Trapani – Un altro tassello nello scandalo sulla sanità nel trapanese. Il deputato trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi, che chiede le dimissioni del manager Ferdinando Croce.
«La situazione all’ASP di Trapani ha raggiunto livelli di gravità inaccettabili. Non possiamo più permettere che la gestione fallimentare del Direttore Generale Ferdinando Croce continui a mettere a rischio la salute dei cittadini. I dati emersi durante l’ultimo vertice d’urgenza convocato dall’assessore Faraoni sono scioccanti: 1.405 campioni del 2024 e 1.908 del 2025 ancora in attesa di refertazione. Numeri che non rappresentano semplici statistiche, ma vite umane lasciate in balia dell’incompetenza e della negligenza».
Lo ha detto il deputato trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi, dopo il vertice all’Assessorato Regionale alla Salute convocato in seguito ai clamorosi casi del paziente di Salemi, morto il 13 gennaio scorso prima di ricevere il referto istologico atteso da mesi, e della paziente oncologica di Mazara, rimasta per quasi un anno in attesa dell’esito dell’esame istologico e nel frattempo aggravatasi.
«Vicende – ha commentato Ciminnisi – emblema di un sistema sanitario al collasso. La gestione dell’ASP di Trapani è stata caratterizzata da ritardi cronici, inefficienze e mancanza di trasparenza. Lo stesso Croce ha ammesso che i problemi non sono nuovi, con quasi 3.000 esami accumulati già la scorsa estate, ma non è stato fatto nulla per prevenire questa emergenza. Ora, mentre altre strutture sanitarie siciliane devono farsi carico dei ritardi di Trapani, è chiaro che il Direttore Croce ha perso il controllo della situazione e si limita a promettere soluzioni future, come lo smaltimento degli arretrati entro marzo 2025. Chiedere scusa e promettere miglioramenti non basta più».
«La gestione Croce ha fallito, e le conseguenze sono state drammatiche per i cittadini. Per questo – conclude Ciminnisi – è legittimo chiedere con fermezza le sue dimissioni. La salute pubblica non può più essere sacrificata sull’altare dell’inefficienza. I cittadini della provincia di Trapani meritano di più. Basta promesse, servono fatti. E il primo fatto deve essere l’addio di Ferdinando Croce».
Marsala – Una petizione popolare è stata promossa a Marsala da un gruppo di cittadini per denunciare la “drammatica situazione in cui versa la sanità pubblica della provincia di Trapani, balzata tristemente all’attenzione di diverse testate giornalistiche e televisive” per i “gravi ritardi nella refertazione degli esami istologici, causando o concausando in tal modo gravi danni ai pazienti”.
La petizione, oltre 120 firme, sarà inviata oggi al presidente della Regione, Renato Schifani, che ha convocato ieri i direttori dell’Asp di Trapani mentre la Procura di Marsala ha aperto un’inchiesta sul caso dell’insegnante di Mazara del Vallo, Maria Cristina Gallo, 56 anni, che ha dovuto attendere 8 mesi l’esito dell’esame istologico. Il referto, sollecitato più volte, ha diagnosticato alla donna un tumore al quarto stadio che, nel frattempo, ha prodotto metastasi.
Il gruppo di firmatari ha espresso il proprio dissenso nei confronti della gestione dell’Asp di Trapani, definita inadeguata. La petizione sottolinea che i vertici dell’Asp non possono scaricare le responsabilità sugli anatomo patologi, indicati come colpevoli di ritardi a causa del pensionamento. Questa posizione è stata stigmatizzata dai cittadini come prova di una mancanza di programmazione e di lungimiranza da parte della governance sanitaria regionale.
“Non è plausibile – scrivono i firmatari – che la governance dell’Asp si scrolli di dosso le proprie responsabilità, attribuendole (come riportato dalla stampa) ad alcuni anatomo patologi, colpevoli di essere stati posti in pensione, senza adottare e programmare in tempo utile convenzioni, stipulate, verosimilmente, solo dopo che i buoi sono scappati”. “In un Paese civile – prosegue la petizione – dopo la gestione fallimentare rappresentata dai media, i vertici dell’Asp di Trapani non aspetterebbero un provvedimento di revoca, ma si dimetterebbero volontariamente”.
Si ricorda, poi, al presidente Schifani nell’estate scorsa ebbe a dire pubblicamente: “Se i manager non raggiungono gli obiettivi, decadenza automatica anche per direttori sanitari e amministrativi”. E ancora “La riduzione delle liste d’attesa negli ospedali è uno dei principali impegni assunti dal mio governo, ci saranno rigorose verifiche”. All’Asp di Trapani, invece, si conclude, “bisogna attendere anche 8 mesi per un esame istologico e, quindi, sapere dopo tanto tempo, se si è già con un piede nella fossa”. E si cita il caso di Paolo Robino, un ex infermiere deceduto prima dell’arrivo del risultato dell’esame diagnostico.
Palermo – Sanità in provincia di Trapani sempre più nella bufera. Dopo l’apertura dell’indagine da parte della Procura di Marsala, il presidente della Regione Renato Schifani, chiama a raccolta il manager dell’Asp di Trapani Ferdinando Croce.
Il presidente della Regione Renato Schifani, al termine della riunione di oggi pomeriggio con l’assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni, ha infatti deciso di convocare, domani pomeriggio a Palazzo d’Orléans, il direttore generale e il direttore sanitario dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce e Danilo Greco, per approfondire la vicenda dei ritardi nell’elaborazione e nella consegna dei referti istologici.