Trapani
Anniversario terremoto del Belice. Dal 14 al 16 gennaio ingressi gratuiti nei Musei della Valle
Eventi in alcune città del Belice tra cui Salaparuta, Santa Margherita Belice e Gibellina
Redazione13 Gennaio 2025 - Cronaca
  • Cronaca

    Valle del Belice – (Trapani-Palermo-Agrigento) – Il 57esimo anniversario del terremoto che sconvolse la Valle del Belice verrà ricordato dalla Rete Museale e Naturale Belicina attraverso una serie di iniziative, con l’obiettivo di accrescere il coinvolgimento e la sensibilizzazione verso il patrimonio e la memoria di un territorio che porta ancora i segni di quel 15 gennaio 1968. Quindi Musei aperti gratuitamente per le scuole, più incontri formativi e di animazione territoriale.

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    Così domani martedì 14, mercoledì 15 e giovedì 16 gennaio, il network associativo che riunisce siti culturali, archeologici e naturali tra le province di Trapani, Agrigento e Palermo, si fa promotore dell’apertura gratuita di musei, parchi archeologici e riserve naturali, in favore delle scuole di ogni ordine e grado, nell’ambito dell’iniziativa «Narrare territori. Scoprire meraviglie tra fruizione e formazione». Inoltre per venerdì 17 e sabato 18 gennaio sono in programma, a Santa Margherita di Belice e Gibellina, due incontri nei quali verrà prospettata la prossima trasformazione della Rete Museale e Naturale Belicina in Fondazione di Partecipazione.

    «Vogliamo iniziare questo 2025 – dice Giuseppe Maiorana, presidente della Rete Museale e Naturale Belicina – con un nuovo punto di vista, che dovrà diventare normalità: educare i ragazzi al ricordo attraverso l’arte e il patrimonio custodito all’interno dei nostri luoghi museali e culturali, per sensibilizzarli alla cura anche del paesaggio, nella ferma convinzione che la cultura sia fondamentale per recuperare e rivalutare le nostre comunità».

    «L’anno in corso dovrà anche permetterci di arrivare a modificare la nostra governance – sottolinea Maiorana – L’impegno, più volte ribadito con i soci della Rete, è quello di migliorare le nostre potenzialità. Per questo motivo è importante formare i soci con incontri territoriali, per dare continuità a questa ulteriore sfida, che trasformando la nostra associazione in fondazione di partecipazione, ci aprirà nuove e più ampie prospettive, sempre in favore dello sviluppo territoriale della Valle del Belice».

    Ecco i musei, tra i soci della Rete Museale e Naturale Belicina, che il 14, 15, 16 gennaio offriranno la possibilità di effettuare l’ingresso gratuito alle scuole delle province di Trapani, Agrigento e Palermo, cui si aggiungono anche i Parchi archeologici di Segesta, Selinunte, e Valle dei Templi di Agrigento:

    CONTESSA ENTELLINA
    Riserva Naturale Grotta di Entella

    CAMPOREALE
    Museo Etnoantropologico e Biblioteca comunale, Palazzo del Principe

    GIBELLINA
    Belìce/EpiCentro della Memoria Viva
    Museo delle Trame Mediterranee
    Museo d’arte Contemporanea “Ludovico Corrao”

    CASTELVETRANO
    Museo Civico
    Pensiero Contemporaneo/Selinunte

    PARTANNA
    Area archeologica di Contrada Stretto/ Plesso Museale

    SALEMI

    Sistema Museale di Salemi

    SANTA NINFA
    Museo Nino Cordio, Museo dell’Emigrazione e Palazzo Municipale
    Centro Esplora Ambiente, Castello di Rampinzeri

