avrebbe segnato tutta la sua vita: dedicarsi ai giovani, specialmente quelli più poveri e bisognosi.
Malgrado le difficoltà economiche, Giovanni riuscì a studiare e fu ordinato sacerdote nel 1841. Si trasferì a Torino, dove rimase colpito dalle condizioni di miseria e abbandono in cui vivevano molti ragazzi della città. Da quel momento, si impegnò anima e corpo per offrire loro un’educazione, un rifugio e un futuro dignitoso.
Don Bosco sviluppò un metodo educativo innovativo, noto come “Sistema Preventivo”, basato su tre pilastri fondamentali:
Nel 1859, Don Bosco fondò la Società Salesiana, un ordine religioso dedicato all’educazione e alla formazione giovanile. Successivamente, con l’aiuto di Santa Maria Domenica Mazzarello, fondò anche le Figlie di Maria Ausiliatrice, per offrire un’educazione cristiana anche alle giovani donne.
La Sicilia ha avuto un ruolo fondamentale nella diffusione del carisma salesiano. Don Bosco stesso ebbe un profondo legame con l’isola, grazie all’opera dei suoi discepoli e alla nascita di numerose case salesiane. In particolare, a Palermo e Catania vennero fondate istituzioni educative che ancora oggi accolgono giovani in difficoltà, offrendo loro formazione scolastica e professionale.
Anche a Trapani il messaggio di Don Bosco ha lasciato un segno indelebile. Le comunità salesiane presenti in città hanno continuato la sua opera, offrendo un sostegno educativo ai giovani e contribuendo alla crescita sociale e culturale della comunità locale. Gli oratori salesiani di Trapani sono tuttora centri di aggregazione e crescita spirituale per molte generazioni di ragazzi.
Don Bosco morì il 31 gennaio 1888, lasciando un’opera immensa che continua ancora oggi attraverso scuole, oratori e centri di formazione sparsi in tutto il mondo. Fu canonizzato da Papa Pio XI nel 1934 e proclamato “Padre e Maestro della Gioventù” da San Giovanni Paolo II nel 1988.
Oggi, la Famiglia Salesiana continua il suo impegno seguendo gli insegnamenti di Don Bosco, portando avanti la missione di educare i giovani e dare loro speranza per il futuro.
Un educatore straordinario che ha lasciato un segno indelebile nella formazione dei giovani, con un’eredità viva anche in Sicilia e a Trapani.
San Giovanni Bosco è un esempio di dedizione, fede e amore per i giovani. La sua eredità vive nelle opere salesiane, che ancora oggi offrono a migliaia di ragazzi nel mondo una possibilità di crescita umana e spirituale. Celebrare la sua memoria significa riconoscere l’importanza dell’educazione e dell’amore nel costruire un futuro migliore per le nuove generazioni, un messaggio che risuona ancora con forza nelle comunità siciliane e trapanesi.
Giovedì 30 gennaio si preannuncia come una giornata tranquilla dal punto di vista meteorologico, con un cielo prevalentemente velato o poco nuvoloso. Al mattino, si registreranno alcune nubi sparse, ma senza particolari disagi o fenomeni atmosferici rilevanti. Con il passare delle ore, le nuvole tendono a diradarsi, regalando spazio a un cielo più sereno, seppur con qualche lieve velatura residua nel corso della giornata. Non sono previste precipitazioni, e le temperature si manterranno in valori piuttosto miti per la stagione, rendendo il clima complessivamente gradevole. Una giornata quindi ideale per chi desidera godersi un po’ di sole.
“Chi semina vento raccoglie tempesta, ma chi semina amore raccoglie bellezza.”
“Cu nesci, arrinesci.” (Chi esce, riesce – chi ha il coraggio di uscire dalla propria zona di comfort ottiene successo.)
“Le stelle sopra la Sicilia sembrano più luminose: forse perché portano i sogni di chi, sotto di loro, non smette mai di sperare.”
Colazione: Brioche con granita di mandorla. Pranzo: Pasta con le sarde. Cena: Caponata di melanzane e sfincione palermitano.
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Leonardo Sciascia nacque l’8 gennaio 1921 a Racalmuto, un piccolo paese in provincia di Agrigento. Fin da giovane mostrò una spiccata passione per la lettura e la scrittura, formandosi attraverso la letteratura italiana e internazionale. Dopo gli studi magistrali, iniziò a lavorare come insegnante elementare, un’attività che mantenne per diversi anni prima di dedicarsi interamente alla scrittura.
L’infanzia e l’adolescenza trascorse in Sicilia influenzarono profondamente il suo pensiero e la sua produzione letteraria. Racalmuto e i suoi abitanti divennero spesso fonte d’ispirazione per i suoi romanzi e racconti, che si concentrano sulla realtà siciliana, sulle ingiustizie sociali e sulla pervasività del potere mafioso.
Nel 1961, con la pubblicazione de Il giorno della civetta, Sciascia portò per la prima volta la mafia nella letteratura italiana con un realismo e una lucidità straordinari. Il romanzo, ispirato a un reale caso di omicidio avvenuto in Sicilia, denunciava l’omertà, la connivenza tra politica e criminalità organizzata e l’indifferenza delle istituzioni. Questo libro segnò una svolta nel modo in cui la società italiana percepiva la mafia e diede inizio a un importante dibattito culturale e politico.
