“Pantelleria? Sugoi!” – L’isola siciliana conquista i cuori dei giapponesi a Osaka
OSAKA – Una parola ripetuta tra sorrisi, stupore e accento giapponese: “Pantelleria”. È così che l’isola siciliana ha fatto breccia nei cuori dei visitatori dell’Expo 2025. Nel Padiglione Italia, lo spazio dedicato alla Regione Siciliana ha messo al centro dell’attenzione una delle sue perle più selvagge e affascinanti. E i giapponesi hanno risposto con entusiasmo, lasciandosi incantare da un nome che suona esotico e armonioso, ma che soprattutto racconta una storia vera.
Nel video “I Giapponesi amano Pantelleria”, si ascolta la voce della scoperta. Alcuni visitatori non l’avevano mai sentita nominare, altri confondevano la sua forma con quella di un vulcano, altri ancora si sono lasciati emozionare da racconti, immagini e video proiettati nello stand. Un mix di curiosità e gratitudine ha accompagnato ogni incontro, a dimostrazione che, anche senza conoscerla, Pantelleria riesce a toccare corde profonde.
Nel cuore dello spazio allestito dal Sistema delle Aree Naturali Protette della Regione Siciliana, il Parco Nazionale Isola di Pantelleria ha saputo raccontarsi con semplicità e autenticità. Non solo natura incontaminata e paesaggi vulcanici mozzafiato, ma anche memoria e saperi antichi: dai muretti a secco ai giardini panteschi, dalle coltivazioni eroiche dello zibibbo alla biodiversità unica che resiste al vento e al tempo.
Ciò che ha colpito di più, forse, è stato il senso di affinità. Nonostante i 10.000 chilometri che separano l’isola nera dal Giappone, molti visitatori hanno percepito in Pantelleria qualcosa di familiare: il rispetto per la natura, la cura nei gesti, la bellezza che nasce dalla semplicità. Un ponte emotivo, costruito senza sforzo, solo grazie al linguaggio universale delle emozioni.
«Portare Pantelleria all’Expo di Osaka significa aprire uno spiraglio su un altro modo di vivere il Mediterraneo – hanno dichiarato i rappresentanti del Parco – Un modo fatto di lentezza, autenticità e armonia. Il fatto che i visitatori giapponesi ne siano rimasti colpiti ci fa ben sperare: la bellezza, quando è vera, non ha bisogno di traduzioni».
Calatafimi-Segesta – Il Parco Archeologico di Segesta, con la sua straordinaria storia e natura selvaggia, offre quest’anno un’esperienza unica per la Pasqua e la Pasquetta. Le visite alla Casa del Navarca, arricchite da una guida archeologica e naturalistica, permetteranno di scoprire le nuove scoperte e la ricchezza botanica che rende speciale questo sito. Inoltre, il Picnic degli Elymi offrirà un’occasione imperdibile per assaporare la tradizione locale immersi nella natura.
Due anni fa, una campagna di scavo ha portato alla luce porzioni inedite della Casa del Navarca, un’antica residenza romana legata all’armatore Eraclio, menzionato da Cicerone. Questo ritrovamento ha suscitato l’interesse degli archeologi, che ora propongono nuove ipotesi su questo sito. Le visite a Pasquetta (lunedì 21) e in altre date speciali (25 aprile e 1 maggio) offriranno l’opportunità di ammirare gli straordinari mosaici recentemente scoperti. Un’esperienza ancora più coinvolgente grazie alla guida archeologica che sarà affiancata da una guida naturalistica, pronta a spiegare le specie botaniche che prosperano nel Parco.
Il Parco Archeologico, purtroppo danneggiato dall’incendio del luglio 2023, ha visto una straordinaria ripresa della vegetazione. La natura ha recuperato il suo spazio, regalando al Parco un aspetto rigoglioso, che, con l’arrivo della primavera, si trasforma in un vero e proprio giardino. Durante la visita, sarà possibile immergersi in questo paesaggio rinato, mentre si esplorano le meraviglie archeologiche del sito.
Nel prossimo weekend, il 26 e 27 aprile, ritorna il tanto amato Picnic degli Elymi. Dopo una visita guidata al Tempio Dorico, i partecipanti potranno godere di un picnic nel boschetto adiacente, dove si potranno gustare prodotti locali a km0 in un contesto naturale suggestivo. Un’ottima occasione per rilassarsi e assaporare le tradizioni gastronomiche siciliane, circondati da un paesaggio unico.
Per chi desidera esplorare il Parco, ci sono diverse opzioni di visita. Oltre alla tradizionale visita guidata “Segesta Experience”, che include il Teatro, l’Agorà e il Tempio Dorico, sono disponibili percorsi adatti a tutti. La navetta offre un comodo trasporto fino al Teatro, mentre il nuovo tragitto a gradoni permette alle famiglie o a chi ha difficoltà a camminare di raggiungere il Tempio Dorico. In particolare, il focus sul Tempio Dorico, disponibile a Pasquetta e in altre date, offrirà un approfondimento sulla sua storia e costruzione. http://www.coopculture.it/
La Pasqua e la Pasquetta al Parco Archeologico di Segesta sono l’occasione ideale per unire cultura, natura e tradizione. Che si tratti di un’affascinante visita alla Casa del Navarca o di un picnic nel boschetto, il Parco offre esperienze uniche per ogni tipo di visitatore. Non perdere l’opportunità di scoprire uno dei luoghi più suggestivi della Sicilia.
