Il 16 febbraio torna “M’illumino di Meno”, l’iniziativa promossa da Rai Radio 2 e riconosciuta come Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili dalla legge n. 34/2022. Giunta alla XXI edizione, la campagna punta a sensibilizzare sull’uso consapevole delle risorse, con particolare attenzione al tema della moda sostenibile.
L’industria della fast fashion ha un impatto ambientale enorme, contribuendo all’inquinamento e allo spreco di risorse. M’illumino di Meno 2025 invita a riscoprire il valore del riuso attraverso pratiche come swap parties, upcycling e second hand, promuovendo un approccio più sostenibile al consumo di abbigliamento. L’iniziativa invita tutti a indossare, il 16 febbraio, un capo d’abbigliamento con una storia affettiva, per sottolineare l’importanza della moda circolare e ridurre gli sprechi.
Anche la Sicilia aderisce a M’illumino di Meno con diverse iniziative locali:
Le Agenzie ambientali italiane supportano la campagna attraverso attività mirate. Alcuni esempi nazionali includono:
Il tema del riciclo è sempre più sentito dai giovani, come dimostrano progetti creativi e concorsi, tra cui #arpaVideo, che nelle ultime edizioni ha premiato contenuti dedicati al riciclo e alla moda sostenibile.
M’illumino di Meno 2025 è un’occasione per riflettere su come le nostre scelte quotidiane possano ridurre l’impatto ambientale. Anche in Sicilia, la promozione della moda sostenibile può contribuire al risparmio energetico e a uno stile di vita più consapevole. Un piccolo gesto, come indossare un capo con una storia, può fare la differenza!
Trapani – Secondo le stime della FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), oltre 6 milioni di italiani festeggeranno la giornata dell’amore cenando in uno dei ristoranti del Paese, generando un giro d’affari stimato in 330 milioni di euro. In Sicilia, dove il cibo è cultura e tradizione, il fenomeno assume una dimensione ancora più significativa, con ristoranti e trattorie che si preparano ad accogliere gli ospiti con menu speciali e ambientazioni suggestive.
Trapani, e la sua cucina d’eccellenza, è una delle mete più ambite per una cena romantica. I ristoratori locali propongono menu “all inclusive” pensati per esaltare i sapori del territorio, con un occhio di riguardo agli ingredienti afrodisiaci e ai colori simbolici dell’amore.
Tra le pietanze più richieste spiccano:
Quest’anno, con la festa che cade a ridosso del fine settimana, molte coppie scelgono di prolungare il piacere della celebrazione con un soggiorno in una località suggestiva. Le mete più gettonate in Sicilia includono:
San Vito Lo Capo incantevole spiaggia per romantiche passeggiate
Erice, borgo, perfetto per una passeggiata romantica;
Le isole Egadi, per un’esperienza intima e lontana dal caos;
Marsala, per un weekend tra cantine e degustazioni di vino pregiato.
Tra cene raffinate e fughe d’amore, San Valentino in Sicilia si conferma un’occasione speciale per celebrare i sentimenti con esperienze uniche e indimenticabili, all’insegna della bellezza e del gusto.
Catania – La Sicilia è anche protagonista di una rivoluzione scientifica che sta facendo parlare il mondo intero. Al largo di Capo Passero, infatti, si sta realizzando KM3NeT, un ambizioso progetto internazionale che prevede la costruzione di un telescopio sottomarino, un vero e proprio osservatorio dei neutrini. A 3.500 metri di profondità nel Mar Mediterraneo, questo telescopio sarà in grado di raccogliere segnali da lontanissimi angoli dell’universo, alla ricerca di neutrini cosmici, particelle elusive e misteriose che ci raccontano la storia nascosta dell’universo.
KM3NeT non è solo un telescopio, è una finestra sullo spazio profondo. Composto da due rilevatori principali, ARCA e ORCA, il progetto mira a raccogliere informazioni su neutrini ad alta energia provenienti dalle profondità dell’universo. ARCA, posizionato al largo della Sicilia, è progettato per studiare neutrini di origine cosmica, mentre ORCA, in Francia, si concentra sullo studio delle oscillazioni di queste particelle.