    SANTA MARGHERITA DI BELICE
    Museo della Memoria

    «Verso la trasformazione in Fondazione di Partecipazione della Rete Museale e Naturale Belicina», è invece il tema su cui si svolgeranno, sempre nell’ambito dell’iniziativa «Narrare territori. Scoprire meraviglie tra fruizione e formazione», i due incontri in programma. Il 17 gennaio, a Santa Margherita di Belice, alle 15.30 nell’aula consiliare, dopo i saluti del sindaco Gaspare Viola, dell’assessore comunale a Cultura e Turismo, Deborah Ciaccio, e di Giuseppe Maiorana, presidente della Rete Museale e Naturale Belicina, ci saranno gli interventi di Vincenzo Santoro, responsabile del Dipartimento Cultura, Turismo e Agricoltura – Anci nazionale, e Vito Antonio Bonanno, segretario generale del Comune di Alcamo. L’indomani, 18 gennaio, al Mac – Museo d’Arte contemporanea di Gibellina, alle 9.30, dopo i saluti del sindaco Salvatore Sutera, e di Giuseppe Maiorana, presidente della Rete Museale e Naturale Belicina, sono previsti gli interventi di Vincenzo Santoro, responsabile del Dipartimento Cultura, Turismo e Agricoltura – Anci Nazionale, e di Vito Antonio Bonanno, segretario generale del Comune di Alcamo.




  • Palermo
    Droga. Arrestato corriere trasportava 80 chili di hashish
    L'operazione è stata effettuata dalla Polizia a Palermo
    Redazione8 Gennaio 2025 - Cronaca
  • Cronaca

    Palermo – La Polizia di Stato ha tratto in arresto, per trasporto di sostanze stupefacenti, M. L., 51enne campano. L’uomo è stato trovato in possesso di circa 80 kg di hashish suddivisi in panetti.

    Poliziotti appartenenti all’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico nell’ambito dei rafforzati servizi di controllo previsti in occasione delle festività natalizie, hanno notato, su Viale Regione Siciliana all’altezza di Bonagia ed in direzione Trapani, una vettura con targa estera. L’equipaggio ha intimato l’Alt Polizia al conducente allo scopo di effettuare un controllo, ma questi ha aderito alla richiesta solo dopo aver percorso numerose decine di metri.

    Durante le fasi dell’accertamento, l’uomo, proveniente da Napoli ed identificato per M.L., oltre a manifestare uno stato di agitazione e di insofferenza, ha fornito informazioni poco chiare, confuse e contrastanti circa la sua presenza nel capoluogo siciliano.

    Tale atteggiamento, combinato alla strana coincidenza constatata dagli operatori e relativa ad una irregolare chiusura dei finestrini dell’autovettura che, se fatti abbassare, si bloccavano ad una certa altezza andando fuori asse, hanno insospettito i poliziotti: sono così scattati ulteriori accertamenti.

    L’uomo è stato condotto presso i locali della caserma della Polizia “Pietro Lungaro” dove è stata eseguita una meticolosa perquisizione al mezzo su cui viaggiava. Durante il controllo i poliziotti, aprendo il cofano anteriore della vettura, hanno notato, incastrati nelle intercapedini del telaio, alcuni pezzi di cartone da cui si intravedevano delle buste in cellophane. Si è, pertanto, proceduto ad estrarre tali buste dal loro alloggiamento ed al loro interno sono stati rinvenuti 5 panetti di sostanza stupefacente del tipo hashish.

    I poliziotti hanno ispezionato altre parti del mezzo ed hanno rinvenuto altre buste di droga nelle intercapedini del telaio, nei pannelli degli sportelli (la presenza dello stupefacente ostruiva l’abbassamento dei finestrini), nel pannello portabagagli, all’interno del paraurti nonché all’interno dei passaruota e dei parasassi. Sono state, complessivamente rinvenute 741 buste, ciascuna contenente 5 panetti di stupefacente del tipo hashish ed altre 9 buste, ciascuna contenente 10 panetti della stessa sostanza, per un totale di circa 80 kg di hashish.

    La droga e la vettura utilizzata per il suo trasporto sono stati posti sotto sequestro, mentre M.L. è stato tratto in arresto.

    Indagini sono in corso al fine di risalire alla provenienza della sostanza stupefacente ed alle piazze cui era destinata.

    Giova precisare che l’indagato, è, allo stato, indiziato in merito al reato contestato e che la sua posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.




  • Trapani
    Malasanità. Oggi il processo al medico pediatra accusato di omicidio colposo
    Il bambino di cinque anni morì nel giugno del 2023
    Laura Spanò8 Gennaio 2025 - Cronaca
  • Cronaca

    Trapani – Approda oggi innanzi il tribunale di Trapani, il processo a carico di un medico pediatra di libera scelta, accusato di omicidio colposo in relazione alla tragica morte di Giorgio, un bambino di cinque anni deceduto nel giugno 2023 all’ospedale “Di Cristina” di Palermo. Si tratta di un processo per un presunto caso di malasanità a Trapani.

