Trapani – E’ destinata ad allargarsi a tutte le Asp della Sicilia, l’ispezione predisposta dalla Regione già per l’azienda sanitaria trapanese e questo a seguito dello scandalo legato ai ritardi nella consegna dei referti istologici ai pazienti malati di cancro.
Tre al momento i casi sotto la lente di ingrandimento, la signora di Mazara che ha atteso ben 8 mesi, ed ancora la morte di Paolo Robino, 74 anni, ex infermiere di Salemi. Robino è morto per un infarto il 13 gennaio scorso, 10 giorni prima che gli arrivasse l’esito istologico che attendeva da 4 mesi. L’uomo era stato operato il 24 settembre 2024 a Marsala con l’asportazione di un tumore.
Ed ora c’è anche il caso del vicesegretario nazionale del PSI ed ex deputato regionale il trapanese Nino Oddo, che denuncia che attende il referto degli esami istologici ormai da 3 mesi.
Sono quasi 3.000 gli esami che la scorsa estate si erano accumulati nei due laboratori di Anatomia patologica dell’Asp, negli ospedali di Trapani e Castelvetrano.
Mercoledì scorso Croce aveva spiegato che le lunghe attese erano frutto della carenza del personale. Un’emergenza rientrata grazie a una serie di convenzioni attivate con Asp Catania, azienda ospedaliera Garibaldi di Catania e Policlinico di Palermo, per esaurire nel più breve tempo possibile tutto l’arretrato.
E poi c’è la vicenda dei 73 medici che assunti nel biennio 2023/24 all’Asp trapanese che si sono dimessi.
Insomma la bufera sull’Asp di Trapani non si placa e anzi l’assessore regionale alla salute Daniela Faraoni che ha disposto una indagine sui tempi di consegna dei referti degli esami istologici all’asp trapanese, con la promessa di rendere pubblici i dati raccolti dagli ispettori, mette in chiaro che le verifiche si allargheranno ad altre aziende dell’isola per evitare altri casi che nel frattempo continuano ad emergere.
L’assessore sottolinea che c’è la massima attenzione del presidente Schifani su una situazione “che ci addolora per i disagi causati a pazienti che già vivono, per il loro stato di salute, in condizioni di grande fragilità”. L’indagine dovrà consentire di valutare le cause delle criticità e individuare l’organizzazione più funzionale ad esitare gli esami con la massima celerità.
Trapani – L’assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni ha disposto un’indagine sui tempi di consegna dei referti degli esami istologici all’Asp di Trapani.
«C’è la massima attenzione del presidente della Regione – dice l’assessore alla Salute Daniela Faraoni – su una situazione che ci addolora per i disagi causati a pazienti che già vivono, per il loro stato di salute, in condizioni di grande fragilità. Abbiamo il dovere di intervenire con fermezza per garantire ai cittadini risposte chiare e tempestive. L’indagine condotta dagli ispettori dell’assessorato dovrà consentire di valutare le cause delle criticità e, soprattutto, individuare l’organizzazione più funzionale ad esitare gli esami con la massima celerità. I risultati dell’ispezione saranno resi pubblici».
Gli ispettori avranno il compito di verificare i fatti e fornire un quadro dettagliato ed esaustivo dell’organizzazione. «In questo momento – sottolinea l’assessore – il Servizio sanitario regionale è impegnato in processi di revisione dell’organizzazione molto complessi, che si devono svolgere senza mai perdere di vista la necessità di continuare a garantire i propri cittadini nel bisogno di cure. Tutti gli enti e le aziende del Ssr affrontano quotidianamente una mole di lavoro di cui si fa fatica a comprendere le dimensioni e questi fatti, purtroppo, contribuiscono a gettare discredito su tutto il sistema».
«Non possiamo consentire che le dimissioni o il pensionamento di un direttore di struttura complessa vanifichino gli sforzi compiuti. Le Direzioni generali sanitarie e amministrative – conclude Faraoni – devono provvedere ad adottare tutte le azioni necessarie nei tempi opportuni per evitare che si generino situazioni come queste. Situazioni che inducono il cittadino alla perdita di fiducia e a rivolgersi alla sanità di altre regioni. L’assessorato monitorerà gli assetti organizzativi su tutto il territorio della Regione con misure più stringenti».
