Tradizioni
Quali sono i cognomi più diffusi in Sicilia? Scopri la loro storia e origini
Cognomi in Sicilia: Storia, Origini e Diffusione Provincia per Provincia
Redazione7 Marzo 2025 - Tradizioni



  • famiglia sicillia Tradizioni

    I cognomi siciliani sono una testimonianza vivente della storia dell’isola, riflettendo le influenze culturali e le dominazioni che si sono susseguite nei secoli. Dai normanni agli spagnoli, dagli arabi ai greci, ogni popolazione ha lasciato il proprio segno nell’onomastica siciliana. Analizziamo provincia per provincia i cognomi più caratteristici e diffusi.

    Messina e Provincia

    Il cognome più diffuso in Sicilia è proprio Messina, fortemente legato alla città dello Stretto. Deriva dal greco “Messene”, che significa “curva, falce”, in riferimento alla forma della baia su cui sorge la città. Altri cognomi molto presenti in questa provincia sono Romeo, di origine greca e comune anche in Calabria, e Lombardo, che indica l’appartenenza a popolazioni settentrionali giunte nell’isola.

    Palermo e Provincia

    Nella provincia di Palermo spiccano i cognomi Palermo, che sottolinea un forte legame con il capoluogo siciliano, Lo Giudice, legato a ruoli amministrativi e giuridici nel periodo normanno, e Di Mauro, spesso associato ad antichi mestieri e lignaggi nobiliari. Un altro cognome di rilievo è Mangano, derivante da “manganum”, uno strumento per la lavorazione dei tessuti.

    Catania e Provincia

    A Catania tra i cognomi più frequenti troviamo Catania, Caruso e Santoro. Caruso significa “giovane garzone” ed era diffuso tra coloro che lavoravano come apprendisti. Santoro, invece, ha origine religiosa e si riferisce alla festa di Ognissanti. Anche Di Dio e Cristaldi rientrano tra i cognomi più diffusi della provincia, testimoniando la profonda devozione religiosa dei siciliani.

    Trapani e Provincia

    Nella provincia di Trapani troviamo Catalano, che rimanda alle origini spagnole e alla migrazione di popolazioni catalane in Sicilia. Anche Navarra, legato alla regione iberica, è molto diffuso. Altri cognomi tipici sono Alamia, di origine araba, e Butera, che potrebbe derivare dal nome del comune siciliano o da influenze arabe.

    Agrigento e Provincia

    Agrigento conserva molti cognomi legati all’influenza greca, tra cui Greco, uno dei più comuni dell’isola. Altri cognomi diffusi sono Mangano e Lo Giudice, oltre a Guglielmino, che richiama le radici normanne della regione. Il legame con la tradizione agricola si riflette anche in cognomi come Raimondo e Coppola, quest’ultimo derivante dal copricapo utilizzato dai contadini.

    Siracusa e Provincia

    A Siracusa troviamo cognomi legati alla storia antica della città come Siracusa e Di Mauro. Anche Messina è presente in questa provincia, a testimonianza del forte legame con la Sicilia orientale. Tra i cognomi di origine normanna spicca Raimondo, mentre quelli legati alla religione includono Di Dio e Cristaldi.

    Caltanissetta e Provincia

    La provincia di Caltanissetta presenta una varietà di cognomi tipici come Mangano, Lo Giudice e Butera. Qui è diffuso anche Catalano, segno delle influenze spagnole. Un altro cognome di rilievo è Navarra, associato alla presenza iberica nell’isola.

    Ragusa e Provincia

    A Ragusa e dintorni si riscontrano cognomi come Greco, Caruso e Santoro. L’influenza araba si nota in cognomi come Alamia, mentre quella normanna in Guglielmino. Il legame con la tradizione artigianale è evidente in Mangano e Coppola.

    Enna e Provincia

    Enna, al centro dell’isola, presenta una forte incidenza di cognomi di origine nobiliare e legati alla storia antica, come Lo Giudice e Di Mauro. Anche Palermo è comune nella zona, insieme a Raimondo, che testimonia la presenza normanna.

    Classifica dei 20 cognomi più diffusi in Sicilia

    Ecco i 20 cognomi più comuni in Sicilia, basati su dati statistici:

    1. Russo – 21.612
    2. Messina – 16.883
    3. Caruso – 13.975
    4. Lombardo – 13.941
    5. Marino – 13.076
    6. Rizzo – 11.470
    7. Greco – 9.668
    8. Romano – 9.653
    9. Grasso – 9.597
    10. Di Stefano – 8.966
    11. Amato – 8.813
    12. Costa – 8.086
    13. Parisi – 7.815
    14. La Rosa – 7.591
    15. Bruno – 7.378
    16. Puglisi – 7.354
    17. Vitale – 7.318
    18. Arena – 7.112
    19. Pappalardo – 6.693
    20. Catalano – 6.437

    Questi dati provengono da ricerche effettuate e pubblicate da StrettoWeb, che ha analizzato la diffusione dei cognomi in Sicilia.

