Marsala – Prende forma una nuova visione urbana Lylibetana: la Piazza dei Mille, cuore simbolico della città, sarà trasformata in un moderno hub turistico e ambientale. La Giunta guidata dal sindaco Massimo Grillo ha approvato l’integrazione al progetto di riqualificazione del Lungomare Boeo, arricchendolo con nuovi elementi architettonici e sostenibili. L’intervento nasce dalla volontà di rendere questo spazio più vivibile, verde e accogliente per cittadini e turisti.
La Piazza dei Mille, punto d’accesso al centro storico attraverso Porta Garibaldi, sarà presto uno dei luoghi più rappresentativi della nuova Marsala.
Il progetto iniziale, finanziato con quasi 500 mila euro dal Ministero della Transizione Ecologica, è stato potenziato da un contributo regionale aggiuntivo di 100 mila euro, proposto e ottenuto dall’on. Stefano Pellegrino. Questo extra finanziamento permetterà l’inserimento di:
Gli interventi sono stati classificati come “adattamenti ai cambiamenti climatici”, e prevedono:
Tutta la pavimentazione della piazza sarà sostituita con materiali drenanti, utili a contrastare la siccità e a ridurre l’effetto “isola di calore”. Al centro della piazza, sarà installata una grande composizione marmorea con la Rosa dei Venti, che ospiterà al suo interno la nuova fontana. Il design a sfioro permetterà l’uso della piazza per eventi pubblici, senza ostacoli visivi o strutturali.
Due zone della piazza saranno trasformate in giardini urbani con pergolati e vegetazione adatta all’ombreggiamento. Questo intervento renderà la piazza più fresca nei mesi estivi, offrendo ai visitatori un ambiente più confortevole e sostenibile.
Il sindaco Grillo ha sottolineato come questo intervento sia in linea con altri progetti già in corso, come la riqualificazione di Piazza Mameli, e rappresenti un tassello chiave nella valorizzazione del centro storico di Marsala. L’obiettivo è duplice: migliorare la qualità della vita dei residenti e rafforzare l’attrattività turistica della città.
Trapani – Riduzione dei consumi di energia elettrica del 24% all’anno e oltre 400 tonnellate di emissioni di CO2 sottratte all’atmosfera, pari a 163 auto circolanti in meno in un anno nella città di Trapani. Sono i benefici del progetto dei lavori di riqualificazione energetica dell’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi eseguiti in partenariato con Engie. Annunciati nel 2022, iniziati nel 2023, nell’arco di poco più di un anno, tutti gli interventi sono stati portati a termine nei tempi stabiliti. Oggi, la consegna simbolica al presidente di Airgest, Salvatore Ombra, da parte del direttore Area Sud di Engie Italia, Fabrizio Di Battista dei locali riqualificati in seno al progetto.
Il contratto tra Engie e l’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi prevedeva mirati interventi di efficientamento energetico e riqualificazione, oltre la gestione degli impianti dell’intera struttura: illuminazione, climatizzazione estiva ed invernale e produzione di acqua calda sanitaria. È stato installato un impianto fotovoltaico di 300mq, con 143 moduli, sul tetto del terminal dell’aeroporto, con una potenza di 50kWp, che produce circa 75.000 kWh/anno di energia elettrica, destinata all’autoconsumo dell’aeroporto.
È stata riqualificata tutta l’illuminazione dell’aeroporto con lampade a led: oltre 1000 apparecchi illuminotecnici interni ed esterni presenti nel terminal, comprese le torri faro adibite all’illuminazione del piazzale degli aeromobili. Le torri e la rete di illuminazione interna, inoltre, sono state dotate di un sistema di monitoraggio e telegestione intelligente che consentirà di gestire da remoto un elevato numero di punti luce, attraverso il monitoraggio di accensione, spegnimento ed intensità, garantendo il livello desiderato di illuminamento dei locali in funzione del loro utilizzo e della loro esposizione alla luce naturale.
Il sistema è concepito per consentire un significativo risparmio energetico, permettendo la regolazione dell’intensità luminosa emessa dagli apparecchi in funzione dei parametri ambientali, razionalizzando in tal modo i consumi energetici. Anche gli impianti termici sono stati riqualificati nell’ottica dell’efficienza energetica: sono state installate due pompe di calore polivalenti, destinate sia al riscaldamento che alla climatizzazione estiva del terminal, oltre che alla produzione di acqua calda sanitaria, in sostituzione dell’attuale caldaia a gasolio.
È stato realizzato un sistema di telecontrollo integrato, per permettere di monitorare da remoto tutti gli impianti termici ed elettrici dello scalo aeroportuale, per la regolazione della temperatura e l’ottimizzazione dei consumi energetici. Lato mobilità elettrica, sono state installate due stazioni di ricarica per veicoli elettrici ed ibridi.