Roma – In occasione della Giornata Mondiale della Salute del 7 aprile, il WWF lancia la nuova edizione della Primavera delle Oasi, una grande iniziativa nazionale all’insegna del benessere psico-fisico grazie al contatto con la natura. Dal 21 aprile al 5 giugno 2025, in oltre 100 Oasi WWF, si svolgeranno centinaia di eventi aperti a tutti: escursioni, workshop, concerti, bioblitz, forest bathing e molto altro.
Stare nella natura aiuta davvero: secondo l’OMS, 1 persona su 8 nel mondo soffre di disturbi mentali, e vivere lontano dal verde aumenta il rischio di depressione, ansia e abuso di sostanze. Il contatto con ambienti naturali, invece, riduce lo stress, migliora l’umore e rafforza il sistema immunitario. Come ha ricordato anche Papa Francesco, “non possiamo fingerci sani in un Pianeta malato”.
Con lo slogan “BenEssere in Natura”, la Primavera delle Oasi propone 7 weekend di immersione nella biodiversità, tra visite guidate, esperienze sensoriali, musica e formazione. Tra gli eventi in programma:
Un’occasione unica per scoprire le meraviglie del patrimonio naturale italiano e ritrovare il proprio equilibrio.
Tra le esperienze più apprezzate c’è il Forest Bathing, ispirato alla pratica giapponese dello “Shinrin-Yoku”: camminare lentamente nei boschi, stimolando i sensi attraverso il contatto con la natura. Studi scientifici confermano benefici significativi:
Grazie al supporto di Golia, AIMEF e Forest Therapy Hub, sei Oasi WWF sono già qualificate come “Oasi del Respiro”. Qui si svolgono percorsi guidati da operatori formati, per regalare ai visitatori un’autentica immersione terapeutica tra alberi, suoni e profumi della natura.
Le Oasi WWF sono il cuore pulsante della conservazione ambientale in Italia. Da oltre 50 anni, queste aree protette custodiscono la biodiversità e offrono esperienze educative, scientifiche e ricreative.
Oggi il sistema conta:
Luoghi di aggregazione, ricerca e sperimentazione, le Oasi WWF sono anche spazi di comunità e innovazione sociale, dove giovani e famiglie possono riscoprire il legame con la terra.
Se c’è un luogo capace di raccontare la storia millenaria della Sicilia, questo è sicuramente uno dei borghi più affascinanti dell’isola. Immerso in un paesaggio dominato dall’Etna, tra antiche pietre laviche e architetture medievali, questo borgo custodisce segreti, tradizioni e un fascino senza tempo.
Passeggiando per le sue strade, si ha la sensazione di essere sospesi nel tempo. Il centro storico è un autentico gioiello architettonico, dove il nero intenso della pietra lavica si mescola con il calore delle abitazioni storiche. Le chiese imponenti, i palazzi nobiliari e le strette viuzze raccontano di un passato glorioso, quando il borgo era un crocevia di culture e commerci.
Wikipedia
Tra le attrazioni più suggestive, spiccano le antiche chiese, veri scrigni d’arte sacra. La più celebre custodisce affreschi, sculture e dettagli in pietra lavica che incantano i visitatori. Il borgo è anche ricco di musei e collezioni private, che conservano reperti e testimonianze del suo glorioso passato medievale.
foto wikipedia
A rendere questo borgo ancora più straordinario è la sua posizione privilegiata. Circondato da vigneti e uliveti, offre panorami mozzafiato sul vulcano e sulle vallate circostanti. Durante le diverse stagioni, il paesaggio cambia veste: in inverno le cime innevate creano un contrasto magico con il nero della lava, mentre in estate il verde intenso della vegetazione avvolge il borgo in un abbraccio rigenerante.
Non si può visitare questo borgo senza lasciarsi conquistare dai sapori della cucina locale. I prodotti tipici raccontano la storia di una terra generosa: dai formaggi stagionati ai salumi artigianali, passando per il vino rosso corposo, che nasce proprio dalle vigne cresciute sulle terre vulcaniche. I dolci tradizionali, spesso a base di mandorle e pistacchio, sono una vera delizia per il palato.
Il borgo è facilmente raggiungibile da Catania in circa un’ora di auto, percorrendo la SS284. Per chi preferisce i mezzi pubblici, è possibile prendere un treno dalla stazione di Catania fino alla fermata locale, oppure optare per autobus di linea che collegano il borgo ai principali centri della regione.