     

    I cognomi siciliani raccontano la storia dell’isola attraverso la loro origine e diffusione. Da Messina a Caruso, da Greco a Lombardo, ogni cognome ha una storia da raccontare, legata alle diverse dominazioni e alle tradizioni locali. La Sicilia, con la sua ricca eredità culturale, continua a tramandare questi nomi di generazione in generazione, mantenendo viva la memoria del passato attraverso la propria onomastica.

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  • Palermo
    Sequestro record di crack della guardia di finanza a Palermo
    E' in assoluto il maggiore effettuato in Italia negli ultimi anni
    Redazione6 Marzo 2025 - Cronaca



  • Arresto droga Palermo Noce. Cronaca

    Palermo – Arrestato dalla guardia di finanza di Palermo un incensurato. Le indagini delle fiamme gialle hanno portato alla scoperta di un laboratorio per la produzione di crack in una casa che si trovava in uno dei vicoli della Noce. Nel corso  di una laboriosa una perquisizione il ritrovamento di ingenti quantità di droga nel “centro” per il confezionamento delle dosi.

    Sequestrati un chilo di cocaina

    Sono stati sequestrati un chilo e mezzo di cocaina, involucri sottovuoto, 500 dosi già confezionate di crack e 100 dosi di cocaina. L’uomo, approfittando della favorevole posizione del proprio appartamento, all’interno del quale procedeva principalmente alla preparazione del crack e al confezionamento di piccole dosi di cocaina, aveva trasformato il balcone della propria casa in una sorta di piazza di spaccio.

    Come avveniva la vendita

    Gli investigatori delle fiamme gialle hanno accertato che le dosi di crack e cocaina, dopo un breve contatto telefonico, venivano lanciate dal balcone ai vari clienti o pusher che si posizionavano sotto in attesa. E questo per evitare sospettati e contatti diretti o incontri con gli acquirenti. Ma anche per evitare il rischio di essere intercettati dalle forze dell’ordine nel corso delle consegne. I finanzieri, scoperte le modalità usate dall’incensurato per vendere la droga, sono intervenuti a controllare un acquirente che si stava allontanando dal vicolo dopo aver raccolto una dose di crack sotto il balcone.

    L’arresto dello spacciatore

    Successivamente i finanzieri, quando il sospettato spacciatore si accingeva a uscire dal proprio appartamento, lo hanno fermato e sottoposto a controllo. L’uomo è stato trovato in possesso di circamille euro, ritenuti verosimilmente provento dell’attività illecita, è stato portato nella propria abitazione per la successiva perquisizione.  Così è stata individuata una centrale di produzione e confezionamento di crack e dosi di cocaina, avvalorata dal ritrovamento in un armadio sito in camera da letto di alcuni panetti di cocaina e diversi contenitori in plastica con all’interno altri pezzi di cocaina parzialmente lavorati e pronti per essere trasformati in crack.




  • Palermo
    Condannata Martina Gentile, per lei quattro anni e 8 mesi
    La donna è la figlia di Laura Bonafede storica amante del boss Matteo Messina Denaro
    Redazione4 Marzo 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Palermo – Il gup di Palermo ha condannato a 4 anni e 8 mesi e un anno di libertà vigilata Martina Gentile, figlia dell’insegnante Laura Bonafede, storica compagna di Matteo Messina Denaro. Gentile, ritenuta pedina fondamentale della rete di assistenza al latitante, era accusata di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena.

    Notizia in aggiornamento




  • Palermo
    Mafia: camera consiglio per sentenza figlia maestra Bonafede
    Chiesti 8 anni per favoreggiamento del boss Messina Denaro
    Redazione4 Marzo 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Palermo – È in camera di consiglio il Gup di Palermo che deve decidere sulla richiesta di pena avanzata dalla procura nei confronti di Martina Gentile, la figlia della maestra di Campobello di Mazara Laura Bonafede, compagna storica del boss Matteo Messina Denaro. Per la Gentile, anche lei insegnante, il pm Gianluca De Leo ha chiesto la condanna a 8 anni di carcere per favoreggiamento aggravato dall’avere agevolato la mafia e procurata inosservanza della pena. Secondo l’accusa la ragazza, che per anni ha vissuto con la madre e il boss durante la sua latitanza, avrebbe fatto parte della rete che garantiva le comunicazioni del ricercato con la famiglia e con gli uomini d’onore liberi.