Dopo il caso dell’insegnante Maria Cristina Gallo di Mazara del Vallo che ha dovuto attendere 8 mesi per il referto istologico arrivato quando il cancro era già in metastasi, in provincia di Trapani la morte di Paolo Robino, 74 anni, ex infermiere di Salemi, riaccende i riflettori sui ritardi nella consegna dei referti. Robino è morto improvvisamente per un infarto il 13 gennaio scorso, 10 giorni prima che gli arrivasse l’esito istologico che attendeva da 4 mesi. L’uomo era stato operato il 24 settembre 2024 all’ospedale di Marsala con l’asportazione di un tumore.
Sono quasi 3.000 gli esami che la scorsa estate si erano accumulati nei due laboratori di Anatomia patologica dell’Asp, negli ospedali di Trapani e Castelvetrano. Il direttore generale dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce, si dice addolorato e dispone una indagine interna. “Chi ha sbagliato deve pagare”, dice Croce che ha gà provveduto attraverso la Regione ad inviare una relazione dettagliata su quanto ha chiesto il ministero della salute dopo il caso della paziente di Mazara.
Valderice -«Voci allarmate giungono da genitori e famiglie sulla possibile chiusura di alcuni reparti del centro per l’autismo di Villa Betania, con conseguenti dimissioni di pazienti adulti, provenienti da tutta la Sicilia, che da anni sono assistititi nella struttura di Valderice».
Il deputato trapanese del M5S all’ARS, Cristina Ciminnisi, accogliendo le preoccupate segnalazioni che le sono giunte negli ultimi giorni, ha avanzato una richiesta di audizione urgente al Presidente della VI Commissione “Salute, Servizi Sociali e Sanitari”, Giuseppe Laccoto, per capire quali siano le ragioni della ipotizzata chiusura e per porre in evidenza – si legge nella richiesta – come «in assenza di alternative concrete e immediate, rischierebbe di tradursi in un drammatico vuoto assistenziale, con conseguenze gravissime sul benessere e sulla dignità di queste persone e delle loro famiglie». L’on. Ciminnisi ha chiesto l’audizione dell’Assessore regionale per la Salute, Daniela Faraoni, e del Direttore Generale dell’ASP di Trapani, Ferdinando Croce.
«Villa Betania è una struttura di eccellenza che offre cure e assistenza avanzate con approccio integrato e personalizzato. Non possiamo permettere – conclude la deputata trapanese – che venga disperso un patrimonio di esperienza e competenza da anni al servizio della comunità siciliana, soprattutto non possiamo tradire il diritto alla salute e alla assistenza delle persone più fragili».
Palermo – Il commissario straordinario dell’Azienda Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello, Alessandro Mazzara, ha effettuato un sopralluogo nell’area del pronto soccorso dell’ospedale Villa Sofia. Si tratta del primo impegno dal suo insediamento, e, considerata l’importanza che riveste la situazione relativa all’ospedale, al sopralluogo è stata presente l’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni.
Nel corso della visita sono stati pianificati e attivati una serie di primi interventi urgenti migliorativi, finalizzati a garantire comfort e ottimizzare l’assistenza ai pazienti in barella in attesa di Triage.
In particolare, sono stati avviati, e si concluderanno lunedì prossimo, i lavori per la realizzazione di un’area riservata ai soggetti barellati dotata di appositi spazi che garantiscono la privacy, rifiniti con impianti video televisivi, al fine di rendere gli ambienti confortevoli e consoni all’attuale normativa vigente. All’interno dell’area è prevista la realizzazione di una postazione infermieristica per il controllo e monitoraggio dei pazienti. Sono in corso anche lavori di tinteggiatura delle pareti.
L’assessore alla Salute e il commissario straordinario dell’Azienda Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello hanno sottolineato la necessità di dare immediatamente avvio ad una serie di interventi che contribuiscono all’efficienza e al decoro del pronto soccorso dell’ospedale Villa Sofia, che si inseriscono in una più ampia programmazione di iniziative finalizzate alla realizzazione di un percorso di umanizzazione di ambienti e servizi per la cura, orientati alla persona nella sua interezza.