Roma – Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte e personaggio pubblico italiano, è attualmente ricoverato presso il Policlinico Gemelli di Roma a causa di una grave depressione che lo ha colpito negli ultimi mesi. Secondo quanto riportato, Sgarbi avrebbe smesso di alimentarsi, rendendo necessario il ricovero ospedaliero per un monitoraggio costante delle sue condizioni di salute.
In una recente intervista, Sgarbi ha confessato:
“Ho perso parecchi chili. Faccio fatica in tutto. Riesco a tratti ancora a lavorare. Ho sempre dormito poco. Ora passo molto tempo a letto. La mia attuale malinconia o depressione è una condizione morale e fisica che non posso evitare.“
Marcello Veneziani, giornalista e scrittore vicino a Sgarbi, ha espresso preoccupazione per l’amico, affermando che il critico d’arte sta attraversando un periodo difficile caratterizzato da “atteggiamenti distruttivi”. Veneziani ha inoltre lanciato un appello pubblico incoraggiando Sgarbi a reagire e a superare questo momento critico.
Le condizioni di salute di Sgarbi destano preoccupazione tra amici, familiari e sostenitori. Il suo rifiuto di alimentarsi e la chiusura in se stesso sono segnali allarmanti che richiedono attenzione e supporto. Il ricovero al Gemelli è volto a garantire le cure necessarie e a monitorare da vicino l’evoluzione del suo stato psicofisico.
Roma – Dopo oltre un mese di ricovero al Policlinico Gemelli, Papa Francesco sarà dimesso domani, domenica 23 marzo, e farà ritorno alla residenza di Casa Santa Marta. La notizia, confermata dai medici dell’ospedale romano, segna un momento di gioia e speranza per milioni di fedeli che hanno seguito con partecipazione e affetto il decorso della malattia del Pontefice.
Il miglioramento delle condizioni del Santo Padre rappresenta non solo un conforto spirituale, ma anche un esempio di forza e affidamento nella fede.
Tra i primi a commentare con commozione la notizia, Mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Conferenza Episcopale Siciliana (CESi). Le sue parole racchiudono il sentimento di tutta la Chiesa italiana:
“Siamo grati a Dio per il miglioramento della salute di Papa Francesco. Continueremo a pregare per lui e per il suo ministero. Il Santo Padre, anche nella malattia, ha saputo testimoniare il valore della sofferenza e l’importanza della preghiera, come atti di affidamento in Dio e segni visibili di unità nella Chiesa”.
Raspanti ha sottolineato come la figura del Papa rimanga centrale nel cammino spirituale e umano dei credenti, soprattutto nei momenti più difficili.
Durante le settimane di degenza, migliaia di fedeli hanno rivolto preghiere e messaggi di affetto a Papa Francesco, manifestando una profonda partecipazione spirituale e una vicinanza commovente. Il suo ritorno a Santa Marta assume ora un valore simbolico: un segnale di continuità, forza e speranza per tutta la comunità ecclesiale.
Nel corso del suo pontificato, Papa Francesco ha spesso parlato della malattia come un tempo da vivere nella fiducia, nella fede e nella solidarietà. Anche durante questo ricovero, ha dato prova di coerenza e di spiritualità, diventando testimone autentico di preghiera e di unità.
Il ritorno del Papa rafforza il senso di comunione nella Chiesa universale. La sua presenza, anche fragile, è un faro che illumina la strada dei credenti. Mentre i preparativi per accoglierlo nuovamente a Santa Marta sono in corso, l’invito dei vescovi e dei sacerdoti è uno solo: continuare a pregare per il Papa e per il suo ministero, perché la sua missione possa proseguire con la stessa dedizione e umanità che lo contraddistinguono.
Roma – Il Santo Padre ha vissuto una giornata delicata a causa di due episodi di insufficienza respiratoria acuta, determinati da un accumulo di muco nei bronchi. L’intervento medico ha previsto due broncoscopie con aspirazione delle secrezioni, seguite dalla ripresa della ventilazione meccanica non invasiva. Papa Francesco è rimasto sempre vigile e collaborativo, come riferisce il bollettino ufficiale della Santa Sede.
Ricoverato dal 14 febbraio al Policlinico Gemelli, il Pontefice continua a ricevere cure costanti. Le analisi del sangue confermano l’assenza di leucocitosi, segnale positivo che esclude una nuova infezione. Tuttavia, l’accumulo di muco è una conseguenza della polmonite in corso. Le due crisi respiratorie sono state provocate dalla reazione dei bronchi, impegnati nell’espulsione del muco per eliminare i batteri.
Nonostante la prontezza dell’equipe medica nel gestire le complicazioni, la condizione del Pontefice rimane sotto stretto controllo. La Santa Sede non ha rilasciato aggiornamenti sulla prognosi, lasciando aperta l’evoluzione del quadro clinico. Il bollettino ufficiale assicura comunque che le funzioni vitali restano stabili, con un monitoraggio continuo della situazione.
Papa Francesco è affetto da polmonite bilaterale, diagnosticata a seguito di una TAC di controllo eseguita presso il Policlinico Gemelli. L’infezione polimicrobica ha richiesto una terapia con antibiotici e cortisone, resa più complessa dalla presenza di bronchiectasie e bronchite asmatiforme. Nonostante il quadro delicato, il Pontefice mantiene un umore positivo, alternando riposo, preghiera e lettura.
L’ultimo bollettino del Vaticano (Vatican News) conferma che il Papa non ha febbre e le sue condizioni sono stazionarie. Ha ricevuto numerosi messaggi di affetto, in particolare dai pazienti dell’ospedale Gemelli, ai quali ha espresso gratitudine, chiedendo di pregare per lui e per i malati.
La polmonite bilaterale colpisce entrambi i polmoni e può essere grave, soprattutto negli anziani o in persone con patologie pregresse. I principali sintomi includono tosse, difficoltà respiratoria e stanchezza, mentre il trattamento si basa su antibiotici, antivirali, corticosteroidi e ossigenoterapia nei casi più critici.
Papa Francesco rimane sotto costante monitoraggio medico, con il mondo cattolico unito nella preghiera per la sua guarigione.
Roma – Papa Francesco è stato ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per trattare la bronchite che lo affligge da giorni. Secondo la Sala Stampa Vaticana, il ricovero è stato deciso per garantire al Papa un monitoraggio più attento e proseguire le cure necessarie. Le fonti vicine al Santo Padre indicano che potrebbe rimanere in ospedale per un massimo di cinque giorni. Nonostante la malattia, il Papa ha continuato a svolgere alcune udienze, ma il suo stato di salute ha reso necessario un ricovero.