Marsala – I Carabinieri della Compagnia di Marsala hanno arrestato un 21enne per rapina e detenzione di arma clandestina.
Nella notte tra sabato e domenica 11 maggio, i militari dell’Arma sono intervenuti nei pressi della via San Teodoro a Birgi qui una ragazza, mentre era in auto con degli amici, era stata affiancata da un altro veicolo che l’aveva costretta ad arrestare la marcia.
A quel punto il conducente dell’autovettura, dopo aver infranto i vetri con un bastone ed aver minacciato la vittima con un coltello da cucina, si sarebbe fatto consegnare denaro, capi di vestiario ed un telefono cellulare per poi darsi alla fuga.
I tempestivi accertamenti eseguiti dai Carabinieri intervenuti sul posto hanno consentito di identificare il 21enne marsalese che, raggiunto presso la propria abitazione, è stato trovato in possesso della refurtiva rubata poco prima, del bastone e del coltello utilizzato, ed ancora di 11 grammi di marijuana e una pistola calibro 22, ad estrazione artigianale ed illegalmente detenuta, con 13 cartucce.
Il Gip di Marsala, su richiesta della Procura della Repubblica, condividendone pienamente l’impianto accusatorio, ha convalidato l’arresto e applicato la misura cautelare in carcere.
Vittoria – Ci sarebbero motivi di natura passionale alla base del tentato omicidio avvenuto nella notte a Vittoria. I protagonisti farebbero parte dello stesso nucleo familiare. Non c’entra nulla la criminalità organizzata.
Uno zio ha sparato al nipote, l’episodio è accaduto attorno alle 3 del mattino tra via Milano e via Adua. Tra i due ci sarebbe stato un inseguimento. Il nipote è stato attinto alle spalle da due colpi di pistola. La vittima si trova ricoverata all’ospedale di Ragusa, al Giovanni Paolo II. La prognosi è riservata ma, secondo i sanitari, non è in pericolo di vita. Un’auto, una Fiat Panda con un giovane a bordo, è arrivata nei pressi di un’abitazione. Dalla casa è uscita la vittima, forse con l’intento di salire sulla vettura. Ma la persona che si trovava al volante ha esploso alcuni colpi di pistola. La vittima è fuggita a piedi inseguito. Alla fine è caduto a terra: per lui, una profonda ferita alla spalla. È stato portato in ospedale. La prognosi è di 40 giorni.
I carabinieri che seguono le indagini avrebbero già fermato il presunto omicida. Sul posto della sparatoria è intervenuta anche la polizia. Sarebbero stati trovati cinque bossoli per terra oltre a due ogive conficcate sul muro.
Marsala – La procura di Marsala ha chiesto l’archiviazione dell’indagine per l’omicidio di Marisa Leo, la 39enne di Salemi, responsabile marketing e comunicazione di una cantina vinicola, che il pomeriggio del 6 settembre 2023, nelle campagne tra Marsala e Mazara del Vallo, fu uccisa a fucilate dall’ex compagno, il marsalese Angelo Reina, 42 anni, imprenditore agricolo, che qualche ora dopo si suicidò sparandosi un colpo di pistola su un viadotto dell’autostrada A29 Mazara-Palermo, nei pressi di Castellammare del Golfo.
La coppia aveva una bambina che all’epoca aveva quattro anni. La Procura ha chiesto l’archiviazione per «morte del reo» ma l’indagine è andata avanti a lungo perché, probabilmente, mirava anche a fare luce su come il Reina fosse riuscito a procurarsi il fucile e la pistola, non avendo licenza per detenere armi da
fuoco. E su questo fronte l’indagine sarebbe stata contro ignoti, per l’eventuale individuazione di favoreggiatori o complici.
A decidere sulla richiesta di archiviazione sarà il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Marsala. Leo fu uccisa dall’ex compagno in contrada Ferla, nell’azienda vivaistica della famiglia Reina. L’uomo le aveva dato appuntamento dicendo che le avrebbe riportato la bambina. E invece Angelo Reina lasciò la piccola dalla nonna e quando incontrò la sua ex le sparò almeno tre volte allo stomaco. Dopo,
si allontanò in auto, per poi togliersi la vita.
Intanto, lo studio legale di Giacomo Frazzitta, che con gli avvocati Roberta Tranchida e Antonino Mastrantoni ha curato, nell’interesse della minore, la procedura per l’adozione della figlia della coppia, rimasta orfana di entrambi i genitori, fa sapere che esaminerà tutti gli atti che «sicuramente la Procura
ha svolto con il massimo scrupolo» per «conoscere meglio tutti gli aspetti di questa tragica vicenda».