Palermo
Palermo. Arrestato dalla polizia un sessantenne aveva oltre mille file con materiali pedopornografici
L'uomo è stato denunciato anche per possesso di segni distintivi contraffatti.
Redazione27 Settembre 2025 - Cronaca
  • Cronaca

    Palermo – Posto ai domiciliari un sessantenne della provincia di Palermo. L’uomo è stato arrestato dalla polizia di Stato per detenzione di materiale pedopornografico. Sequestrati anche falsi distintivi e strumenti per simulare funzioni di polizia. Nel corso del blitz sono stati rinvenuti e sequestrati diversi dispositivi informatici – hard disk, pen drive e smartphone – nei quali la Polizia Postale ha individuato circa 1.200 file a contenuto pedopornografico, in larga parte raffiguranti minori infraquattordicenni.

    Ad operare il personale del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Sicilia Occidentale. Dopo una serie di accertamenti investigativi, ha eseguito una perquisizione personale, locale e informatica, disposta dalla procura di Palermo, a seguito della quale l’uomo è stato tratto in arresto.

    L’uomo, portatore di handicap in situazione di gravità, aveva una pistola a salve Beretta 92 Fs priva del tappo rosso, completa di due caricatori e numerose cartucce a salve, nonchè di diversi oggetti e segni distintivi idonei a simulare funzioni di polizia, tra cui distintivi di qualifica, manette, paletta e lampeggiante.

    Il materiale è stato sequestrato e l’uomo è stato denunciato anche per possesso di segni distintivi contraffatti. Il gip ha convalidato l’arresto e disposto nei confronti dell’indagato gli arresti domiciliari.




  • Trapani
    Il Sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, oggetto di hackeraggio
    E' stato riscontrato dalle impostazioni per la privacy e dispositivi collegati a Telegram, Instagram e Facebook
    Redazione18 Settembre 2025 - Cronaca
  • attacco haker a milano Cronaca

    Trapani – “Pur in maniera incolpevole rispetto a quanto accaduto e denunciato, mi scuso, da Sindaco della città, se alcuni miei profili sono stati collegati a siti web pornografici, dopo diverse analisi, di questi giorni, è risultato, infatti, un hackeraggio, che è stato oggetto di denuncia questa mattina alla Polizia Postale, che ha potuto constatare l’accaduto – commenta il Sindaco Giacomo Tranchida.

    Presi di mira alcune mie pagine Facebook ed Instagram ‘Sindaco di Trapani’, un tentativo maldestro e riscontrabile. Dopo Wikipedia e la modifica denigratoria ai miei danni sulle informazioni biografiche politiche, ora anche questo! Qualcuno voleva ed ha avuto illegalmente accesso a chat, messaggi ed altro! Il clima che in città si respira da mesi, anche temporaneamente, racchiude la tempistica degli illeciti e vili attacchi ai dispositivi social personali subiti. Spalle larghe, come ho sempre detto, vado avanti lavorando per la città, per i cittadini per il benessere collettivo, auspicando che l’autorità giudiziaria presto intervenga a tutela dell’interesse pubblico oltre che istituzionale, nonché personale”.




  • Catania
    Aveva 2.000 video pedopornografici, un arresto nel catanese
    Indagini Centro operativo sicurezza cibernetica-Polizia postale
    Redazione25 Giugno 2025 - Cronaca
  • Cronaca

    Catania – Nell’ambito di una attività coordinata dalla Procura del capoluogo etneo, agenti del Centro operativo per la sicurezza cibernetica-Polizia postale di Catania, eseguendo un decreto di perquisizione personale e informatico, hanno arrestato in flagranza di reato un quarantaduenne, residente nel Catanese, trovato in possesso di un’ingente quantità di materiale pedopornografico.

    Nell’ambito dell’indagine avviata dal Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (Cncpo) del servizio polizia postale, grazie alla collaborazione con l’organizzazione no profit Child rescue coalition, sono stati impiegati avanzati tool investigativi per geolocalizzare l’utilizzatore dell’account con il quale erano stati condivisi e scaricati immagini e video di pornografia minorile.

