Trapani
“Fratelli d’Italia Trapani: “Sviluppo del porto sì, ma nella legalità e nel rispetto dell’ambiente”
La vicenda riguardava una frode da 60 milioni di euro
Redazione2 Luglio 2025 - Politica



  • Politica

    Trapani –  Il Coordinamento Cittadino di Fratelli d’Italia esprime profonda preoccupazione per quanto emerso nell’ambito dell’operazione “Dirty Mud”, che ha portato al sequestro dell’impianto di sediment washing di Porto Empedocle. L’ipotesi che fanghi provenienti dal dragaggio del porto di Trapani siano stati smaltiti senza adeguati trattamenti, in violazione delle norme ambientali, è un fatto gravissimo che impone massima chiarezza.

    La vicenda giudiziaria a cui si riferisce la nota di Fratelli d’Italia

    I fanghi provenienti dall’attività di dragaggio del porto di Trapani, trasportati con due draghe all’interno dell’impianto di “sediment washing” della società capogruppo aggiudicataria, non subivano, se non in minima parte, alcun trattamento prima dello stoccaggio e il successivo conferimento in una discarica agrigentina. È questa l’accusa della capitaneria di porto che ha fatto scattare l’operazione coordinata dalla Procura di Agrigento conclusasi dopo oltre un anno e mezzo di indagini e che ha accertato una frode da 60 milioni di euro. Nel corso delle indagini sarebbero state ravvisate anche violazioni ambientali sui lavori di dragaggio dell’avamporto e delle aree a ponente dello sporgente Ronciglio del porto di Trapani e hanno riguardato le attività e le procedure connesse alle operazioni di dragaggio, quali il trasporto dei fanghi, il trattamento, il conferimento e lo smaltimento finale dei rifiuti speciali prodotti. Posto sotto sequestro l’impianto di lavaggio e l’area di deposito temporaneo dei fanghi di dragaggio in località Caos, a Porto Empedocle, per una superficie complessiva di circa 60.000 metri quadrati.

    Le preoccupazioni del coordinamento di Fratelli d’Italia

    Trapani è al centro di un articolato piano di rilancio infrastrutturale e urbano, con il porto come asset strategico. Il rischio che illegalità e opacità compromettano la credibilità del progetto e la fiducia dei cittadini è reale, e non può essere ignorato.

    Sono in corso interventi per circa 200 milioni di euro, tra cui il consolidamento del Molo Sanità, l’ampliamento delle banchine settentrionali e le opere di dragaggio finanziate con risorse del PNRR e del Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari. A questi si affianca un ambizioso progetto di rigenerazione urbana del waterfront, che prevede – tra l’altro – un nuovo Terminal Passeggeri, il Parco del waterfront, la passeggiata urbana e la valorizzazione di siti identitari come il Lazzaretto, San Francesco e la Colombaia.

    Fratelli d’Italia sostiene con forza questo piano di sviluppo, che punta a restituire centralità al porto e a rafforzare il legame tra la città e il mare. Ma perché questa visione si realizzi davvero, è indispensabile garantire trasparenza, legalità e rispetto delle regole, a tutela dell’ambiente e dell’interesse pubblico.

    Le richieste che saranno presentate al consiglio comunale

    Le recenti inchieste giudiziarie dimostrano che non basta investire risorse: serve una vigilanza costante per impedire infiltrazioni, abusi e scorciatoie. Chiederemo in Consiglio Comunale l’audizione dell’avv. Nicola Adragna, rappresentante del Comune di Trapani nel Comitato di gestione dell’Autorità di Sistema Portuale, per fare piena luce sulla gestione degli interventi e sulle azioni messe in campo per evitare nuovi episodi di irregolarità. Fratelli d’Italia continuerà a monitorare attentamente ogni fase del processo, sostenendo ogni iniziativa che vada nella direzione della legalità, dello sviluppo sostenibile e della valorizzazione del territorio.

