Ginevra – Ogni due minuti nel mondo una donna incinta o partoriente muore: nel 2020 i decessi sono stati 287mila, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità. La mortalità materna resta una piaga silenziosa ma evitabile, spesso legata a povertà e mancanza di cure adeguate. Proprio per questo, la Giornata mondiale della salute 2025 accende i riflettori sul tema della salute materna e neonatale, invitando governi e cittadini ad agire con urgenza.
Nel mondo, il rischio di morire durante la gravidanza o il parto varia drammaticamente a seconda del luogo di nascita. In Africa subsahariana, 1 donna su 37 non sopravvive, mentre in Europa la media è di 1 su 6.500. Anche i neonati africani affrontano un destino difficile: hanno 10 volte più probabilità di morire nel primo mese di vita rispetto ai bambini nati nei Paesi ricchi.
Le principali cause? Povertà, malnutrizione, mancanza di personale medico e strutture sanitarie, ma anche malattie infettive come l’HIV, la malaria e patologie croniche come l’anemia e il diabete.
In Italia la mortalità materna si è ridotta da 11 a 8,3 decessi ogni 100.000 nati vivi tra il 2011 e il 2019, ma permangono forti differenze regionali:
Secondo l’Italian Obstetric Surveillance System, il 41% di queste morti potrebbe essere evitato. I principali fattori di rischio includono:
Per la Giornata mondiale della salute 2025, l’OMS ha lanciato la campagna “Healthy beginnings, hopeful future” (Inizio sano, futuro di speranza), con l’obiettivo di ridurre drasticamente la mortalità materna e neonatale. L’invito è chiaro: investire in cure efficaci e accessibili, soprattutto nei contesti più fragili.
Come sottolinea Pascale Allotey, direttore del programma sulla riproduzione umana delle Nazioni Unite, comprendere le cause delle morti materne è il primo passo per garantire la sopravvivenza delle donne e dei loro bambini.
La Società Italiana di Pediatria (SIP) rilancia l’importanza di iniziare dalla nascita a costruire la salute dell’adulto. Le 6 azioni fondamentali sono:
Secondo il presidente Rino Agostiniani, educare fin dall’infanzia a uno stile di vita sano significa prevenire, nel lungo periodo, obesità, diabete, tumori e patologie cardiovascolari.
Ridurre la mortalità materna e neonatale è possibile. Significa garantire pari accesso alla salute, combattere la povertà e rafforzare la prevenzione. Perché un bambino sano oggi sarà un adulto sano domani. E ogni vita salvata è un passo verso un mondo più equo e umano.
Ginevra – Il 7 aprile 1948 segna un momento storico fondamentale: nasce l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). In un mondo provato da guerre e malattie infettive, l’obiettivo è chiaro fin dall’inizio: garantire salute e benessere per tutti, ovunque. Questa data simbolica è oggi celebrata come la Giornata mondiale della salute, un’occasione per riflettere sull’importanza dell’assistenza sanitaria equa e accessibile.
L’OMS viene istituita come agenzia delle Nazioni Unite con sede a Ginevra. In un’epoca in cui il mondo combatteva ancora contro le conseguenze della Seconda guerra mondiale e la diffusione di malattie come il vaiolo, la malaria e la tubercolosi, l’OMS si propone come faro di speranza e cooperazione internazionale.
Fin dalla sua fondazione, l’OMS promuove l’idea che la salute sia un diritto umano fondamentale. Le sue attività spaziano dal coordinamento delle vaccinazioni alla gestione delle emergenze sanitarie, passando per programmi di educazione, prevenzione e ricerca scientifica.
Uno dei maggiori traguardi è l’eradicazione del vaiolo nel 1980, risultato di una campagna vaccinale globale guidata dall’OMS. Oggi l’organizzazione è impegnata anche nella lotta alla poliomielite, ormai debellata in gran parte del mondo.
Durante la pandemia di COVID-19, l’OMS ha avuto un ruolo centrale nel coordinamento delle risposte sanitarie globali, promuovendo la ricerca per i vaccini e la diffusione di informazioni affidabili. Oggi affronta nuove sfide come il cambiamento climatico, le disuguaglianze sanitarie e le malattie non trasmissibili.
Ogni anno, questa data ricorda l’importanza della salute pubblica e invita i governi e i cittadini a rinnovare l’impegno per un mondo più sano e giusto. Il tema cambia ogni anno, ma il messaggio resta lo stesso: la salute è un bene comune.