“Orgogliosi di aver sottoscritto uno dei primi partenariati pubblico-privato in ambito di efficienza energetica nel settore aeroportuale – ha sottolineato il presidente di Airgest, Salvatore Ombra -, e anche per la riqualificazione di un intero corpo di fabbrica sito nello spazio aeroportuale, precedentemente in disuso, e oggi utilizzato oltre che per i servizi aeroportuali anche quale centrale operativa per il monitoraggio degli impianti. I lavori sono stati eseguiti senza mai interrompere lo svolgimento delle attività aeroportuali, garantendo sempre la piena funzionalità dei servizi”.
«Dopo poco più di un anno dall’inizio dei lavori – afferma Fabrizio Di Battista, direttore Area Sud di Engie Italia – abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo dati, ovvero quello di aumentare l’efficienza energetica dell’aeroporto di Trapani. Questo progetto è la dimostrazione concreta di come il partenariato pubblico-privato rappresenti uno strumento in grado di rivestire un ruolo cruciale nell’efficienza energetica, perché permette di coniugare competenze tecnologiche avanzate e risorse finanziarie private con gli obiettivi di sostenibilità e risparmio energetico di servizi dedicati alle comunità”.
Marsala – Il parco Salinella a Marsala subirà un completo restyling grazie ad un investimento di 8 milioni di euro provenienti dai fondi del PNRR. Di fatto i lavori di riqualificazione della zona trasformeranno completamente il quartiere popolari di Sappusi. Tra le opere previste un teatro che potrà ospitare oltre 800 persone.
Il progetto nel suo insieme prevede viali e percorsi immersi nel verde e una nuova social housing in sostituzione dell’ex scuola Lombardo Radice. Il progetto punta a restituire decoro e vivibilità a una zona ricca di storia, archeologia e bellezze naturalistiche, ma segnata anche da un lungo degrado. L’iniziativa si inserisce nel più ampio programma di rigenerazione urbana già avviato in Via Istria e ad Amabilina. I lavori, partiranno nei prossimi giorni sul Lungomare Salinella, dopo l’approvazione del progetto da parte della Giunta.
Per il sindaco Massimo Grillo si tratta di un passo significativo verso il miglioramento della qualità della vita in un’area dalle grandi potenzialità. Si vuole contrastare il degrado con interventi di social housing, razionalizzazione degli spazi, recupero dei sentieri esistenti e creazione di nuovi percorsi. Il nuovo teatro all’aperto, a ferro di cavallo, sarà dotato di bar caffetteria, biglietteria, sala prove, depositi, spogliatoi, servizi igienici e locale tecnico. Inoltre, l’ex scuola Lombardo Radice lascerà il posto a 7 alloggi di social housing, disposti a schiera con giardini retrostanti, aree gioco, panchine e un tappeto erboso.
Previsti interventi di bonifica e riqualificazione dei percorsi, per la piena fruibilità dell’area. Tra le novità, ampi viali accessibili a veicoli per persone con disabilità, parcheggi riservati, un parco inclusivo e moderno e aree per sgambamento cani. Un progetto ambizioso che vuole non solo trasformare il volto del quartiere Sappusi, ma valorizzare l’intero waterfront di Marsala – da Salinella fino alla Florio.
La Via Catito, nel cuore del centro storico di Trapani, è una strada che porta con sé il fascino della storia e delle tradizioni locali. Spesso etichettata erroneamente come una zona poco raccomandabile, in realtà rappresenta una delle aree più autentiche della città, dove ancora oggi si respira l’anima popolare e marinara che ha caratterizzato Trapani per secoli.
Il nome Catito potrebbe derivare dal dialetto trapanese e indicare un luogo raccolto, nascosto tra i vicoli stretti del centro storico. Nei secoli passati, questa zona è stata abitata principalmente da pescatori, artigiani e commercianti che operavano nel vicino porto, uno dei più strategici del Mediterraneo.
Durante la dominazione spagnola, Trapani divenne un importante snodo commerciale, grazie alla lavorazione del sale, alla pesca del tonno e alla preziosa arte del corallo. Via Catito, con i suoi cortili interni e le piccole botteghe, era un punto nevralgico della vita cittadina, un crocevia di culture e mestieri.
Nel dialetto trapanese, il termine catitaro veniva comunemente usato per indicare una persona che parla a voce alta o in modo insistente.ndr
Negli ultimi anni, questa zona sta vivendo una vera e propria rivalutazione. Sempre più cittadini e visitatori stanno riscoprendo il fascino delle sue viuzze, i dettagli architettonici nascosti e la vita di quartiere che ancora resiste.
