Trapani – Ritrovata dopo oltre 70 anni la piuma d’argento del Gruppo Sacro “La Spogliazione”: simbolo ritrovato della tradizione dei Misteri. A darne notizia è l’Unione Maestranze e il Gruppo Sacro “La Spogliazione”.
Dopo oltre settant’anni è stata ritrovata una preziosa piuma d’argento, parte del pennacchio del soldato romano del Gruppo Sacro “La Spogliazione”, scomparsa durante una storica Processione dei Misteri di Trapani. A raccoglierla fu il compianto Console Giuseppe Licata, che la custodì con cura fino alla sua morte, quando l’oggetto finì dimenticato.
Il ritrovamento è avvenuto per caso, grazie alla nuora del Console, Giuseppa Martino, che l’ha scoperta sul fondo di un antico baule. Con grande sensibilità, ha deciso di restituirla al Gruppo Sacro, compiendo un gesto di amore per la memoria familiare e per la tradizione cittadina. Il valore del ritrovamento è fortemente simbolico in quanto si tratta di un ornamento ché riafferma l’importanza di custodire ogni dettaglio del patrimonio culturale e religioso. La piuma sarà restaurata e tornerà a brillare durante la processione, ricongiungendosi idealmente alla storia da cui proviene.
La storia di questo piccolo, ma inestimabile, frammento della devozione affonda le radici in un gesto di cura e amore per la tradizione. Fu il compianto Console Giuseppe Licata a raccogliere quella piuma che si staccò, quasi un sospiro d’argento, durante il sacro cammino.
La custodì gelosamente, con la promessa silenziosa di restituirla al suo splendore originario. Ma il destino, a volte, intreccia trame inaspettate. Nel passaggio di consegne tra il ceto dei Bottai e quello dell’Abbigliamento, la piuma cadde nell’oblio, dimenticata nel fluire degli anni.
Dopo la scomparsa del Console Licata nel 1999, il ricordo di quella piuma sembrava svanito con lui. Fino a quando, come un dono inatteso dal passato, la nuora, la signora Martino Giuseppa, l’ha ritrovata, quasi per caso, adagiata sul fondo di un antico baule. Un ritrovamento che ha riacceso una fiamma sopita, un anello mancante nella catena della nostra storia.
Con un gesto di profonda sensibilità e rispetto per la tradizione, la signora Martino ha voluto riconsegnare questo prezioso reperto al Gruppo Sacro “La Spogliazione”. Un atto di amore filiale e di attaccamento incondizionato ai nostri Misteri.
Il Capo Console del Gruppo Sacro “La Spogliazione”, Salvatore Troisi, esprime con vibrante emozione la sua soddisfazione: “Questo ritrovamento è un segno del destino, un regalo inatteso che ci riempie di gioia. Quella piuma è parte integrante della nostra identità, un simbolo della cura e della passione che da secoli animano il nostro Gruppo. Ringraziamo di cuore la signora Martino per la sua sensibilità e per averci restituito un pezzo così importante della nostra storia.”
Il Presidente dell’Unione Maestranze sottolinea con forza il valore intrinseco di questi oggetti sacri: “Gli argenti e gli ori che adornano i nostri sacri gruppi non sono semplici orpelli, ma testimonianze tangibili della fede, dell’arte e della storia della nostra comunità. La loro conservazione è un dovere morale, un atto di rispetto verso coloro che ci hanno preceduto e un lascito prezioso per le future generazioni. Il ritrovamento di questa piuma è un monito sull’importanza di custodire con cura ogni singolo dettaglio del nostro patrimonio culturale e religioso.”
La piuma ritrovata sarà ora affidata alle sapienti mani di esperti restauratori che le restituiranno l’antico splendore. Presto, tornerà a brillare sul pennacchio del soldato, fiera testimone della Passione di Cristo, un anello ricongiunto nella lunga e commovente processione dei Misteri di Trapani. Un piccolo oggetto, custode di una grande storia, che torna a vivere per continuare a emozionare i cuori dei trapanesi e dei fedeli tutti.
Trapani – In occasione della Processione del Venerdì Santo a Trapani, il Luglio Musicale Trapanese, in collaborazione con il Comune di Trapani e l’Unione Maestranze, metterà a disposizione della cittadinanza e dei turisti una platea con 400 posti gratuiti disponibili a Piazza Vittorio Emanuele a Trapani per assistere alla Processione dei Misteri.
Palermo – Le vacanze scolastiche Sicilia Pasqua 2025 sono sempre più vicine. Per studenti, insegnanti e famiglie siciliane, è tempo di pianificare qualche giorno di pausa. La Regione Siciliana ha ufficializzato il calendario scolastico: le scuole resteranno chiuse da giovedì 17 a martedì 22 aprile 2025, con rientro in aula mercoledì 23 aprile.
Un’opportunità per vivere la primavera tra tradizione, spiritualità e natura. In particolare a Trapani, la Settimana Santa è un momento ricco di eventi religiosi e culturali molto sentiti, come la celebre Processione dei Misteri.