    Gentile, figlia di un boss e madre di una bambina, come risulta da decine di pizzini sequestrati a Messina Denaro, era legatissima al boss ora deceduto, che per anni l’ha cresciuta come una figlia.

    Interrogata dal gip dopo l’arresto, aveva scelto di non rispondere, ma ha voluto fare dichiarazioni spontanee per dire di essere stata affezionata al capomafia quand’era bambina, ma di aver capito che quell’affetto lui non lo meritava.

    Gentile, il cui padre naturale sconta due ergastoli per omicidi commissionati dal padrino di Castelvetrano, ha raccontato di aver visto il vero volto del boss, compresa la sua relazione con la madre, condannata poi a 11 anni e 4 mesi, solo recentemente.

    Anche per questo avrebbe cercato di prendere le distanze dall’ambiente in cui era cresciuta andando a insegnare a Pantelleria, lasciando il suo paese, Campobello di Mazara e iniziando un percorso di legalità attraverso colloqui con assistenti sociali e associazioni antimafia.




  • Palermo
    Yacht battente bandiera di Palau navigava con 35.000 € non dichiarato
    L'attività è stata condotta dai finanzieri del Guardacoste G.118 Inzucchi della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Palermo
    Redazione28 Febbraio 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Palermo – Viaggiavano a bordo di una imbarcazione da diporto con denaro contante non dichiarato. La scoperta nel corso di un controllo della finanza.  L’equipaggio del Guardacoste G.118 Inzucchi della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Palermo, nel corso di una crociera operativa, ha effettuato un controllo in materia doganale nei confronti di uno yacht battente bandiera di Palau.

    L’imbarcazione, la cui proprietà è riconducibile ad una società armatrice straniera con sede alle Seychelles, era condotta da una persona di nazionalità extracomunitaria. I militari, saliti a bordo per accertare tutti gli adempimenti di natura doganale, venivano edotti della detenzione di denaro contante da parte del soggetto controllato. Alla fine dell’ispezione i finanzieri hanno trovato, opportunamente custodita in una cassaforte, 35.000,00 euro, non dichiarato all’Autorità Doganale all’atto dell’ingresso nella zona di Vigilanza Doganale Marittima di Palermo.

    Cosa prevede la normativa

    La normativa doganale, sulla scorta dell’art. 3 del D.Lgs. 195/2008, prevede l’obbligo di dichiarare il denaro contante detenuto in misura eccedente la soglia di 10.000 euro. Occorre precisare che i soggetti presenti a bordo erano due e che in materia di traffico transfrontaliero di valuta, seppure sia vero che la normativa individua quale soglia minima ai fini della prescritta dichiarazione quella dei 10.000 euro per ciascun passeggero, non viene esclusa la possibilità di contestare la violazione dell’obbligo dichiarativo, da parte delle Autorità competenti, in presenza di elementiidonei a dimostrare condotte riconducibili al c.d. smurfing (frazionamento elusivo tra più soggetti, appartenenti allo stesso gruppo, di una somma pari o superiore a quella consentita) ad un singolo soggetto.

    La contestazione mossa dalle fiamme gialle

    Le fiamme gialle hanno contestato l’omessa dichiarazione valutaria solamente in capo al conducente. Il soggetto, quindi, appresa la possibilità di avvalersi della procedura di oblazione di cui all’art. 7 del D.Lgs. 195/2008, ha proceduto al pagamento di una somma pari al 30% del denaro detenuto oltre la soglia consentita dalla legge.

    L’attività della finanza relativamente ai traffici transfrontalieri

    L’attività di controllo dei traffici transfrontalieri di capitali si inserisce tra gli strumenti in uso alle autorità doganali degli Stati membri per la prevenzione e la repressione delle attività illecite connesse al movimento di contante. L’operazione di servizio, in particolare, rappresenta l’ennesima testimonianza della funzione di polizia economico finanziaria esercitata in mare in via esclusiva dal dispositivo aeronavale del Corpo e dimostra l’efficace operato della Guardia di Finanza nella tutela degli interessi economici dello Stato e dell’Unione Europea.




