Palermo
Scoperto dalla polizia a spacciare si rifugia in una chiesa di Ballarò
In manette a Palermo un nigeriano
Redazione27 Gennaio 2025 - Cronaca
  • Arresto spaccio Palermo Ballarò. Cronaca

    Palermo – Agenti della Squadra Mobile, Sezione contrasto al Crimine Diffuso, nel corso di servizi di prevenzione e controllo del territorio volti a contrastare il fenomeno dello spaccio di stupefacenti nel capoluogo palermitano, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, O.A., 40enne nigeriano, resosi responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Gli accertamenti effettuati hanno consentito di rinvenire addosso al fermato 39 dosi di eroina singolarmente confezionate e pronte per essere spacciate peso 35 grammi e la somma di 763,00 euro ritenuta provento dell’illecita attività di spaccio.La droga ed il denaro, sono stati posti sotto sequestro, mentre il giovane cittadino nigeriano è stato tratto in arresto nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

    Gli agenti transitando nei pressi del quartiere cittadino “Ballarò” hanno notato un uomo, a loro sospetto, confabulare con una donna. Nella consapevolezza che i due stessero per incontrarsi per formalizzare la compravendita di sostanza stupefacente, gli agenti hanno intimato l’Alt polizia al nigeriano che, alla vista degli operatori, nel vano tentativo di eludere il controllo, si è dato a precipitosa fuga tra le stradine del mercato cittadino.

    Ne scaturiva un rocambolesco inseguimento culminato all’interno di una chiesa, luogo dove presumibilmente l’uomo pensava di poter trovar riparo e far perdere le proprie tracce sfuggendo all’occhio attento dei poliziotti. Gli agenti, senza perderlo di vista e adottando le precauzioni, necessarie per garantire l’incolumità dei fedeli presenti, sono riusciti con non poche difficoltà a precludergli ogni via di fuga e con discrezione hanno accompagnato l’uomo all’esterno del luogo di culto, dove era in corso, nel frattempo la celebrazione eucaristica.

    Giova precisare che l’indagato, è, allo stato, indiziato in merito al reato contestato e che la sua posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.




  • Palermo
    Stazione Palermo centrale: la polizia arresta un uomo per furto in una palazzina
    L'uomo era stato fermato dagli operai di una ditta
    Redazione16 Gennaio 2025 - Cronaca
  • Operazione “ Viaggiare Sicuri ” 2025 Cronaca

    Palermo – Sorpreso a rubare all’interno di una palazzina di proprietà F.S. ubicata nella stazione di Palermo centrale. Finisce in manette un 37enne di Termini Imerese. L’arresto è stato eseguito dagli  agenti della Polizia Ferroviaria di Palermo.

    La segnalazione alla Polfer

    Dopo una telefonata giunta alla Sala Operativa della Polfer, circa la presenza di una persona sospetta che si era introdotta furtivamente presso la palazzina dove ha sede la sala comando controllo dei treni regionali, i poliziotti, si sono recati sul posto, ed hanno appurato che degli operai avevano fermato un uomo con circa 20 chili di materiale ferroso, consistente in centinaia di perni e pendini per montaggio di strutture di controsoffitto e per segnalamento ferroviario, sostenendo di averlo sorpreso a rubare il materiale appartenente alla ditta che stava eseguendo lavori per conto di RFI.

    L’arresto

    L’uomo è stato preso in custodia dagli agenti della Polfer che lo hanno arrestato, mentre il materiale metallico oggetto di furto è stato restituito, nell’immediatezza, alla stessa ditta.

    L’arrestato, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato associato presso le camere di sicurezza della Questura di Palermo.  Il giudice  ha convalidato l’arresto e gli ha applicato la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Termini Imerese, con obbligo di permanenza domiciliare nelle fasce orarie
    serali e notturne.

    Le precisazioni:

    “Giova precisare che la responsabilità penale delle condotte elencate sarà definita solo dopo l’emissione di eventuali sentenze passate in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza”.




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