Vittoria (Ragusa) – Fermato nel pomeriggio il presunto omicida di Angelo Ventura, il trentottenne morto a Vittoria, per le ferite riportate nell’agguato avvenuto prima della mezzanotte di ieri (29 gennaio 2025). Si tratta di Francesco Lo Monaco, un pregiudicato di 42 anni, che era sottoposto a sorveglianza speciale.
Le indagini, coordinate dalla procura di Ragusa, sono state effettuate dal commissariato di Vittoria e dalla squadra mobile di Ragusa. Ritrovato il fucile calibro 12 a canne e calcio mozzati, utilizzato per l’omicidio.
Ventura dopo l’agguato era stato portato in ospedale da due sconosciuti poco prima di mezzanotte. Sottoposto a intervento di chirurgia vascolare, è morto poco dopo le dieci del mattino senza mai riprendere conoscenza.
Lo Monaco, soprannominato «Cannata», è stato condotto in commissariato e interrogato a lungo alla presenza dell’avvocato difensore Matteo Anzalone. Al termine dell’interrogatorio il sostituto procuratore Monica Monego ha emesso il provvedimento di fermo e l’uomo è stato condotto in carcere a Ragusa. Il provvedimento di fermo è stato emesso, per il momento, per i reati di porto e detenzione di arma clandestina. Gravemente indiziato di essere il responsabile del delitto, dovrà comparire davanti al Gip per la convalida del provvedimento di fermo e per l’eventuale ulteriore ipotesi accusatoria riguardo all’accusa di omicidio.
Vittoria (Ragusa) – E’ il trentottenne Angelo Ventura, l’uomo che ieri sera attorno alle 23,30 di ieri sera, è stato portato al pronto soccorso da due individui che, subito dopo, sono fuggiti. Ventura sarebbe stato colpito alla gamba destra (pare da alcuni pallini sparati da un fucile) e, sebbene operato già nella notte in Chirurgia Vascolare, le sue condizioni si sono aggravate irrimediabilmente. Già nelle prime ore della mattina il decesso.
Al momento le forze dell’ordine che stanno indagando stanno risalendo all’identità dei due che hanno accompagnato Ventura in ospedale. La visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella struttura e nell’area circostante potrà aiutare in queste indagini. Ventura è un volto noto alle forze di polizia e risulta legato alla omonima famiglia criminale di Vittoria.
Angelo Ventura è figlio di Filippo Ventura, nipote di Titta ed è il rampollo di una delle famiglie mafiose che attualmente gestiscono il traffico di droga a Vittoria e in provincia di Ragusa. Un nome di secondo piano rispetto al cugino omonimo e allo zio Titta, ma pur sempre una pedina importante nello spaccio di droga. Non escluso che si possa trattare di un regolamento di conti, ma le piste sono tutte aperte.
Vittoria (Ragusa) – Due giovani scappano dall’Alt della Polizia e si schiantano contro automobile. Un ferito grave. Il sostituto procuratore di turno Santo Fornasier, della Procura di Ragusa, ha effettuato il sopralluogo, ed ha fatto acquisire le immagini estrapolate dai vari sistemi di video sorveglianza, dalle quali emergeva la condotta dei due giovani. Questo ha anche consentito di documentare il momento in cui quest’ultimi andavano a collidere autonomamente con altro veicolo privato, senza che tale evento fosse immediatamente riconducibile alla attività di inseguimento parte del personale della Volante.
Tutto è accaduto nel primo pomeriggio di ieri. Una pattuglia della Polizia, in servizio di controllo del territorio a Vittoria, ha notato un ciclomotore con in sella due giovani, il cui conducente procedeva “su una ruota”. Immediatamente gli operatori della Volante hanno intimato l’ALT POLIZIA, segnalando tramite i dispositivi acustici e sonori l’ordine di arrestare la marcia del veicolo.
“Il passeggero del ciclomotore, udita la sirena, si è voltato in direzione dell’equipaggio accorgendosi della volante di Polizia e quindi lo comunicava al conducente che – come si legge nella nota della questura di Vittoria – ha tentato di eludere il controllo mettendo in atto una serie di infrazioni al codice della strada, utili alla fuga, ponendo a serio repentaglio l’incolumità degli operatori di polizia e degli utenti della strada. I due giovani, nel cercare di guadagnare una via di fuga, impegnavano tutte le intersezioni stradali ad alta velocità, anche in senso contrario a quello consentito, omettendo di dare la precedenza nei tratti previsti e non curandosi della presenza di passanti, anche minori di età”.
Poco prima del sinistro stradale, ad una distanza di circa 200 metri, i due giovani hanno lanciato una pistola per terra sul lato sinistro della carreggiata. Gli operatori di polizia hanno così sospeso l’inseguimento per rinvenire quanto precedentemente gettato dai due giovani. Hanno spento anche i dispositivi sonori. L’arma rinvenuta dagli agenti era “una pistola a salve”, priva di tappo rosso con relativo caricatore vuoto, che riproduceva fedelmente una arma da fuoco tipo pistola semi-automatica come quella in uso alle forze dell’ordine.
In quel momento gli agenti hanno udito un boato riconducibile ad un sinistro stradale, a poche centinaia di metri più avanti. Incidente che aveva visto il coinvolgimento dei due giovani in sella al ciclomotore e un veicolo privato, al quale non avevano dato la precedenza.
Viste le gravi condizioni di salute dei due giovani gli agenti hanno immediatamente allertato il personale sanitario ed altro personale del Commissariato.
Successivamente è stato accertato che il conducente risultava privo della prevista patente di guida e che il ciclomotore era sprovvisto di copertura assicurativa.