  • Palermo
    Omicidio Maria Amatuzzo. Appello, chiesta la conferma dell’ergastolo per il compagno
    Prossima udienza il 17 marzo con parti civile e difesa
    Redazione27 Febbraio 2025 - Cronaca



  • Omicidio Maria Amatuzzo Palermo Cronaca

    Palermo – Il pg della Corte d’assise d’appello di Palermo ha chiesto la conferma della condanna all’ergastolo per Ernesto Favara, 65 anni, ex pescatore di Castelvetrano, processato per l’omicidio della moglie Maria Amatuzzo. La donna, una ventinovenne palermitana, venne uccisa con 28 coltellate inferte in varie parti del corpo, nel pomeriggio del 24 dicembre 2022, nell’abitazione di Marinella di Selinunte che fino a poco tempo prima aveva condiviso con il marito.

    Nella prossima udienza parleranno difesa e parte civile

    Il prossimo 17 marzo, interverranno i legali di parte civile e la difesa. Il processo di primo grado, svoltosi davanti la Corte d’assise di Trapani, si è concluso il 22 luglio dello scorso anno con la condanna Favara alla pena dell’ergastolo. La Corte ha escluso la sola aggravante dei «motivi abietti e futili», ma ha confermato la premeditazione.

    La cronaca

    Subito dopo il delitto, Favara venne arrestato dai carabinieri, per strada, vicino casa, mentre aveva ancora in mano il coltello sporco di sangue. Maria Amatuzzo, qualche mese prima di essere uccisa, aveva lasciato il marito (attualmente sotto processo, in Tribunale, a Marsala, anche per maltrattamenti familiari) ed era andata a vivere con un altro uomo, Liborio Cammarata. La vigilia di Natale 2022, la vittima sarebbe stata attirata dal Favara nell’abitazione di Marinella di Selinunte con un pretesto.




  • Palermo
    Sciopero magistrati. La Fnsi al fianco dell’Associazione nazionale magistrati
    La segretaria generale della Fnsi, Alessandra Costante presente alla manifestazione organizzata a Palermo dai magistrati del capoluogo siciliano
    Redazione26 Febbraio 2025 - Cronaca



  • sciopero magistrati Cronaca

    Palermo – «La Fnsi sarà al fianco dell’Associazione nazionale magistrati esattamente come l’Anm è stata al fianco del sindacato dei giornalisti nel corso delle proteste contro le leggi varate dal parlamento per imbavagliare la stampa».
    La segretaria generale della Fnsi, Alessandra Costante, parteciperà domani 27 febbraio 2025 alla manifestazione organizzata a Palermo dai magistrati del capoluogo siciliano in occasione dello sciopero nazionale indetto dall’Anm in tutta Italia. La manifestazione, che ha come titolo ‘No al controllo politico sulla magistratura’, si terrà dalle 12 in piazza della Memoria, nei pressi del Palazzo di Giustizia.

    «È evidente che alcuni politici hanno individuato nella magistratura e nel giornalismo nemici invece che parti integranti di una funzione di controllo e di trasparenza affidata dalla Costituzione. La Fnsi sarà al fianco dell’Associazione nazionale magistrati esattamente come l’Anm è stata al fianco del sindacato dei giornalisti nel corso delle proteste contro le leggi varate dal parlamento per imbavagliare la stampa», rileva la segretaria generale Costante.

    L’Anm di Palermo

    «Il sistema di valori e diritti disegnato dalla Costituzione – scrive la sezione distrettuale dell’Anm Palermo – prevede un giudice e un pubblico ministero, soggetti solo alla legge, imparziali, indipendenti e appartenenti allo stesso ordine giudiziario. Solo così possono assicurare l’attuazione del principio di uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge. Il pubblico ministero inserito nella giurisdizione è il primo giudice che il cittadino incontra e solo finché appartiene all’ordine giudiziario rimane aperto al dubbio sull’innocenza dell’imputato. Separato dalla giurisdizione sarà attratto nella sfera di un altro potere e condizionato dalle direttive dell’esecutivo. I primi a rimetterci saranno i cittadini, per i quali non sarà pienamente attuato il principio di uguaglianza, perché l’organo che cura le indagini sarà inevitabilmente condizionato dalle scelte politiche della maggioranza di turno. La riforma costituzionale ci conduce su questa strada».

    Le motivazione dello sciopero di domani

    Il 27 febbraio i magistrati scenderanno in piazza in tutta Italia. Sarà l’occasione «per leggere quegli articoli della Costituzione che rappresentano i pilastri fondamentali del nostro vivere civile e per spiegare, a tutti coloro che vorranno ascoltarci, perché ci siamo mobilitati in difesa della Costituzione e dei diritti di tutti», anticipa Anm Palermo.

