Italia
Operazione “Ombromanto”: la Finanza di Reggio Emilia scopre maxi frode fiscale
Da Reggio Emilia fino a Trapani le indagini
Redazione6 Febbraio 2025 - Cronaca
  • Frodi fiscali anche a Trapani Cronaca

    Reggio Emilia – Oltre 200 finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia e di altri Reparti del Corpo, su delega della locale Procura della Repubblica, stanno eseguendo un’operazione di polizia giudiziaria su delega della locale Procura della Repubblica e sotto la direzione del procuratore capo, Calogero Gaetano Paci. Volta ad interrompere le attività illecite di un’associazione a delinquere finalizzata ad imponenti frodi fiscali.

    70 milioni, 179 indagati

    Sono in corso da stamane perquisizioni locali e personali, finalizzate all’esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo per equivalente di beni mobili, immobili, crediti e ogni altro valore nella disponibilità dei destinatari, costituenti il provento illecito della frode, ammontante a quasi 70 milioni di euro, con contestuale notifica agli indagati degli avvisi di garanzia. Sono 91 le perquisizioni in tutta Italia

    Il Provvedimento del GIP di Reggio Emilia è stato emesso nei confronti di 87 persone fisiche tra i 179
    indagati, di cui 40 residenti in Emilia Romagna (21 in provincia di Reggio Emilia), e 4 soggetti giuridici (due aziende reggiane, una di diritto tedesco e una con sede a Milano, tutte società a disposizione dei sodali).

    Società cartiere

    Le attività di indagine dell’operazione “Ombromanto” hanno fatto emergere un sodalizio criminale, i cui principali capi erano di base a Reggio Emilia: attraverso la costituzione di società cartiere e l’utilizzo di fatture false, effettuava indebite compensazioni di crediti fittizi – creati ad hoc – con debiti tributari reali verso aziende individuate, che, a fronte del credito inesistente ceduto, pagavano una percentuale all’organizzazione.

    I crediti venivano in parte compensati attraverso l’istituto dell’accollo e in parte ceduti attraverso la simulazione della cessione di un ramo d’azienda. Gli ingenti introiti ricevuti per circa 70 milioni venivano in parte prelevati in contanti – grazie al ruolo di veri e propri “prelevatori” – in parte bonificati su conti di società estere.

    Coinvolte 400 aziende

    L’illecito schema fraudolento ha coinvolto circa 400 aziende, prosegue la nota, di cui 40 fittizie con il ruolo di “cartiere” per l’emissione delle fatture false e 369 beneficiarie delle indebite compensazioni; ed ha visto anche il concorso esterno di professionisti appartenenti a diversi ordini (commercialisti e notai, che al momento non sono attinti da alcuna misura). Tra i destinatari dell’Ordinanza del Gip eseguita oggi, figura uno dei soggetti già sottoposti a misura cautelare nell’ambito di un’operazione di servizio eseguita il 14 gennaio scorso, all’esito di un’indagine a contrasto del narcotraffico internazionale.

    Da Reggio Emilia a Trapani

    Le attività sono condotte con l’ausilio di 38 Reparti del Corpo competenti per territorio, in n. 28 province italiane (Reggio Emilia, Bologna, Piacenza, Parma, Modena, Rimini, Bolzano, Torino, Asti, Milano, Pavia,
    Monza, Verona, Perugia, Terni, Firenze, Pisa, Pesaro, Roma, Rieti, Frosinone, Pescara, Napoli, Caserta,
    Benevento, Taranto, Crotone, Trapani).

    Le investigazioni sono state supportate da una complessa opera di disamina documentale, di analisi delle ingenti movimentazioni bancarie e anche da attività tecnica di intercettazione telefonica; hanno consentito così di ricostruire la fitta rete di rapporti personali e commerciali tra i soggetti coinvolti, e diretti dall’amministrazione occulta reggiana.

    In virtù del principio della presunzione di innocenza di cui all’art. 3 del D. Lgs. 188/2021, la colpevolezza dei soggetti sottoposti ad indagine in relazione alla vicenda giudiziaria sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna, conclude la nota della Guardia di Finanza.

     




  • Italia
    Frode fiscale per 100 milioni, perquisizioni anche a Trapani della guardia di finanza
    Maggiori dettagli verranno dati nel corso di una conferenza stampa
    Redazione6 Febbraio 2025 - Cronaca
  • Cronaca

    Reggio Emilia – E’ in corso in varie province italiane una maxi operazione della Guardia di Finanza di Reggio Emilia denominata  corso “OMBROMANTO” con perquisizioni e sequestri – delegati dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia. Vi sono indagate  87 persone fisiche e  4 società, domiciliate in varie province italiane, di cui: 23 in provincia di Reggio Emilia.

    Sono complessivamente 179 gli indagati, indiziati di aver preso parte ad una organizzazione criminale radicata a Reggio Emilia, dedita alla perpetrazione di reati tributari, tra cui frodi fiscali e indebita compensazione di crediti d’imposta per quasi 104 milioni di euro.

    Le attività in corso, stanno interessando le province di Reggio Emilia, Bologna, Piacenza, Parma, Modena, Rimini, Bolzano, Torino, Asti, Milano, Pavia, Monza, Verona, Perugia, Terni, Firenze, Pisa, Pesaro, Roma, Rieti, Frosinone, Pescara, Napoli, Caserta, Benevento, Taranto, Crotone, Trapani.




  • Messina
    Messina, perquisizioni in corso nel carcere di Gazzi dopo il drone precipitato ieri
    Ieri un drone con droga e cellulari destinato ai detenuti era precipitato sullo stabilimento del quotidiano Gazzetta del Sud in via Bonino
    Redazione31 Gennaio 2025 - Cronaca
  • perquisizioni in corso nel carcere di Gazzi Cronaca

    Messina – Perquisizioni sono in corso all’interno del carcere di Gazzi a Messina. Si cercano telefonini e droga e si cercano anche i destinatari del carico che è stato ritrovato in un drone. Ieri infatti un drone  carico di hashish e telefoni cellulari, è stato bloccato dai sistemi di sicurezza del carcere di Gazzi e, fuori controllo, è precipitato sullo stabilimento del quotidiano Gazzetta del Sud in via Bonino.

    Analizzato il contenuto del drone

    All’interno dell’apparecchiatura è stato rinvenuto hashish e telefonini probabilmente destinati a detenuti della Casa circondariale e che sono stati recuperati dopo il cedimento dell’aggeggio. Ci sono indagini in corso da parte degli investigatori delle Volanti della polizia dopo quanto avvenuto nella notte. I poliziotti sono intervenuti su richiesta e dopo l’intervento dell’artificiere per scongiurare che quell’oggetto non fosse esplosivo hanno recuperato quanto restava nel piazzale del giornale: parti di drone con stupefacenti e cellulari.  A chi erano destinati e chi controllava a distanza il drone? In corso accertamenti.

     

     




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