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Tutte le partite alle 15:00: il rito nostalgico di un calcio che non c’è più
Trapanioggi27 Gennaio 2025 - Altre Notizie
  • Calcio partite alle 15:00. Altre Notizie

    C’era una volta il calcio delle partite alle 15:00, un tempo in cui le emozioni correvano veloci come onde radio su quella magica frequenza, 88.4 FM. Si ascoltavano le partite con l’orecchio incollato alla radiolina o al vecchio stereo di casa, in un silenzio quasi religioso, interrotto solo dai guizzi di gioia o dalle imprecazioni per un gol mancato. Era un rito, semplice e perfetto, che ci faceva sentire parte di qualcosa di più grande, anche se eravamo chiusi in una stanza o seduti in macchina, magari con i vetri appannati dal freddo pungente delle domeniche d’inverno.

    Negli anni ’80 e ’90, quelle voci alla radio erano il nostro ponte con i campi di Serie A, raccontati come fossero battaglie epiche. I cronisti, con i loro timbri inconfondibili, ci regalavano immagini nitide anche senza uno schermo. Era come se il pallone rotolasse davvero davanti a noi, tra il fruscio della radiolina e i racconti che si facevano poesia.

    E poi, alle 19:00, l’attesa finiva con l’arrivo di “90° Minuto”, una vera istituzione. Conduceva lui, il grande “Bisteccone” Giampiero Galeazzi, con la sua presenza calorosa e rassicurante. Era come ritrovare un amico di famiglia che ci accompagnava attraverso i campi d’Italia, con i suoi racconti vibranti e la sua inimitabile ironia. Bastava un suo sorriso, un suo commento colorito, per farci sentire che eravamo tutti lì, sugli spalti di San Siro, del San Paolo, o del Delle Alpi, condividendo le stesse emozioni.

    Porca miseria, ma quanto era bello! Non c’erano streaming, né highlight on demand: c’erano l’attesa, la sorpresa, e quel senso di comunità che il calcio sapeva creare. Quando il fischio finale sanciva la fine della giornata sportiva, ci si sentiva un po’ più vicini, legati da quel filo invisibile fatto di gol, rimonte, e speranze.

    E oggi? Oggi il calcio è cambiato, frammentato tra mille orari, mille schermi, e mille distrazioni. Ma chi ha vissuto quegli anni lo sa: le domeniche alle 15:00 non erano solo partite, erano la celebrazione di un modo di vivere il calcio che forse non tornerà più, ma che resterà per sempre nei nostri cuori.




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