Nel febbraio 2023, ARCA ha registrato una scoperta che ha fatto il giro del mondo scientifico: il rilevamento di un neutrino cosmico ad alta energia. Con circa 120 quadrilioni di elettronvolt, questa particella ha un livello energetico mai osservato prima, e gli scienziati sono convinti che possa essere originaria di un buco nero supermassiccio, o da altre sorgenti cosmiche ancora misteriose. Un passo fondamentale per la fisica delle particelle e per la nostra comprensione dell’universo.
La partecipazione del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Catania, che è attivamente coinvolto nel progetto, è un altro segno della centralità della Sicilia in questa ricerca pionieristica. Le università siciliane, da sempre luoghi di eccellenza, contribuiscono con competenze di punta, facendo della nostra terra un centro nevralgico per la ricerca astroparticellare a livello globale. La Sicilia, quindi, non è solo un luogo di bellezza naturale, ma è anche un polo scientifico di prim’ordine, che attrae ricercatori e scienziati da tutto il mondo.
Una volta completato, KM3NeT offrirà nuove e uniche opportunità per esplorare il cosmo e comprendere meglio fenomeni misteriosi come la materia oscura e le particelle elementari. Il progetto, che si sviluppa nel cuore del Mediterraneo, rafforza ancora di più l’immagine della Sicilia come terra di innovazione, dove la tradizione e la scienza si fondono per guardare al futuro. Il telescopio sottomarino non solo arricchirà il nostro patrimonio scientifico, ma metterà la Sicilia al centro di una nuova era di esplorazioni scientifiche.
KM3NeT è un segno che la Sicilia è pronta a giocare un ruolo di prim’ordine nella ricerca scientifica globale, portando avanti la sua tradizione di accoglienza e innovazione. Questo progetto rappresenta un’occasione straordinaria per l’isola, capace di attrarre investimenti, attenzione internazionale e, soprattutto, nuovi talenti pronti a esplorare le meraviglie dell’universo dal cuore del Mediterraneo.
Sanremo non è solo musica, ma anche eleganza e tendenze. Tra i protagonisti del beauty look della kermesse, spicca Nino Grammatico, hair stylist e make-up artist di Trapani, che con la sua arte ha conquistato il palcoscenico più prestigioso d’Italia.
Con radici ben piantate nella splendida terra di Trapani, Nino Grammatico ha saputo distinguersi nel mondo dell’hairstyling e del make-up grazie alla sua maestria e creatività. Dopo anni di esperienza e una carriera ricca di successi, il suo talento ha trovato spazio anche tra le stelle della musica italiana.
Il Festival di Sanremo è da sempre un palcoscenico che detta mode e tendenze, e quest’anno l’impronta di Grammatico si è fatta notare. Attraverso tagli eleganti, acconciature raffinate e make-up impeccabili, il professionista trapanese ha esaltato la bellezza e la personalità degli artisti in gara e degli ospiti dell’evento.
Ciò che distingue Nino Grammatico è la capacità di valorizzare ogni volto con un mix perfetto tra tradizione e innovazione. La sua firma stilistica unisce l’essenza mediterranea della Sicilia con le ultime tendenze internazionali, creando look sofisticati ma sempre autentici.
Sanremo 2025 ha rappresentato un punto di svolta importante nella sua carriera, consacrandolo tra i professionisti più apprezzati nel panorama del beauty italiano. Dai backstage frenetici del Teatro Ariston, il suo nome risuona fino alla sua amata Trapani, dove tutto ha avuto inizio.
L’ascesa di Nino Grammatico non è solo un traguardo personale, ma anche motivo di orgoglio per la Sicilia e per Trapani, che si confermano terre di talento e creatività. Il suo successo dimostra come la passione e la dedizione possano portare un professionista locale a calcare i palcoscenici più prestigiosi d’Italia.
Con uno sguardo rivolto al futuro, il nome di Nino Grammatico è destinato a brillare sempre di più, portando l’eleganza siciliana nel cuore del mondo beauty nazionale e internazionale.
Trapani – Buone nuove per la vicenda dei dissalatori siciliani. Dal governo nazionale arriveranno 20 milioni di euro per la fase di avvio dei dissalatori di Trapani, Gela e Porto Empedocle. È stata infatti accolta la richiesta del governo siciliano che permetterà di far partire i nuovi impianti con la massima efficienza e nei tempi previsti.
Ad annunciarlo è stato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, dopo la presentazione di un emendamento da parte dei relatori al ddl di conversione del decreto-legge 31 dicembre 2024 n.208, attualmente in fase di esame congiunto da parte delle commissioni Bilancio e Ambiente della Camera dei deputati. Il provvedimento adottato alla fine dell’anno scorso prevede all’articolo 2 misure urgenti per l’adeguamento delle infrastrutture idriche in Sicilia.
