Si chiama Med Wind ed è il più grande progetto di parco eolico offshore flottante nel Mediterraneo. Sorgerà a oltre 80 chilometri dalla costa siciliana, a largo di Trapani, con un investimento complessivo di circa 9,3 miliardi di euro. Il progetto prevede la creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro, molti dei quali ad alta specializzazione, rafforzando la filiera nazionale delle energie rinnovabili.
Riccardo Toto, direttore generale di Renexia, azienda promotrice del progetto, ha spiegato che l’obiettivo è collegare l’impianto entro il 2027. Med Wind genererà 1.300 posti di lavoro diretti e altri 2.000 indiretti, contribuendo alla nascita di un’industria locale della turbina. Il 70% sarà italiano, mentre il restante 30% sarà sviluppato con capitale cinese. Attualmente, in Europa non esiste una produzione di queste turbine, e l’azienda punta anche all’export negli Stati Uniti.
Secondo Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde, il valore aggiunto del progetto risiede non solo nella produzione di energia pulita, ma anche nell’attenzione al territorio, alla tutela del paesaggio e alla salvaguardia della biodiversità.
Grazie a indagini preliminari ambientali, geofisiche, geotecniche e archeologiche, è stata individuata l’area più idonea per l’installazione dell’impianto. Silvio Greco, vicepresidente della stazione zoologica Anton Dohrn, ha spiegato che la mappa tridimensionale ha permesso di pianificare con cura il posizionamento delle turbine, minimizzando l’impatto sull’ecosistema.
La tecnologia floating di Med Wind non prevede trivellazioni dei fondali marini, ma utilizza un innovativo sistema di ormeggi. La campagna di ricerca, durata 18 mesi nello Stretto di Sicilia, ha evidenziato la presenza di ambienti unici, ricchi di coralli, spugne e pesci, difficilmente osservabili in altri tratti del Mediterraneo.
Il parco eolico avrà una capacità di 3 GW e coprirà il 3% del fabbisogno energetico nazionale. Secondo Toto, la produzione annua di Med Wind sarà di circa 8-9 TWh, sufficiente per soddisfare il fabbisogno di 3,4 milioni di famiglie. Inoltre, il progetto contribuirà a ridurre le emissioni di CO₂ di circa 2,7 milioni di tonnellate all’anno.
Le turbine verranno posizionate in mare aperto, evitando impatti paesaggistici e rispettando le rotte migratorie degli uccelli marini e gli habitat naturali.
Roberto Danovaro, professore all’Università Politecnica delle Marche e presidente del Comitato scientifico della Fondazione UniVerde, ha sottolineato che l’eolico offshore galleggiante rappresenta un’opportunità strategica per la sicurezza energetica del Paese.
Seas Geosciences partecipa al progetto con un team di esperti in geoscienze e ingegneria sottomarina. Paolo Casciotti, presidente di Seas Geosciences e general manager di Marine Services Sealaska, ha dichiarato che le loro tecnologie di campionamento, capaci di operare in acque profonde fino a 900 metri, aiuteranno Renexia a definire i migliori sistemi di ancoraggio per le turbine, garantendo la protezione dell’ecosistema marino.
Attraverso accordi con autorità locali e organizzazioni sindacali, Med Wind favorirà la crescita economica e la creazione di filiere produttive regionali. Oltre alla costruzione dell’impianto, il progetto garantirà posti di lavoro per la manutenzione delle turbine nei 25 anni previsti dalla concessione.