Palermo, ha una lunga tradizione accademica e scientifica, ma fatica a tradurre il suo potenziale innovativo in crescita economica. L’evento “Connessioni Digitali” metterà al centro il tema del trasferimento tecnologico e delle strategie per rendere la città un hub dell’innovazione.
La città ospita prestigiose istituzioni accademiche e centri di ricerca che producono brevetti e sviluppano nuove tecnologie. Tuttavia, il legame tra università e mondo imprenditoriale è ancora debole. Molti giovani talenti emigrano a causa della mancanza di opportunità locali.
Per colmare questo gap, è essenziale creare un ecosistema dell’innovazione che includa:
La trasformazione della città passa anche attraverso soluzioni tecnologiche per la gestione urbana e la sostenibilità. Investire in smart cities, mobilità intelligente ed energia rinnovabile può rendere Palermo un modello per altre città italiane.
Per fermare la fuga di cervelli, servono programmi di rientro con incentivi fiscali e agevolazioni per chi vuole avviare attività innovative. Creare un ambiente favorevole allo sviluppo professionale dei giovani è la chiave per il futuro della città.
Quando: 14 marzo, ore 11:00
Dove: Sicindustria, via A. Volta, 44, Palermo
Con la partecipazione del Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.
Scopri come Palermo può diventare un polo di innovazione e trasformare la conoscenza in opportunità di sviluppo economico e sociale.
Attualità Mondo – La siccità rappresenta un’emergenza globale che minaccia milioni di persone e l’ecosistema. La ricerca scientifica, però, potrebbe offrire una soluzione innovativa e sostenibile: trasformare l’aria in acqua.
Dopo anni di studio, un team di ricercatori di Austin e Singapore ha sviluppato una tecnologia basata su una pellicola super-igroscopica in grado di catturare e trattenere l’umidità presente nell’aria. Pubblicati sulla rivista Nature Communications, i risultati della ricerca dimostrano come questo sistema possa produrre acqua potabile a basso costo, con un impatto positivo sulle regioni più colpite dalla carenza idrica.
Il climatologo Nicola Dovetta ha spiegato che la pellicola è costituita da materiali economici e facilmente reperibili, come polimeri di idrossi-propilcellulosa e gomma konjac. Grazie alla loro composizione molecolare, questi elementi riescono a trattenere l’umidità e a impedire la sua evaporazione. Il costo contenuto, pari a soli due dollari al chilogrammo, rende questa tecnologia accessibile anche ai Paesi in via di sviluppo.
Oltre alla pellicola, i ricercatori dell’Università di Austin hanno ideato un idrogel da inserire nel terreno per ottimizzare l’uso delle risorse idriche. Questa soluzione permette di assorbire l’umidità presente nel suolo e distribuirla gradualmente alle piante, riducendo gli sprechi d’acqua e migliorando la produttività agricola.
Se implementate su larga scala, queste soluzioni potrebbero rivoluzionare il modo in cui affrontiamo la siccità. La combinazione di pellicole super-igroscopiche e idrogel potrebbe garantire l’accesso all’acqua potabile in aree aride e migliorare la gestione idrica nei territori agricoli. L’innovazione tecnologica, dunque, si conferma una risorsa chiave per il futuro del pianeta.