«Queste somme aggiuntive – spiega Schifani – permetteranno di coprire i costi di avviamento e di gestione temporanea dei tre dissalatori nel primo anno di riattivazione. Si tratta di un risultato raggiunto ancora una volta attraverso una forte sinergia istituzionale. Ringrazio il governo nazionale e il Commissario per l’emergenza idrica, Nicola Dell’Acqua, per la vicinanza e la collaborazione che, ancora una volta, stanno dimostrando verso la Sicilia».
Per quanto riguarda le altre risorse necessarie per i tre impianti di dissalazione, il governo Schifani ha già individuato 90 milioni all’interno dell’Accordo di coesione e 10 milioni a valere sul bilancio regionale. L’iter di realizzazione degli interventi in via d’urgenza è stato affidato, come chiesto dal presidente Schifani, al commissario Dell’Acqua per via dei poteri di deroga dei tempi conferiti dalla legge. La Cabina di regia regionale per l’emergenza idrica continuerà a monitorare l’andamento delle procedure per la realizzazione dei tre impianti.
La Trapani Shark porta in alto i colori della Sicilia! In occasione della prestigiosa Frecciarossa Final Eight, che si svolgerà alla Inalpi Arena di Torino dal 12 al 16 febbraio, il team granata scenderà in campo con un simbolo di grande valore sulle proprie maglie: lo Stemma Ufficiale della Regione Siciliana.
Un riconoscimento importante, reso possibile grazie al patrocinio gratuito concesso dal Dipartimento Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, con l’approvazione dell’Assessora On. Elvira Amata. Questo gesto suggella non solo il forte legame tra la squadra e la Sicilia, ma anche il ruolo sempre più centrale della Trapani Shark nel panorama sportivo nazionale.
L’Assessora Amata ha espresso il suo entusiasmo per questa opportunità, sottolineando come il patrocinio alla Final Eight di Coppa Italia di pallacanestro maschile rappresenti un’occasione per confermare il valore del lavoro svolto dalla società granata. “La Trapani Shark si distingue per il suo costante impegno nel raggiungere successi di alto profilo in campo sportivo”, ha dichiarato l’Assessora, evidenziando anche l’importanza della competizione come strumento di promozione per l’isola.
Il Presidente della Trapani Shark, Valerio Antonini, ha espresso con fierezza il significato di questa concessione: “Per noi è motivo di grande orgoglio poter indossare sulle nostre maglie lo Stemma della Regione Siciliana. Questo ci sprona ulteriormente a crescere e a consolidare il nostro ruolo di riferimento per il movimento cestistico siciliano”.
Questa scelta non è solo un riconoscimento istituzionale, ma un chiaro segnale di come la Trapani Shark voglia rappresentare l’intera Sicilia nel basket che conta. Con il suo spirito combattivo, la squadra punta a essere identificata come “La Squadra di Basket della Sicilia”, portando con sé la passione, la grinta e l’identità dell’isola in ogni partita.
La presenza dello Stemma della Regione Siciliana sulle maglie della Trapani Shark alla Final Eight è un simbolo di appartenenza che va oltre lo sport. È un tributo alla storia, alla cultura e al talento siciliano che merita di essere valorizzato su palcoscenici di alto livello.
Trapani e la Sicilia saranno così protagoniste in un evento di rilievo nazionale, dimostrando ancora una volta come lo sport sia un veicolo di promozione territoriale e di orgoglio per tutti i siciliani.
Forza Trapani Shark, portate la Sicilia in vetta!
— Valerio Antonini (@ValerioAntoPres) February 13, 2025
Il Carnevale in Sicilia è una delle festività più attese dell’anno, con un’esplosione di colori, musica e divertimento che affonda le radici in antiche tradizioni popolari. Quest’anno, le celebrazioni saranno ancora più spettacolari e coinvolgenti, con sfilate di carri allegorici, maschere tipiche, balli e spettacoli unici in diverse città dell’isola.
Il Carnevale di Acireale, che si svolgerà dal 15 febbraio al 4 marzo, è considerato il “Carnevale più bello di Sicilia”. Le sue origini risalgono al 1594, quando i cittadini potevano scherzare sui potenti. I carri allegorici in cartapesta sono una delle principali attrazioni, e dal 2005, Acireale ha creato gemellaggi con altri Carnevali d’Italia per aumentare il suo profilo internazionale.