    Durante l’arresto dell’indagato la polizia ha sequestrato oltre 2.000 video di pornografia minorile rinvenuti nella sua disponibilità, corrispondenti a oltre 52 ore di visione ininterrotta




  • Palermo
    Cinque misure cautelari per una truffa a Poste Italiane a Termine Imerese
    L'indagine è stata condotta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Sicilia Occidentale della Polizia
    Redazione16 Aprile 2025 - Cronaca
  • ufficio poste italiane Cronaca

    Termini Imerese (Palermo) – Scoperta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Sicilia Occidentale della Polizia una truffa perpetrata ai danni di Poste Italiane, da una organizzazione del palermitano per finanziamenti illeciti con false buste paga, 5 le misure cautelari.

    L’indagine e la cronaca

    L’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese, ha portato alla scoperta di un’organizzazione che gestiva la concessione di finanziamenti illeciti da parte di Poste Italiane Spa ed offriva anche la possibilità di aggirare il blocco dei clienti in “black list” dovuta all’iscrizione presso la Centrale Rischi. La Polizia  ha eseguito un’ordinanza del Gip di Termini Imerese di applicazione di misure cautelare personali nei confronti di cinque persone, tra cui un dipendente di Poste Italiane, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe in danno di banche e società finanziarie.

    I dettagli

    Grazie a documentazione bancaria e buste paga false, ai richiedenti – si trattava di persone in situazioni di difficoltà economica – veniva falsamente attestata l’esistenza di un rapporto di lavoro, così da poter avviare pratiche di finanziamento presso Poste Italiane Spa. Le indagini erano state avviate dopo un esposto presentato dai responsabili dell’Ufficio siciliano Fraud Management di Poste Italiane nel quale venivano riportate una serie di anomalie nelle pratiche di finanziamenti presso gli uffici postali di Casteldaccia, Bagheria e Palermo. Sulla base dei primi accertamenti della Polizia Postale, effettuati sulle richieste di finanziamento “sospette”, la Procura di Termini Imerese ha disposto intercettazioni e perquisizioni che hanno consentito di ottenere importanti riscontri, tra cui il rinvenimento, all’interno del computer di documenti contraffatti riguardanti le buste paga falsificate e copia delle pratiche illecite.

    Gli episodi accertati dagli investigatori

    Sono stati accertati più di quaranta episodi relativi a richieste di finanziamento illegittime. Tre degli indagati sono stati sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di firma presso la Polizia Giudiziaria, mentre per il presunto capo dell’organizzazione sono stati disposti gli arresti domiciliari ed il divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale ed imprenditoriale nel settore creditizio e finanziario per un anno, essendo un promotore finanziario. Tra gli indagati un dipendente di Poste Italiane per il quale il Gip ha disposto il divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale alle dipendenze di Poste Italiane per 12 mesi.




  • Catania
    Pedopornografia. Arrestato un imprenditore a Catania
    L'uomo è stato trovato in possesso di centinaia di file
    Redazione13 Gennaio 2025 - Cronaca
  • Cronaca

    Catania  – Un imprenditore di 43 anni è stato sottoposto agli arresti domiciliari perchè trovato in possesso di un ingente quantitativo di materiale pedopornografico. Il materiale è stato rinvenuto dopo una perquisizione disposta dalla Procura distrettuale della Repubblica di Catania, il centro operativo sicurezza cibernetica (C.O.S.C.) della polizia postale.

    L’indagine ha preso avvio da attività investigative condotte dal C.O.S.C. di Catania, con specifici monitoraggi della rete volti al contrasto della pornografia minorile. Nel corso della perquisizione informatica, sono stati rinvenuti centinaia di immagini e video espliciti che ritraevano minori, inclusi bambini in età infantile.Il materiale informatico sequestrato è ora sottoposto a ulteriori e approfondite analisi per accertare eventuali ulteriori responsabilità e connessioni. Il gip del Tribunale di Catania ha convalidato l’arresto, disponendo per l’uomo la misura cautelare degli arresti domiciliari.





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