    Il rinvio a giudizio era stato disposto a ottobre dal Gup di Trapani, dopo un’udienza preliminare in cui si è costituita parte civile anche l’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani, individuata come responsabile civile.

    La cronaca

    La vicenda giudiziaria scatta dopo la denuncia presentata dai genitori di Giorgio, di cinque anni, deceduto, nel giugno del 2023, al “Di Cristina”di Palermo dov’era ricoverato. Il rinvio a giudizio è stato disposto dal Gup a conclusione dell’udienza preliminare. Si sono costituiti parte civile i genitori del piccolo, rappresentati dall’avvocato Massimiliano Fabio e l’Asp di Trapani. Nel capo d’imputazione per omicidio colposo o lesioni personali in ambito sanitario vengono contestati al pediatra: l’omissione di cautela, scrupolo, attenzione e diligenza nelle cure prestate al minore, dopo che i genitori richiedevano allarmati l’intervento dello specialista, mostrando un atteggiamento di insofferenza nei confronti dei timori manifestati dagli stessi, non interpretando correttamente la sintomatologia e senza sottoporre il piccolo ad ulteriori ed approfonditi accertamenti. Era stata la mamma a chiedere la visita del pediatra di fiducia preoccupata dai sintomi accusati dal figlio, ma solo dopo ripetute sollecitazioni ed un colloquio telefonico nel quale aveva consigliato la somministrazione di un integratore in gocce e a fronte dell’insistenza della madre, lo specialista sottopose il bambino ad una fugace visita ambulatoriale che, nonostante le condizioni di astenia, scarsa vigilanza e stato soporoso del piccolo, si concluse con la diagnosi di una comune gastroenterite. A circa 24 ore dalla visita però Giorgio si aggrava ed i genitori lo portano al pronto soccorso dell’ospedale di Trapani dove viene operato d’urgenza con diagnosi di “Appendicite acuta con peritonite”,da qui viene trasferito in rianimazione al “Di Cristina”, con diagnosi post-operatoria di “Occlusione Intestinale da appendicite acuta perforata”, Giorgio morirà il 29 giugno. Agli atti anche il responso della perizia affidata ad un collegio di medici esperti dal PM Antonio D’Antona della Procura di Trapani, che escluse censure sull’operato dei sanitari delle strutture ospedaliere.

    «Ci rimettiamo con piena fiducia alle valutazioni degli organi di giustizia – aveva scritto l’avvocato Massimiliano Fabio – sulla scorta anche della scrupolosa attività di indagine compiuta e della consulenza tecnica del collegio di esperti già agli atti, affinché sia accertato qualunque eventuale profilo di responsabilità, consapevoli che nulla riuscirà mai a lenire il dolore dei genitori per l’immane tragedia che hanno subito».




  • Marsala
    Mafia. Torna libero il marsalese Giovanni Piccione
    Era rimasto coinvolto nel blitz della guardia di finanza tra Mazara e Marsala
    Redazione8 Gennaio 2025 - Cronaca
  • Cronaca

    Marsala – Torna libero il 57enne marsalese Giovanni Piccione, che era agli arresti domiciliari con l’accusa di concorso in associazione mafiosa. Si tratta di un altro degli arrestati nel blitz antimafia effettuato dalla guardia di finanza di Palermo  coordinati dalla Dda, condotta tra Mazara e Marsala.

    Accolta dal Tribunale del Riesame di Palermo l’istanza della difesa. Legale di Piccione è l’avvocato Vito Cimiotta. Anche in questo caso l’ordinanza di custodia cautelare è stata annullata per “mancanza dei gravi indizi di colpevolezza”.

    Secondo gli inquirenti, Giovanni Piccione, insieme al 46enne Massimo Antonio Sfraga (anche lui ai domiciliari), nel 2021 avrebbe aiutato Pietro e Domenico Centonze, padre e figlio (il primo è ai domiciliari e il secondo in carcere), “ad assicurare il prodotto e il profitto dei delitti di cui agli artt. 353 e 629 (turbata libertà degli incanti ed estorsione, ndr) di cui ai capi 3) e 4)”. E cioè la vicenda della presunta contestata turbativa d’asta al tribunale di Marsala per la vendita giudiziaria di un bene immobile della fallita ditta “Orto Verde di Giuseppe Alberto Argano”. L’immobile è nelle campagne tra Mazara e Petrosino e alcuni offerenti sarebbero stati allontanati con “minaccia, doni, promesse”. Ai capi 3) e 4) sono indagati Pietro e Domenico Centonze, padre e figlio, il 56enne Pietro Centonze, cugino di Domenico, il mazarese Alessandro Messina, i marsalesi Michele Marino, Giovanni Antonino Bilello, Giancarlo Angileri e Gaspare Tumbarello. Tutti accusati di turbata libertà degli incanti, mentre di estorsione devono rispondere Pietro Centonze, classe 1950, con il figlio Domenico e Michele Marino. A tutti, naturalmente, viene contestata l’aggravante di avere commesso i reati avvalendosi della forza intimidatoria della mafia e per agevolare Cosa Nostra.