A Sciacca, dal 22 febbraio al 2 marzo, si terrà uno dei Carnevali più antichi e famosi della Sicilia, con radici che risalgono al XVII secolo. Sciacca è famosa per i suoi carri allegorici e le maschere tradizionali, con sfilate spettacolari e concerti musicali che animano la città.
Palazzolo Acreide ospiterà il suo Carnevale dal 23 febbraio al 4 marzo. Questo evento è noto per le sue maschere colorate e le sfilate elaborate. Le strade del centro storico si trasformano in un vero e proprio palcoscenico per i carri e le maschere, attirando visitatori da tutta la Sicilia e oltre.
Dal 27 febbraio al 4 marzo, Gioiosa Marea celebrerà il Carnevale con maschere e costumi tradizionali. Il Carnevale include sfilate, balli e canti popolari, celebrando la cultura e le tradizioni locali.
Infine, Misterbianco è conosciuta per le sue maschere e i carri allegorici. Il Carnevale si svolgerà dal 23 febbraio al 4 marzo e include sfilate, concerti e spettacoli di danza, coinvolgendo tutta la comunità locale e attirando visitatori da fuori.
Numerosi centri della provincia di Trapani organizzano splendide manifestazioni carnevalesche. Forniremo maggiori dettagli su questi eventi in un prossimo articolo.
Ndr: le date sono suscettibili di variazioni, accertatevi sempre dell’effettivo svolgimento nelle date previste
Questi sono solo alcuni degli eventi principali che si terranno in Sicilia durante il Carnevale 2025. Ogni città ha le sue tradizioni e festeggiamenti unici, rendendo il Carnevale siciliano un’esperienza indimenticabile e ricca di emozioni.
Trapani – Il mondo bancario sta attraversando una trasformazione epocale, e con esso anche il modo in cui i cittadini accedono ai propri contanti. A Trapani e in tutta la Sicilia, il tradizionale sportello ATM potrebbe presto diventare un ricordo del passato. Le nuove tecnologie stanno rivoluzionando il settore, introducendo metodi più sicuri e veloci per effettuare prelievi di denaro.
Le banche stanno sperimentando soluzioni innovative per garantire maggiore sicurezza ai cittadini, riducendo il rischio di truffe e rapine nei pressi degli sportelli ATM. Una delle principali innovazioni è l’introduzione degli sportelli ATM contactless, basati sulla tecnologia NFC (Near Field Communication), la stessa utilizzata per i pagamenti digitali con smartphone e carte di credito.
Con questi nuovi dispositivi, sarà sufficiente avvicinare la carta al lettore senza doverla inserire fisicamente nello sportello. Ancora più interessante è la possibilità di prelevare direttamente tramite smartphone, grazie a sistemi avanzati di identificazione come il riconoscimento facciale o l’impronta digitale.
L’adozione di queste nuove tecnologie nei circuiti bancari siciliani consentirà di eliminare i tastierini fisici, sostituendoli con interfacce touchscreen più sicure e intuitive. Questa evoluzione ridurrà il fenomeno dello skimming, ovvero la clonazione delle carte, e limiterà i rischi di manomissione degli sportelli ATM.
A Trapani, così come nelle principali città siciliane, l’introduzione di questi nuovi metodi rappresenta un passo avanti nella modernizzazione del sistema bancario. I tempi di prelievo saranno ridotti, mentre la durata delle carte sarà prolungata grazie alla minore usura del chip e della banda magnetica.
L’evoluzione digitale sta modificando profondamente le abitudini di cittadini e turisti che visitano la Sicilia. In un contesto dove i pagamenti elettronici stanno diventando sempre più diffusi, anche il modo di prelevare contanti deve adeguarsi alle nuove esigenze di sicurezza e praticità.
A breve, camminando per le strade di Trapani, Palermo o Catania, potremmo assistere alla progressiva sostituzione dei tradizionali bancomat con dispositivi più moderni ed efficienti. Una rivoluzione tecnologica che cambierà il rapporto con il denaro contante, rendendo più sicura e agevole la vita di residenti e visitatori della nostra isola.
