Brescia – Non è il momento di mollare. Per i Trapani Shark è la notte della verità: domani, mercoledì 4 giugno, sul parquet del PalaLeonessa si gioca Gara 3 della semifinale scudetto contro la Germani Brescia. Una partita da dentro o fuori. Dopo il doppio tonfo casalingo, i granata si trovano con le spalle al muro. Non ci sono alternative: vincere o tornare a casa.
La serie, finora, è stata tutta in salita. L’esordio al PalaShark è stato traumatico: Brescia ha dominato in lungo e in largo. In Gara 2, Trapani ha mostrato orgoglio e tenacia, ma non è mai riuscita davvero a mettere il muso avanti. Troppe pause, qualche errore di troppo, poca continuità. Eppure, qualcosa si è mosso.
“Siamo ancora vivi”, ha scandito coach Jasmin Repeša nella conferenza prepartita. Lo sguardo è quello di chi sa che la montagna è ripida, ma non impossibile da scalare. “Finché c’è una gara da giocare, dobbiamo crederci. Servirà una partita tosta, con la testa e con il cuore. Dobbiamo essere intelligenti, cinici, presenti per tutti i 40 minuti”.
Serve tutto. E forse anche di più. Per espugnare il PalaLeonessa, Trapani dovrà ritrovare sé stessa: quella squadra intensa, arcigna, affamata che aveva entusiasmato durante la stagione regolare.
Gli uomini chiave devono prendersi la scena: Chris Horton sotto canestro, Troy Robinson in regia, Notae che deve ritrovare il feeling con il ferro. Ma sarà fondamentale anche l’apporto dalla panchina. Giocatori come Alibegovic, Rossato e Galloway devono alzare l’energia, spaccare l’inerzia quando serve, sporcare ogni possesso.
E poi c’è l’avvio: nelle prime due gare, Brescia ha messo subito la freccia. Stavolta, la partenza dovrà essere diversa. Perché rincorrere, in trasferta, contro una squadra solida come la Germani, rischia di essere un suicidio sportivo.
Sull’altra sponda, la Germani arriva serena. Due vittorie esterne, fiducia a mille, gruppo compatto. Della Valle guida con la classe di sempre, mentre Ndour, Dowe e Ivanovic danno profondità e alternative. Tutto fa pensare a una squadra lanciata verso la finale.
Ma occhio. Questa Trapani, quando tutti la danno per spacciata, sa sorprendere. È già successo in stagione. E in trasferta, lontano dalle pressioni e dal brusio del PalaShark, potrebbe trovare quella libertà mentale che serve per giocare senza paura.
Si gioca domani, mercoledì 4 giugno, alle ore 20:45. Dentro o fuori. Se vince Brescia, è finale. Se vince Trapani, si va a Gara 4, ancora al PalaLeonessa, ma con un’aria nuova. Come in quei romanzi in cui il colpo di scena arriva quando meno te lo aspetti.
Dal 30 maggio parte la sfida che può riscrivere la storia del basket a Trapani
Trapani – Non è solo una semifinale. È il momento che un’intera città aspettava da decenni. Il 30 maggio il PalaShark si trasformerà in una bolgia: si alza il sipario sulla serie tra i Trapani Shark e la Germani Brescia, con un biglietto per la finale scudetto come posta in palio. È la prima volta che Trapani arriva così in alto nel basket nazionale. Merito di una stagione da favola, guidata con maestria da coach Jasmin Repeša, che ha plasmato una squadra capace di sognare in grande e far sognare i propri tifosi.
Gara 1 – Venerdì 30 maggio, ore 20:45 – PalaShark, Trapani
Gara 2 – Domenica 1 giugno, ore 20:45 – PalaShark, Trapani
Gara 3 – Mercoledì 4 giugno, ore 20:45 – PalaLeonessa A2A, Brescia
Gara 4 (eventuale) – Venerdì 6 giugno – PalaLeonessa A2A, Brescia
Gara 5 (eventuale) – Domenica 8 giugno – PalaShark, Trapani
“Abbiamo il fuoco dentro” – ha detto senza mezzi termini coach Repeša alla vigilia. E in effetti il fuoco si vede, negli occhi dei giocatori e nell’entusiasmo dilagante in città. Nelle piazze, nei bar, sui social: Trapani vive e respira basket, come mai prima d’ora. “È un momento magico – racconta Marco, storico abbonato del PalaShark – all’inizio nessuno ci credeva. Ora, ogni partita è un’emozione che ti toglie il fiato.”