    Sono otto al momento con Giovanni Piccione, le misure cautelari annullate dal Riesame su richiesta delle difese. In libertà erano tornati nel frattempo tre dei sette che erano finiti in carcere e quattro dei dieci posti ai domiciliari. Per un altro indagato, è stato annullato l’obbligo di dimora nel comune di residenza. A lasciare il carcere sono stati i mazaresi Luigi Prenci, di 54 anni, imprenditore, difeso dagli avvocati Giuseppe Pinta e Antonio Maria Quaranta, e Aurelio Anzelmo, di 39, nonché il 56enne marsalese Pietro Centonze, difeso dagli avvocati Massimiliano Pasquale Tranchida e Raffaele Bonsignore. Per Prenci e Centonze accolto il riesame per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso.

    I domiciliari sono stati, annullati per il 27enne mazarese Giuseppe Prenci, figlio di Luigi Prenci, difeso da Luisa Calamia e Graziana Fiorino, e per i marsalesi Giancarlo Nicolò Angileri, di 60 anni, difeso da Antonina Bonafede, e Antonino Giovanni Bilello, di 61. E’ stata annullata, inoltre, la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza per il 63enne Lorenzo Buscaino, difeso da Walter Marino.

    L’operazione ha smantellato il controllo mafioso delle aree rurali del versante sud del Trapanese, tra Mazara. Nell’indagine anche un episodio di turbativa d’asta ad una vendita giudiziaria al tribunale di Marsala. In precedenza, il Riesame aveva confermato la custodia cautelare in carcere per il mazarese Ignazio Di Vita, di 52 anni. Dietro le sbarre, anche Pietro Burzotta, di 65 anni, Alessandro Messina, di 42, fratello del presunto “reggente” della “famiglia” mazarese Dario Messina, e Domenico Centonze. Agli arresti domiciliari, invece, lo scorso 16 dicembre, sono stati posti, oltre ad Angileri, Prenci jr, Bilello e Piccione, adesso in libertà, anche i mazaresi Paolo Apollo, di 74, e Vito Ferrantello, di 42, e i marsalesi Pietro Centonze, di 74 anni, Michele Marino, di 64, Massimo Antonio Sfraga, di 46, e Gaspare Tumbarello, di 48.




  • Palermo
    Incendio a San Cipirello, in salvo due fratellini
    Il rogo scatenato dai petardi
    Laura Spanò3 Gennaio 2025 - Cronaca
  • Cronaca

    San Cipirello (Palermo) – Pare sia scaturito dall’esplosione di un petardo l’incendio di ieri pomeriggio 2 gennaio in una abitazione di San Cipirello. Da una prima ricostruzione  effettuata dai carabinieri della compagnia di Monreale, i due fratellini avrebbero fatto esplodere alcuni piccoli petardi miniciccioli vicino a dei vecchi materassi, che si trovavano al piano terra di un edificio di proprietà della loro famiglia, disabitato e in corso di ristrutturazione. Le scintille avrebbero appiccato il fuoco ai materassi, generando un denso fumo acre che ha subito invaso gli ambienti.

    All’arrivo dei carabinieri delle stazioni di San Cipirello e San Giuseppe Jato, i due fratellini avevano trovato riparo al secondo piano e, dalla finestra, chiedevano aiuto. I loro genitori, nel frattempo, aiutati da alcuni vicini stavano spegnendo le fiamme.

    I carabinieri, utilizzando dei pagni bagnati per coprire naso e bocca, sono entrati nell’edificio e, attraversando la fitta coltre di fumo, hanno raggiunto al secondo piano i due bambini e li hanno portati in salvo in braccio.




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