    A proposito delle polemiche

    Quanto alle polemiche sollevate dalla segretaria del PD Marzia Patti sulla proposta di nomina dell’on. Annalisa Tardino sono risibili e proprio il PD trapanese dovrebbe avere almeno il buon gusto di tacere quando si parla della Lega. Il Partito Democratico trapanese, al posto di perdersi in sproloqui, farebbe bene a ricordare che fu proprio un governo di sinistra, nel 2007, a sopprimere l’Autorità Portuale di Trapani. Prima di impartire lezioni, dovrebbe riflettere sulle proprie responsabilità.




  • Agrigento
    Trapani. Dragaggio molo Ronciglio i fanghi non erano trattati. Guardia costiera sequestra impianto di Porto Empedocle
    Scoperta una frode di 60 milioni di euro sui lavori di dragaggio al porto
    Redazione22 Maggio 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Porto Empedocle (Agrigento) – Nell’ambito dell’operazione «Dirty Mud» coordinata dalla procura di Agrigento, la guardia costiera di Porto Empedocle ha accertato una frode da 60 milioni di euro. Sarebbero state accertate violazioni ambientali sui lavori di dragaggio dell’avamporto e delle aree a ponente dello sporgente Ronciglio del porto di Trapani e hanno riguardato le attività e le procedure connesse alle operazioni di dragaggio, quali il trasporto dei fanghi, il trattamento, il conferimento e lo smaltimento finale dei rifiuti speciali prodotti.

    I lavori prevedevano l’installazione, sul molo di levante di Porto Empedocle, di un impianto mobile di lavaggio dei fanghi sollevati dal fondo, denominato «sediment washing» e dedicato al trattamento dei fanghi del porto di Trapani provenienti dalle attività di dragaggio, l’utilizzo di un’area demaniale per lo stoccaggio provvisorio dei rifiuti trattati, ubicata in località Caos del Comune di Porto Empedocle.

    Le indagini

    Le attivita’ investigative, compiute dal settembre 2024, hanno permesso di accertare che i fanghi provenienti dall’attivita’ di dragaggio del porto di Trapani, trasportati  due draghe all’interno dell’impianto di sediment washing della Societa’ Capogruppo aggiudicataria, non subivano, se non in minima parte, alcun trattamento prima dello stoccaggio ed il successivo conferimento presso una discarica agrigentina.

    Alla luce delle circostanze rilevate in sede di indagine, i militari hanno proceduto al sequestro dell’impianto di lavaggio e dell’area di deposito temporaneo dei fanghi di dragaggio in località Caos del Comune di Porto Empedocle per una superficie complessiva di circa 60.000 metri quadi di demanio marittimo con all’interno una ingente quantita’ di rifiuti speciali.

    Le persone coinvolte

    Tutte le persone coinvolte sono state segnalate per frode nell’esecuzione di contratto di appalto di lavori pubblici con l’Autorita’ di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, con importo dei lavori di circa 59 milioni di euro al fine di garantirsi un ingiusto profitto dato dal mancato trattamento dei rifiuti fangosi, nonche’ per aver effettuato un’attivita’ di raccolta, recupero e smaltimento di rifiuti speciali (fanghi di dragaggio), realizzando, in tale modo, una discarica non autorizzata, in mancanza della prescritta autorizzazione.

    E’ stata anche accertata l’esistenza di una discarica illegittimamente realizzata su un appezzamento di terreno nel Comune di Agrigento, all’interno del quale, oltre alla presenza di rifiuti speciali di varia tipologia, e’ stata rinvenuta una grande quantita’ di rifiuti fangosi che per caratteristiche fisiche potrebbero essere ricondotti a quelli prodotti dai lavori di dragaggio del porto di Trapani; per tale ragione l’area con una estensione di circa 10 mila mq e’ stata posta sotto sequestro perche’ illecitamente utilizzata per lo stoccaggio dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, nonche’ per l’illecita miscelazione degli stessi.





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