Oltre a essere uno scrittore di fama internazionale, Sciascia si impegnò anche in politica. Fu eletto consigliere comunale a Palermo e, successivamente, deputato al Parlamento italiano ed europeo. Durante la sua attività politica, continuò la sua battaglia contro la mafia e il malaffare, denunciando con coraggio la corruzione e le ingiustizie del sistema giudiziario.
La Sicilia non fu solo lo scenario delle sue opere, ma anche il cuore pulsante del suo pensiero critico. I suoi libri riflettono la complessità dell’isola, le sue bellezze, le sue contraddizioni e le sue tragedie. Anche Trapani, con la sua storia e le sue vicende legate alla criminalità organizzata e alla politica, rappresentò un punto d’interesse per lo scrittore, che attraverso i suoi saggi e romanzi offrì un’analisi penetrante della realtà siciliana.
Leonardo Sciascia morì il 20 novembre 1989, lasciando un’eredità culturale straordinaria. I suoi scritti continuano a essere studiati e letti in tutto il mondo, e il suo impegno civile rimane un esempio di integrità e coraggio.
Oggi, la sua figura è ricordata non solo per la sua produzione letteraria, ma anche per il suo ruolo di intellettuale impegnato, che non esitò mai a dire la verità, anche quando scomoda. La Sicilia, e in particolare la sua Racalmuto, continuano a celebrare il suo lascito con iniziative culturali, premi letterari e studi dedicati alla sua opera.
Leonardo Sciascia è stato molto più di un semplice scrittore: è stato un testimone del suo tempo, un uomo che con la forza della parola ha combattuto il silenzio e l’omertà. Le sue opere restano un faro di verità e di denuncia, una guida per comprendere la Sicilia e le sue complessità, nonché un punto di riferimento per chiunque creda nella giustizia e nella libertà di pensiero.
Il dialetto siciliano è ricco di espressioni colorite e intrise di storia, tramandate di generazione in generazione. Una di queste è la parola “Ammuccamu!”, che viene spesso rivolta a chi sta gustando con piacere qualche leccornia o sta mangiando a sazietà. Tuttavia, il suo significato si estende anche oltre il contesto culinario, diventando un modo per complimentarsi con chi ha ottenuto un successo in qualche iniziativa o è stato baciato da un’improvvisa fortuna.
La parola “Ammuccamu” deriva dal verbo siciliano “ammucciari“, che significa “nascondere” o “inghiottire velocemente“. Nel contesto quotidiano, viene utilizzata con un tono scherzoso per esprimere soddisfazione per un pasto abbondante o per celebrare un traguardo raggiunto. È una parola che trasmette gioia, appagamento e complicità tra chi la pronuncia e chi la riceve.
In Sicilia, “Ammuccamu!” può essere utilizzata in diverse situazioni. Ecco alcuni esempi pratici:**
L’espressione “Ammuccamu!” è un perfetto esempio di come la lingua siciliana sia capace di esprimere non solo concetti diretti, ma anche emozioni e sentimenti profondi. Che si tratti di buon cibo o di successi personali, questa parola è sinonimo di celebrazione e condivisione, valori fondamentali nella cultura siciliana.
Se mai ti troverai in Sicilia e qualcuno esclamerà “Ammuccamu!”, sorridi: è un invito a goderti il momento e a celebrare la vita con entusiasmo e gusto!
Favignana – In queste settimane sulla maggiore delle Egadi è stato avvistato più volte il regista Christopher Nolan. Favignana (ma ci saranno anche Lipari e le Eolie coinvolte ) ma anche le altre dell’arcipelago, rientra nel piano di produzione del suo adattamento del mito dell’Odissea di Omero.
L’adattamento di Christopher Nolan di The Odyssey “L’Odissea” sarà in parte girato in Sicilia che, secondo gli studiosi, è stato un luogo dei viaggi di Ulisse nell’epopea composta da Omero intorno all’VIII secolo aC. Le riprese della parte siciliana dell’Odissea di Nolan dovrebbero iniziare tra circa due mesi sull’isola di Favignana, che si ritiene sia il luogo in cui Omero immaginato Odisseo è arrivato con il suo equipaggio eterogeneo per grigliare capre e fare scorta di cibo.
Nolan – che sta girando “The Odyssey” utilizzando la nuovissima tecnologia cinematografica Imax – girerà alcune delle epiche scene anche nelle isole Eolie. Ma la maggior parte delle mitiche riprese di azione siciliana sarà a Favignana. Le altre location annunciate del film sono il Regno Unito e il Marocco.
Nolan sta producendo con Emma Thomas con la loro Syncopy per Universal Pictures. Già svelata la data di uscita: 17 luglio 2026. Il produttore italiano di linea su “Odyssey” è Erik Paoletti. L’italiana Wildside, una società di Fremantle, ha recentemente gestito la produzione fisica del “Conclave” di Edward Berger a Roma. “The Odyssey” racconta il viaggio di 10 anni di Ulisse, re di Itaca, dopo la guerra di Troia. Lungo la strada, incontra molteplici pericoli e scopre la morte dei suoi compagni di equipaggio. Telemaco (figlio di Odisseo), Penelope (la moglie di Ulisse), Athena, Circe, Poseidone e Zeus sono tutti personaggi principali.
Cast stellare
Già svelato il titolo: Odissea, cosa che lascia pochi dubbi anche sulla trama, si tratta infatti della sua visione del poema epico di Omero, di certo un kolossal. In Sicilia atterra un super cast del calibro di Matt Damon, Tom Holland, Anne Hathaway, Zendaya, Lupita Nyong’o, Robert Pattinson e Charlize Theron, ma ancora non sono stati rivelati i ruoli che interpreteranno.