Palermo
Palermo. Operazione antimafia della Polizia nel mandamento della “Noce”
Sono 12 gli arresti
Redazione9 Aprile 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Palermo – Agenti della Squadra Mobile congiuntamente alla locale S.I.S.C.O. (Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo) ha eseguito nella notte 12 arresti nel corso di una imponente operazione antimafia che ha interessato l’ampio quadrante cittadino che ricade nel “mandamento” della Noce e le plurime famiglie mafiose che lo compogono.

    A coordinare l’attività è la Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia. Sono 12 gli indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, traffico di stupefacenti e detenzione illegali di armi.

    La complessa attività investigativa, ha interessato in particolare la porzione di territorio cittadino ricompresa nel “mandamento” della “Noce” e delle famiglie mafiose che lo compongono – Noce, Cruillas-Malaspina e Altarello – delineando i nuovi assetti organizzativi delle menzionate compagini malavitose.

    L’attività vede decine di agenti sul campo

    L’operazione vede schierati sul campo decine di poliziotti tra quelli dei reparti operativi ed investigativi della Polizia di Stato che, con l’ausilio di Unità cinofile della Questura, coordinati dall’alto da un elicottero del IV° Reparto Volo, stanno effettuando notifiche di provvedimenti cautelari e perquisizioni.

    Le indagini svolte dagli investigatori

    Nel corso delle indagini sono stati acquisiti significativi elementi indizianti in ordine all’ascesa degli attuali referenti del mandamento investigato, che avrebbero assunto la gestione delle principali attività illecite di seguito alla recente pressione giudiziaria ed investigativa che ha coinvolto il medesimo mandamento. In particolare, è stata registrata una scissione interna alla famiglia mafiosa “Noce” che, nel periodo d’indagine, ha fatto emergere due diverse fazioni: una più tradizionale e garantista del rispetto dei dogmi mafiosi; una più giovane e alternativa ma, al pari della prima, ufficialmente riconosciuta e legittimata.

    Cos’è emerso nel corso delle Indagini

    Dalle intercettazioni ambientali e telefoniche, è emerso che i rappresentanti delle famiglie mafiose che compongono il mandamento sarebbero stati decisi unilateralmente da uno storico capomafia prima della sua morte, senza tuttavia ricorrere a metodi più democratici. Tale atto d’imperio ha costituito uno dei motivi che hanno fomentato la predetta scissione che, comunque, ha garantito una coesistenza pacifica senza mai far registrare atti di esplicita belligeranza. Nel corso delle attività investigative sono venuti in evidenza e sono stati quindi documentati diversi casi di estorsione ai danni di cantieri edili e attività commerciali di varia natura.

    Ricostruite anche le fasi di una rapina

    Con le stesse indagini, inoltre, sono state ricostruite le fasi di una rapina avvenuta nel giugno 2023 ai danni di un commerciante della zona e sono stati individuati i presunti autori, oggi interessati da custodia cautelare. La vittima, infatti, ha denunciato che la predetta azione delittuosa era maturata dopo una serie ininterrotta di danneggiamenti e vessazioni che lo stesso aveva subito da parte di soggetti vicine alla famiglia mafiosa che “controlla” quel territorio.

    Gli appartenenti al sodalizio pronti a risolvere quotidiani problemi sociali

    Significativa e preoccupante è ciò che l’indagine restituisce in termini di esigenza espressa dalla società mediante il coinvolgimento di uomini di cosa nostra per la risoluzione di quotidiani problemi sociali, come dirimere le questioni di concorrenza nel campo della piccola imprenditoria o la risoluzione di dissidi tra privati. Le risultanze investigative raccolte avrebbero altresì dato modo di rilevare l’interesse degli indagati nella gestione delle piazze di spaccio, dove la pressione criminale della cosca mafiosa si è manifestata attraverso la gestione dei canali di approvvigionamento dello stupefacente, da sempre interesse prioritario per l’autosostentamento dell’organizzazione. Uno degli indagati, nei cui confronti era stata emessa la custodia cautelare in carcere, è di recente deceduto.

    Nome in codice dell’operazione “Nuovo Corso”

    Nel corso dell’operazione antimafia – denominata “Nuovo Corso” – sono state eseguite anche alcune perquisizioni delegate dalla stessa Autorità Giudiziaria nei confronti di altri indagati non interessati da misure cautelari e sono stati complessivamente impiegati un centinaio di poliziotti, oltre che dei predetti uffici investigativi, anche del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Occidentale, della Polizia Scientifica, Unità Cinofile Antidroga, di altri assetti della Questura nonché si è registrato l’ausilio di un elicottero del locale Reparto Volo della Polizia di Stato.

    L’odierno provvedimento, emesso dal G.I.P. di Palermo sulla base delle risultanze investigative condotte dalla Polizia di Stato e coordinate dalla Direzione Distrettuale di Palermo, si fonda su gravi e concordanti indizi di colpevolezza, significando che le piene responsabilità penali per i fatti indicati saranno accertate in solo sede di giudizio. in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.

     

     




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