Secondo quanto previsto dal calendario scolastico 2024/2025 pubblicato dalla Regione Siciliana – Assessorato dell’Istruzione e della Formazione professionale, le vacanze pasquali inizieranno giovedì 17 aprile e termineranno martedì 22 aprile compreso.
Fonte ufficiale: Regione Siciliana – Calendario scolastico 2024/2025
La riapertura delle scuole è fissata per mercoledì 23 aprile, salvo ulteriori disposizioni locali o ponti aggiuntivi decisi dai singoli istituti
“Le date delle vacanze scolastiche di Pasqua 2025 in Sicilia sono state ufficialmente stabilite dalla Regione Siciliana. Secondo il Decreto Assessoriale n. 279 dell’11 aprile 2024, le scuole di ogni ordine e grado sospenderanno le attività didattiche da giovedì 17 aprile a martedì 22 aprile 2025, con ripresa delle lezioni prevista per mercoledì 23 aprile 2025.“
Per molti studenti siciliani, la Pasqua rappresenta l’ultima vera pausa prima della fine dell’anno scolastico. La chiusura delle scuole dal 17 al 22 aprile darà modo a tante famiglie di vivere con calma questo periodo, approfittando anche degli eventi e delle bellezze naturali della Sicilia.
La Lavanda dei Piedi è uno dei momenti più significativi dell’Ultima Cena, un atto di estrema umiltà e servizio che Gesù compie nei confronti dei suoi apostoli. Questo gruppo sacro, appartenente al Ceto dei Pescatori, è una delle rappresentazioni più simboliche della Processione dei Misteri di Trapani.
L’episodio della Lavanda dei Piedi è descritto nel Vangelo di Giovanni (13,1-17):
“Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi” (Gv 13,14-15).
Gesù, pur essendo il Maestro, si abbassa al ruolo di servo, lavando i piedi ai discepoli per insegnare loro il valore del servizio e dell’amore fraterno.
L’episodio anticipa il sacrificio della Croce: come Gesù si umilia in questo gesto, così offrirà se stesso per la redenzione dell’umanità.
Il gruppo sacro della Lavanda dei Piedi è composto da:
“Tu non mi laverai mai i piedi!”
Ma Gesù risponde:
“Se non ti laverò, non avrai parte con me” (Gv 13,8).
A quel punto, Pietro accetta, chiedendo addirittura di essere lavato interamente.
Le statue sono realizzate con la tradizionale tecnica della tela e colla, tipica dei Misteri, e sono caratterizzate da una forte espressività nei volti e nei gesti.
Il Ceto dei Pescatori, a cui è affidato questo gruppo, ha un profondo legame simbolico con l’episodio evangelico.
“Vi farò pescatori di uomini” (Mt 4,19).
La Lavanda dei Piedi è stata introdotta nella Processione dei Misteri di Trapani probabilmente tra il XVII e il XVIII secolo, quando i vari ceti lavorativi della città iniziarono a prendersi cura dei gruppi sacri.
Il Ceto dei Pescatori, una delle categorie più antiche e rispettate della città, scelse proprio questa scena per onorarne il valore simbolico, sia per la loro attività, sia per il loro rapporto con la fede.
Ancora oggi, i pescatori di Trapani si tramandano l’onore e l’onere di portare in processione questo gruppo, testimoniando la continuità della tradizione.
✅ Un gesto rivoluzionario: nell’antichità, lavare i piedi era compito degli schiavi o dei servitori. Il fatto che Gesù, il Maestro, compia questo gesto sovverte le gerarchie e insegna un nuovo modello di autorità basato sul servizio e non sul potere.
✅ Una scena tra le più antiche della processione: il gruppo della Lavanda dei Piedi è stato più volte restaurato, ma mantiene la struttura e la composizione originaria tramandata nei secoli.
✅ L’annacata più fluida: il movimento della Lavanda dei Piedi, durante la processione, è uno dei più eleganti e solenni, grazie all’impegno dei portatori che con cura e dedizione donano dinamicità alla scena.
✅ Il legame con la liturgia del Giovedì Santo: la Lavanda dei Piedi è un rito che si celebra ancora oggi nelle chiese cattoliche, specialmente durante la Messa in Coena Domini del Giovedì Santo, quando i sacerdoti ripetono il gesto di Gesù, lavando i piedi ai fedeli.
La Lavanda dei Piedi è uno dei gruppi sacri più significativi e simbolici della Processione dei Misteri.
Con il suo gesto, Gesù ci insegna che l’amore si manifesta nel servire gli altri, un messaggio che i trapanesi portano nel cuore ogni Venerdì Santo, quando il gruppo attraversa le strade della città.
E tu, hai mai assistito dal vivo a questo emozionante momento della processione?
La Separazione è il primo gruppo della Processione dei Misteri di Trapani. Appartenente al Ceto degli Orefici, rappresenta il momento struggente in cui Gesù si congeda da sua Madre e dall’apostolo Giovanni prima di affrontare la Passione.