Oggi, grazie a progetti di riqualificazione e all’interesse di realtà locali, Via Catito sta ritrovando il suo ruolo di cuore pulsante della Trapani più autentica. Nei paraggi Ristoranti, piccole attività artigianali e iniziative culturali stanno riportando alla luce la bellezza e la storia di questo angolo della città.
Passeggiare per Via Catito significa fare un tuffo nel passato, tra storie di pescatori, tradizioni secolari e la tipica accoglienza siciliana. Questo quartiere rappresenta un legame indissolubile con la vera essenza di Trapani, lontano dagli stereotipi e ricco di fascino per chi sa apprezzare la storia che vive tra le sue mura.
E voi cosa potete raccontarci di quelle strette e caratteristiche viuzze?
Forse è arrivato il momento di riscoprire Via Catito per quello che è davvero: non solo un semplice vicolo del centro storico, ma un pezzo di storia che merita di essere valorizzato e raccontato.
Castelvetrano – La possibilità di utilizzare le acque reflue depurate dall’impianto di Castelvetrano, nel Trapanese, anche per le coltivazioni orticole è stata al centro di un tavolo tecnico tenuto nella sede del dipartimento regionale Acqua e rifiuti. Alla riunione, coordinata dall’assessore all’Energia, Roberto Di Mauro, hanno partecipato anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo, i rappresentanti dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, dell’Arpa, del Consorzio di bonifica della Sicilia occidentale, del Commissario unico per la depurazione e del Comune di Castelvetrano.
«Abbiamo definito – ha detto Di Mauro – un percorso tecnico-amministrativo che dovrebbe completarsi entro un paio di mesi con le conclusioni dell’analisi del rischio svolte dal Commissario per la depurazione. In caso di esito positivo, daremo il via libera all’utilizzo dell’acqua. Abbiamo avuto intanto rassicurazioni sul fatto che quanto prima il depuratore di Castelvetrano sarà rimesso in funzione».
Attualmente, con un decreto del luglio 2024 il dipartimento Acque e rifiuti ha autorizzato il riuso delle acque depurate per uliveti e vigneti dei territori delle province di Trapani e Agrigento. Secondo una stima, il volume di acqua depurata nell’impianto di via Errante vecchia e riutilizzabile sarebbe di circa 8 milioni di cubi all’anno.
«Adesso – aggiunge l’assessore all’Energia – vogliamo verificare se esistono le condizioni tecniche per ampliare l’impiego di queste risorse anche per l’orticoltura. È una richiesta che arriva dai territori e sarebbe una soluzione, seppur non definitiva, per fare fronte alle conseguenze del lungo periodo di siccità che ha ridotto i quantitativi di acqua disponibili per l’irrigazione. Abbiamo l’intenzione di estendere questa possibilità anche ad altri impianti, che potrebbero alleviare le difficoltà degli agricoltori di territori in particolare sofferenza come quelli di Sciacca e Agrigento».
Per utilizzare l’acqua depurata dall’impianto di Castelvetrano, devono essere preventivamente effettuate accurate valutazioni qualitative e quantitative così da garantire il rispetto dei limiti fissati dalla legge e la riduzione al minimo dei rischi per il consumo umano dei prodotti agricoli irrigati, anche in funzione delle diverse tipologie di colture per le quali impiegare le risorse idriche.
Trapani – Partono stamane 3 febbraio i lavori di riqualificazione della sede municipale di Palazzo D’Alì. La notizia è stata diffusa dall’Amministrazione Tranchida, nell’ottica di migliorare la qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale della città.
Marsala – La riqualificazione dell’ex Scuola Elementare e Media di Amabilina, grazie ai fondi P.O. FESR SICILIA 2014/2020, ha permesso la realizzazione di 25 alloggi di social housing. Questi alloggi sono destinati a soggetti in condizioni di fragilità socio-economica, offrendo loro una sistemazione con canone sostenibile.
Dopo l’assegnazione delle 25 unità abitative, si è verificata una rinuncia. Per questo motivo, il Comune di Marsala ha pubblicato un nuovo Avviso, finalizzato a individuare un nuovo assegnatario per un alloggio idoneo a due persone.
L’Amministrazione Grillo ha inoltre dato disposizione di estendere l’Avviso ad altri potenziali beneficiari, creando una graduatoria utile per future assegnazioni in caso di ulteriori rinunce. Gli alloggi disponibili hanno diverse metrature e sono accessibili anche a soggetti con disabilità motorie. La suddivisione è la seguente:
I requisiti e le modalità di partecipazione al bando sono specificati nell’Avviso ufficiale, disponibile online. Gli interessati possono scaricare il modello di domanda e presentarlo entro il 28 febbraio. Maggiori dettagli sono consultabili al seguente link:
🔗 Avviso per l’assegnazione alloggi – Comune di Marsala