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Attenzione alla truffa del “curriculum approvato”
Crescono i raggiri via telefono e WhatsApp: ecco come difendersi
Trapani Oggi23 Marzo 2025 - Altre Notizie



  • immagine telefonino con scritta social Altre Notizie

    Nuova truffa in Italia: il curriculum “approvato” che non avete mai inviato

    Un messaggio gentile, una proposta di lavoro allettante e un numero italiano come mittente: così inizia la truffa del “curriculum approvato”, l’ultima minaccia online che sta colpendo migliaia di italiani. Il trucco sfrutta l’emergente bisogno di occupazione e si insinua tra le speranze di chi cerca un’opportunità. E il rischio? Finire per consegnare dati personali – e soldi – a truffatori senza scrupoli. Ecco come funziona e, soprattutto, come evitarla.

    Cos’è la truffa del curriculum approvato

    Il meccanismo è tanto semplice quanto insidioso. La vittima riceve una telefonata o un messaggio WhatsApp con testo standard del tipo:

    “Salve, abbiamo ricevuto il suo curriculum e vorremmo fissare un colloquio.”

    Il messaggio sembra provenire da una vera azienda, il numero ha un prefisso italiano (+39), ma la trappola è già scattata. Il contatto si sposta poi su WhatsApp, dove un presunto recruiter – spesso con tono gentile e professionale – guida la conversazione verso il furto di dati.

    Come funziona la trappola

    La truffa prosegue in due fasi:

    📞 1. Primo contatto telefonico

    La vittima riceve una chiamata con voce preregistrata:

    “Il suo CV è stato selezionato per una collaborazione con la nostra azienda.”

    L’offerta di lavoro proposta appare facile, flessibile e ben retribuita. In alcuni casi si parla di attività digitali legate a YouTube o social media, con il compito di aumentare iscrizioni o visibilità per determinati profili.

    💬 2. Chat su WhatsApp

    Il secondo passo è lo scambio su WhatsApp, dove viene chiesto di compilare moduli, cliccare link sospetti o fornire dati bancari “per ricevere il pagamento del lavoro svolto”. Alcuni truffatori riescono persino a installare malware nei dispositivi della vittima.

    Come proteggersi da questo tipo di truffa

    Per difendersi è fondamentale mantenere alta l’attenzione e seguire queste buone pratiche:

    🔒 Verificare sempre

    • Controllare l’esistenza reale dell’azienda.
    • Cercare il numero su Google o app come Truecaller.
    • 🚫 Mai inviare dati sensibili
    • Evitare di fornire documenti, codici IBAN o accessi bancari via chat.
    • Non cliccare su link sconosciuti o scaricare file non richiesti.
    • 🧠 Fidarsi del proprio istinto

    Se un’offerta sembra troppo bella per essere vera, probabilmente lo è. Diffidare da messaggi che creano urgenza o pressione emotiva.

    Il parere degli esperti

    Il CERT-AgID (Computer Emergency Response Team per la Pubblica Amministrazione) ha lanciato l’allarme su queste nuove truffe digitali:

    “Si tratta di tecniche di ingegneria sociale sempre più raffinate, che fanno leva sulla vulnerabilità delle persone in cerca di lavoro.”

    Cosa fare se si è caduti nella trappola

    Chi sospetta di essere stato vittima della truffa del curriculum approvato dovrebbe:

    • Bloccare immediatamente il numero sospetto.
    • Segnalare l’accaduto alla Polizia Postale o sul sito www.commissariatodips.it.
    • Contattare la banca, se sono stati forniti dati sensibili.

    La truffa del “curriculum approvato” sfrutta le emozioni e le fragilità umane per colpire. Informarsi e mantenere il sangue freddo è il primo passo per proteggersi. Hai mai ricevuto un messaggio simile? Raccontaci la tua esperienza nei commenti e condividi questo articolo per aiutare altri a riconoscere il pericolo.




  • Catania
    Pedopornografia, maxi operazione in tutta Italia: 34 arresti e oltre 100 perquisizioni
    Il blitz è stato effettuato dalla polizia di Catania
    Redazione28 Febbraio 2025 - Cronaca



  • Operazione Hello Catania Cronaca

    Catania –  Maxi operazione nazionale, coordinata dalla procura distrettuale di Catania e condotta dalla polizia, contro lo sfruttamento sessuale dei minori online. Si tratta di una tra le più vaste azioni compiute a oggi in Italia. Oltre 500 operatori della polizia postale hanno eseguito oltre 100 perquisizioni nei confronti di altrettanti indagati e arrestato 34 persone. L’operazione è stata denominata ‘Hello’.

    Arresti e perquisizioni

    Gli arrestati risiedono nelle province di Catania, Siracusa, Agrigento, Napoli, Pescara, Foggia, Roma, Latina, Milano, Brescia, Firenze, Reggio Calabria. E ancora: Cosenza, Pordenone, Lecce, Viterbo, Avellino, Barletta-Andria-Trani, Frosinone, Varese, Vicenza, Cagliari.

    Le perquisizioni sono state eseguite nelle città di Agrigento, Arezzo, Avellino, Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Caltanissetta, Caserta, Catania. E ancora: Chieti, Como, Cosenza, Cremona, Firenze, Foggia, Frosinone, Genova, Latina, Lecce, Livorno, Mantova, Massa Carrara, Messina, Milano, Modena, Monza Brianza.

    E poi: Napoli, Oristano, Palermo, Parma, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Pordenone, Potenza, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria, Rimini, Roma, Salerno, Savona, Siracusa, Sondrio, Sud Sardegna, Taranto, Torino, Trapani, Treviso, Varese, Verona, Vicenza e Viterbo.





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