Contro ci sarà una squadra tosta: Brescia non fa sconti, ha esperienza, centimetri, una difesa granitica e il ricordo fresco delle battaglie playoff degli scorsi anni.
Ma Trapani ha un’arma in più: l’anima di un gruppo che non molla mai. E il pubblico, ovviamente. Quello sì, che può spostare gli equilibri.
Nella pallacanestro di maggio, si sa, si gioca con la testa e con il cuore. Ogni rimbalzo diventa una guerra, ogni fischio può far cambiare l’inerzia di una serie. E in una sfida così equilibrata, anche un singolo possesso può scrivere la differenza tra sogno e rimpianto.
I Trapani Shark lo sanno. E sono pronti. A lottare. A soffrire. A provare a entrare nella storia.
Che vinca chi ha più fame. Ma Trapani, intanto, sogna. E fa bene a farlo.
Reggio Emilia – Tutti gli occhi puntati su giovedì 22 maggio, ore 20:00. In campo, al PalaBigi, Gara 3 dei quarti playoff tra Pallacanestro Reggiana e Trapani Shark. Una partita che vale più di una vittoria: in palio c’è il biglietto per la semi finale scudetto. I granata arrivano con due successi in tasca e un leader silenzioso, ma decisivo: JD Notae, appena premiato dalla LBA come Sixth Man Of The Year – DOLE.
Mentre a Reggio Emilia si mobilita tutto il tifo biancorosso – con Momo Faye che, tra uno scalo e l’altro, lancia un appello social ai suoi per riempire il palazzetto – a Trapani parlano i fatti. E parlano anche i premi.
Proprio oggi, JD Notae ha ricevuto uno dei riconoscimenti più ambiti della stagione: il titolo di miglior sesto uomo del campionato, battendo in volata Jordan Ford (Trento) e Jason Burnell (Brescia). Ma ridurlo a un “sesto uomo” è riduttivo. Notae è molto di più.
Guardate le statistiche se volete:
13.4 punti
3.2 assist
2.9 rimbalzi
1.1 recuperi
Il tutto in appena 21.2 minuti a partita.
Ma sarebbe come leggere una partitura senza mai ascoltare la musica. Perché Notae, ogni volta che entra, cambia la sinfonia del match. Al PalaShark si sente: è energia pura, ritmo che accelera, compagni che respirano, pubblico che si infiamma. Un detonatore.
Classe ‘98, nato a Covington, Notae è arrivato in Sicilia con una valigia piena di talento e una voglia matta di mettersi in gioco. Ha visto nascere questo progetto, ha vissuto la promozione dalla Serie A2 e si è cucito addosso i colori granata. Non da comprimario, ma da protagonista.
È cresciuto con la squadra, passo dopo passo, partita dopo partita. E adesso, con questa semifinale tra le mani e il premio sul petto, sembra pronto a scrivere l’ultima pagina di un’avventura che profuma già di impresa.
Il PalaBigi sarà una bolgia, su questo non ci piove. Reggio proverà a rientrare nella serie. Ma coach Jasmin Repeša sa bene che questo è il momento di chiudere il cerchio. Un 3-0 sarebbe un segnale forte, una prova di maturità per una squadra che ormai non si nasconde più.
E JD Notae? Lo immagini già con lo sguardo di chi entra e cambia il copione, ancora una volta. Non importa se dalla panchina. Il suo posto è là dove serve vincere.
Che tu sia al PalaBigi o a casa davanti a uno schermo, questa è la partita da non perdere. Lì, dove il sogno di una città si gioca in 40 minuti. E anche un po’ nel cuore di un ragazzo americano che ha scelto Trapani. E che adesso, forse, è pronto a portarla ancora più su.