A Trapani, così come in molte zone della Sicilia, si tramanda da generazioni un’antica pratica che affonda le radici nella superstizione popolare: la piggliata d’occhio. Ma cos’è veramente? Un semplice rimedio per il mal di testa o una vera e propria preghiera in grado di scacciare il malocchio?
Secondo la tradizione, la pigghiata d’occhio è un gesto misterioso compiuto da anziane esperte, come za Marietta”, che custodisce il segreto di un’antica formula di guarigione. Si dice che chi è stato “pigghiato d’occhio” provi sintomi inusuali, come un mal di testa improvviso, insonnia, o un senso di frustrazione e stanchezza. Ma come capire se davvero si è stati colpiti dal malocchio?
La ritualità è semplice, ma carica di significato. Il paziente si siede e, sotto l’abilità di “za Marietta”, viene sottoposto a un “esame” che inizia con l’applicazione di un pezzo di stoffa sulla testa, sopra cui viene posizionata una bacinella d’acqua. L’anziana recita preghiere, come il Padre Nostro, mentre fa cadere gocce d’olio nell’acqua. Se le gocce restano compatte, il malessere è solo temporaneo, ma se si separano e si dissolvono, è segno che il malocchio ha preso piede.
Nel caso di un esito negativo, il rimedio prosegue con un rituale di purificazione, fatto di sale e acqua, e culmina con l’azione di gettare fuori dall’uscio l’acqua utilizzata, sempre accompagnata dalle parole magiche: “Acqua e sale pi li mari, acqua e sale picue ni vole male.”
Questo rito affonda le sue radici in leggende antiche, che raccontano di come l’energia malefica si diffonda attraverso lo sguardo, ma anche nella forza di una comunità che si ritrova a condividere credenze, preghiere e tradizioni. A Trapani, così come in molte località siciliane, sono in molti a giurare che la pigghiata d’occhio funzioni, unisce religiosità, superstizione e una lunga tradizione popolare che ancora oggi continua a vivere nei vicoli e nelle case del centro storico
Non si può visitare il borgo medievale di Erice senza una sosta in pasticceria per assaporare uno dei dolci più rappresentativi della tradizione siciliana: le Genovesi ericine. Questi deliziosi dolcetti di frolla ripieni di crema pasticciera hanno una storia antica, legata alla tradizione conventuale e ai commerci marittimi che univano la Sicilia alla città di Genova.
La storia delle Genovesi affonda le radici nel Convento di San Carlo ad Erice, dove le suore di clausura tramandavano l’arte della pasticceria conventuale. Il nome del dolce si dice sia ispirato alla forma del copricapo dei marinai genovesi che approdavano nel vicino porto di Trapani. Infatti, i traffici commerciali tra la Liguria e la Sicilia occidentale erano intensi e frequenti, e le influenze culturali e gastronomiche non tardarono a lasciare il segno.
Se oggi le Genovesi ericine sono celebri e amate, lo si deve in gran parte a Maria Grammatico, storica pasticcera di Erice. Nata a Trapani, da giovane rimase orfana di padre e venne mandata in convento, dove trascorse 15 anni apprendendo i segreti della pasticceria monastica. Con determinazione e passione, decise di portare questa antica arte fuori dalle mura del convento, aprendo la sua pasticceria ad Erice. Con soli 3 chili di mandorle e tanta dedizione, Maria Grammatico riuscì a far conoscere e apprezzare le Genovesi ben oltre i confini del borgo medievale.
Le Genovesi si distinguono per la loro semplicità e il gusto avvolgente della loro crema. La loro frolla ha una particolarità: si prepara con una miscela di semola di grano duro rimacinata e farina 00, che conferisce una consistenza friabile e leggera.
Dopo aver fatto riposare l’impasto, si stende sottile e si farcisce con un cuore di crema pasticciera. Successivamente, si chiude l’impasto su se stesso e si ritaglia la tipica forma rotonda con un coppapasta. Le Genovesi vengono poi infornate fino a leggera doratura e servite con una generosa spolverata di zucchero a velo.
La versione classica rimane la più amata, ma oggi si trovano Genovesi ripiene di crema di latte, gocce di cioccolato, crema di nocciole o pistacchi, per accontentare ogni palato.
Grazie a Maria Grammatico e alla sua passione, le Genovesi ericine sono diventate un simbolo della tradizione dolciaria siciliana, attirando ogni anno migliaia di visitatori a Erice, desiderosi di assaporare un pezzo di storia e di autentica bontà.