    Il presidente della Fnsi Vittorio di Trapani

    Alla manifestazione organizzata a Roma parteciperà il presidente della Fnsi Vittorio di Trapani. «Ritengo doveroso andare ad esprimere vicinanza e solidarietà a chi ha deciso legittimamente di protestare per difendere non un interesse corporativo ma valori costituzionali a garanzia di tutti i cittadini – annuncia – Il governo mostra una crescente insofferenza nei confronti di tutti gli organi e i poteri di controllo. Lo fa nei confronti della magistratura. Lo fa nei confronti dell’informazione. L’obiettivo è lo stesso: stravolgere la Costituzione, sottoporre le procure al controllo del governo, stringere il bavaglio alla libertà di stampa. Torno a ribadire che serve l’intervento dell’Europa per mettere in sicurezza i diritti e libertà in uno dei Paesi fondatori dell’Unione. Eravamo il Paese di Altiero Spinelli, siamo diventati il Paese degli amici di Steve Bannon, Elon Musk e Viktor Orban».

    Sciopero in Toscana

    Giornalisti invitati a partecipare anche alla manifestazione di Firenze che si terrà alle 11 all’interno del Palazzo di Giustizia (al piano terra) e alla quale l’Associazione Stampa Toscana interverrà con il presidente Sandro Bennucci. «Vista la particolare situazione di difformità che si registra in Toscana da parte di alcune procure nell’interpretare le norme sulla diffusione delle notizie alla stampa, e che creano situazioni difficili ai cronisti di nera e giudiziaria, sarà proposta la ricerca di una linea comune, magari riassumibile, se necessario, in un protocollo condiviso», osserva l’Ast.




  • Palermo
    Al via il processo d’appello per l’omicidio di Maria Amatuzzo
    La donna fu uccisa dall'ex compagno la vigilia di Natale del 2022
    Redazione26 Febbraio 2025 - Cronaca



  • Omicidio Maria Amatuzzo Palermo Cronaca

    Palermo – Al via domani (27 febbraio 2025), davanti alla seconda sezione della Corte d’assise d’appello di Palermo, il processo per l’omicidio di Maria Amatuzzo, 29 anni, palermitana uccisa a coltellate, nel pomeriggio del 24 dicembre 2022, nella sua abitazione di Marinella di Selinunte che fino a poco tempo prima aveva condiviso con il marito, Ernesto Favara, 65 anni, ex pescatore di Castelvetrano.

    Per l’omicidio, lo scorso 22 luglio, Favara è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’assise di Trapani, presieduta da Enzo Agate, che ha escluso la sola aggravante dei “motivi abietti e futili», ma confermato la premeditazione. Il «fine pena mai» era stato invocato dal pm della Procura di Marsala Stefania Tredici. Prima della camera di consiglio, l’avvocato difensore Margherita Barraco aveva depositato una memoria con la quale chiedeva (senza successo) la derubricazione in omicidio preterintenzionale. Una tesi alquanto improbabile, considerando il numero (ben 28) di coltellate inferte alla giovane.




  • Palermo
    Fuga di gas in una strada di Palermo, da ieri sera a lavoro i vigili del fuoco
    Stamane i lavori di messa in sicurezza e ripristino della tubazione
    Redazione26 Febbraio 2025 - Cronaca



  • vigili del fuoco palermo Cronaca

    Palermo – Dalle 22.20 di ieri notte i vigili del fuoco stanno intervenendo per una fuga gas su sede stradale in via Castellana all’altezza dei civici 4/14.

    A scopo cautelativo, visti i valori di gas rilevati, è stato chiuso il tratto stradale che va da via Roccazzo a via Tobruk.

    I lavori di messa in sicurezza e ripristino della tubazione avranno inizio questa mattina da parte del personale dell’AMG.




  • Palermo
    Operazione antimafia Eirene. Udienza preliminare rinviata al cinque marzo
    Tredici le persone sula quale sul gup dovrà decidere il rinvio a giudizio
    Redazione25 Febbraio 2025 - Cronaca



  • tribunale palermo Cronaca

    Palermo – Rinviata  al prossimo 5 marzo dinanzi al Gup di Palermo, Paolo Magro l’udienza preliminare sul rinvio a giudizio degli indagati coinvolti nell’operazione antimafia Eirene. Fra questi l’ex senatore alcamese Nino Papania e l’ex vice-sindaco di Alcamo, Pasquale Perricone.

    Il rinvio dell’udienza è stato deciso per dare la possibilità ai legali dei 13 imputati, di presentare altra documentazione e di scegliere il rito da seguire, se ordinario o abbreviato, o l’eventuale patteggiamento.

    L’udienza preliminare è stata quindi rinviata di una settimana, precisamente a mercoledì 5 marzo alle ore 11, al nuovo palazzo di giustizia di Palermo.





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