Questo momento della Passione non è esplicitamente descritto nei Vangeli, ma è stato elaborato dalla tradizione cristiana e dalla meditazione sulla sofferenza di Maria. La scena ci mostra l’umanità di Cristo, che prima del grande sacrificio sente il bisogno di salutare la Madre e affidare il suo discepolo prediletto alla sua protezione.
L’episodio richiama il passo evangelico di Giovanni 19,26-27, in cui, dalla croce, Gesù affida sua Madre a Giovanni:
“Donna, ecco tuo figlio! […] Ecco tua madre!”
La tradizione popolare ha anticipato questa consegna, immaginando un addio carico di dolore e consapevolezza prima dell’inizio della Passione.
Il gruppo de La Separazione è una delle opere più toccanti della Processione. Le espressioni dei personaggi trasmettono un dolore contenuto ma profondo:
Le statue, realizzate con la tecnica tradizionale della tela e colla, possiedono una plasticità e una leggerezza che permettono ai portatori di donare movimento al gruppo attraverso l’annacata, rendendo ancora più coinvolgente la scena per i fedeli e gli spettatori.
Il Ceto degli Orefici, tra i più antichi di Trapani, ha sempre avuto un ruolo di prestigio nella società trapanese. La loro arte, legata alla lavorazione dei metalli preziosi, li ha resi protagonisti non solo del commercio, ma anche della realizzazione di manufatti sacri, come calici, ostensori e croci processionali.
La loro partecipazione ai Misteri si tramanda da secoli, e ancora oggi la gestione del gruppo è affidata ai rappresentanti della categoria, che con devozione e rispetto mantengono viva la tradizione.
✅ Un addio che anticipa il dolore: La scena de La Separazione è unica rispetto agli altri gruppi, poiché rappresenta un momento intimo e familiare, invece di un episodio pubblico della Passione.
✅ Il restauro del gruppo: Nel corso dei secoli, il gruppo ha subito restauri per preservare la bellezza delle statue. Alcune parti sono state ricostruite dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, che danneggiarono diversi Misteri.
✅ Un legame con la devozione mariana: La scena richiama molte rappresentazioni artistiche della Pietà, in cui Maria tiene il corpo del Figlio dopo la Crocifissione, chiudendo idealmente il cerchio della Passione.
✅ L’importanza dell’oro nella tradizione religiosa: Essendo il gruppo appartenente agli Orefici, non è un caso che l’oro sia simbolicamente legato alla regalità di Cristo, come accennato già nei doni dei Magi.
Il gruppo de La Separazione è molto più di una scena della Passione: è il simbolo del dolore umano davanti al sacrificio, un passaggio fondamentale della spiritualità cristiana.
Ogni Venerdì Santo, quando il gruppo esce dalla Chiesa del Purgatorio, il silenzio cala tra i fedeli. È il momento in cui i trapanesi rivivono quell’addio, sentendosi parte di una tradizione che dura da secoli.
E tu, hai mai vissuto l’emozione di vedere La Separazione dal vivo?
Trapani, Se sei trapanese, sai bene che Venerdì Santo non è un giorno come gli altri. È il giorno della Processione dei Misteri, quando la città si ferma, il tempo sembra rallentare e le strade si riempiono di un’emozione che solo chi l’ha vissuta può capire.
I Gruppi dei Misteri non sono solo statue: sono storia, tradizione e identità. Sono il cuore pulsante di una fede che si tramanda da oltre 400 anni, un legame che tiene unita la comunità e che ogni anno si rinnova con la stessa intensità.
Ogni ceto di lavoratori porta sulle spalle il proprio Gruppo Sacro, con fierezza e senso di appartenenza. Sono venti gruppi, ognuno racconta un momento della Passione di Cristo, ma in realtà raccontano molto di più: raccontano noi, i nostri padri, i nostri nonni, e tutti quelli che prima di noi hanno vissuto e amato questa città.
Ogni anno, quando i Misteri escono dalla Chiesa del Purgatorio, un brivido attraversa chi è lì ad aspettare. I Massari sollevano i Gruppi, e con quel movimento oscillante, l’annacata, danno vita alla processione.
Le strade si riempiono di marce funebri, di lacrime, di silenzi interrotti solo dal suono dei passi e delle preghiere. Le botteghe lungo il corso abbassano le serrande a metà, segno di rispetto e partecipazione. Trapani diventa un unico corpo, un’unica anima, che accompagna i Misteri per 24 ore di intensa devozione.
La Processione dei Misteri non è solo un evento religioso: è un pezzo di noi. È il legame con le nostre radici, con il passato che continua a camminare sulle nostre strade. Non importa quante volte l’hai vista, ogni anno è sempre diversa, sempre speciale.
Perché i Misteri non si guardano, si vivono.
E tu, da trapanese, quale momento della Processione senti più tuo?