Trapani – La Polizia ha arrestato due trapanesi, in esecuzione di due distinti ordini di carcerazione, in quanto destinatari di condanne definitive per reati di violenza di genere.
I poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Trapani hanno prima arrestato un trapanese di 53 anni, condannato a scontare una pena a 4 anni e 5 mesi di reclusione per atti persecutori e violenza sessuale ai della dell’ex compagna: le violenze fisiche e psicologiche dell’uomo si erano spinte fino al punto di costringerla a rapporti sessuali non consenzienti.
Un secondo arresto è stato operato, sempre dalla Squadra mobile, nei confronti di un quarantenne anch’egli trapanese, che deve contare una pena detentiva di 5 anni e 5 mesi; in questo caso, l’uomo è stato condannato per maltrattamenti ai danni della convivente.
Entrambe le condanne scaturiscono da attività investigativa svolta dalla Squadra mobile di Trapani e coordinata dalla locale Procura.
Marsala – Il Tribunale, presidente Vito Marcello Saladino, accogliendo la tesi difensiva (avvocato Piero Marino) e condannando a dieci anni di carcere il ventenne di Petrosino, Vincenzo Piero Li Vigni per il “pestaggio” di un giovane disabile marsalese nei pressi di un distributore automatico di sigarette in contrada Terrenove, lungo la statale 115 per Mazara.
Furono lesioni personali gravi, non tentato omicidio.
Vincenzo Piero Li Vigni, nella notte tra il 14 e il 15 giugno, insieme ad un minore, per il quale ha proceduto la Procura dei minorenni di Palermo, aggredì con calci e pugni un 33enne, Davide Russo, scambiandolo per un presunto molestatore della sorella. Li Vigni è rinchiuso in carcere il 17 giugno 2023.
Tre i reati contestati: tentato omicidio, rapina aggravata impropria (per avere sottratto le chiavi dell’auto alla vittima) ed evasione dagli arresti domiciliari (all’epoca, infatti, l’imputato era ai domiciliari con l’accusa di avere esploso alcuni colpi d’arma da fuoco). Li Vigni, oltre che per lesioni gravi, è stato condannato anche per la rapina impropria e l’evasione dai domiciliari. Subito dopo il fatto, i carabinieri identificarono i due protagonisti del pestaggio grazie alle immagini di una telecamera di sorveglianza che riprese l’intera scena.