Questo incantevole borgo non è altro che Randazzo, una delle mete più autentiche della Sicilia. Con il suo fascino medievale, il legame profondo con l’Etna e le sue tradizioni ancora vive, Randazzo è una destinazione imperdibile per chi ama la storia, la natura e la buona cucina.
Roma – Fulco Pratesi, 90 anni compiuti 5 mesi fa, fondatore del WWF Italia e pioniere del movimento ambientalista in Italia si è spento oggi a Roma. Architetto, giornalista, autore, disegnatore, fondatore del WWF Italia di cui è stato a lungo Presidente oltre che esempio vivente di ecologismo attivo, Fulco Pratesi è stato la guida per un’intera generazione di naturalisti. È stato anche parlamentare dal 1995 al 1997 con i Verdi. Nel 2020 l’Università di Palermo gli ha conferito la Laurea Honoris Causa in Biodiversità e biologia ambientale. Era Presidente onorario del WWF Italia e Direttore Responsabile dello storico magazine Panda sin dalla sua fondazione. Il suo contributo è stato attivo fino all’ultimo. La moglie Fabrizia – il loro un sodalizio lunghissimo iniziato oltre 70 anni fa – si era spenta meno di 5 mesi fa, il 4 ottobre 2024: lascia 4 figli e 6 nipoti. Il suo inseparabile cagnolino, Robin, 14 anni, se ne è andato nei giorni scorsi, pochi giorni dopo il ricovero di Fulco. Il suo ultimo articolo, dedicato a Federico II, è pubblicato in questi giorni su “Panda”.
E si stringe con commozione alla famiglia Pratesi: i figli Isabella, Carlo Alberto, Francesco e Olympia e tutti i suoi nipoti. Fondamentale il suo contributo alla definizione e approvazione di leggi fondamentali per la tutela della natura italiana, dalla legge 157 sulla fauna a quella sui parchi del 1991. Ma il suo orgoglio più grande erano le oltre 100 Oasi del WWF che amava e conosceva una per una. Fulco Pratesi ha reso migliore il nostro Paese per tutti questi motivi e tanti altri, a cominciare dalla grande vocazione alla divulgazione: storico collaboratore del Corriere della Sera, ha pubblicato una dozzina di libri e curato decine di pubblicazioni anche per ragazzi, trasmettendo la sua grande passione per piante e animali a milioni di italiani attraverso testi accattivanti e disegni dal tratto unico. Ha viaggiato in tutto il mondo, dall’India all’America latina, e tutti i suoi incontri con la natura sono documentati nei suoi inseparabili taccuini.
Fulco Pratesi, nato a Roma nel 1934 e sfollato nella prima infanzia con la famiglia nella proprietà di campagna nel viterbese, è entrato presto a contatto con la natura. Fin da piccolissimo s’innamorò degli animali e del disegno. Dopo un’infatuazione giovanile per la caccia, convertì il suo interesse per la natura e gli animali nella conservazione. La sua seconda vita iniziò nel 1963, nelle foreste dell’Anatolia, in Turchia, dove si era recato a caccia. Gli si parò di fronte un’orsa con tre piccoli. Fu un incontro “folgorante” come lui stessoò lo ha definito tante volte. Un incontro che gli fece cambiare totalmente prospettiva. Tornato in Italia, vendette il fucile e acquistò una macchina fotografica. Presto, si convertì all’amore incondizionato per tutte le forme viventi e decise di impegnarsi per la conservazione, tanto da abbandonare la professione di architetto. Saputo della nascita del World Wildlife fund in Svizzera, li contattò per far nascere la sezione italiana. “Ma dovrà trovare lei i soldi necessari al progetto” fu la risposta. Con famiglia e già 4 figli, non era facile. Riuniti alcuni amici illuminati nel suo studio di architetto, nacque nel 1966 il WWF Italia, con pochi soldi e tanto entusiasmo. Entusiasmo che è rimasto sempre stato il suo tratto distintivo fino agli ultimi giorni della sua vita. Seppe fare quello che solo i grandi sanno fare: trasformare un sogno per pochi (la protezione della natura in Italia, la tutela di animali allora braccati come lupi e orsi) in una realtà consolidata. Con un vero e proprio atto di coraggio, con pochi soldi in cassa (i primi soci si erano autotassati), la prima azione del neonato WWF Italia fu quella di acquisire i diritti di caccia della laguna di Burano, dando il via alla nascita dell’Oasi di protezione e del “modello Oasi”, che contraddistingue il WWF Italia dagli altri WWF nel mondo. Oggi le aree gestite o di proprietà sono oltre 100 e proteggono circa 27.000 ettari di natura.
E tutto questo attraverso studi, piani e la spinta all’approvazione della legge quadro sulle aree protette del 1991. Sempre, gettando il cuore oltre l’ostacolo: come quando, nel 1985, l’Associazione raccolse oltre 600 milioni di lire – con un vero e proprio crowdfunding ante litteram – per l’acquisto dell’area di Monte Arcosu, con l’obiettivo di salvare il cervo sardo dal bracconaggio e dall’estinzione. La sua vita racconta la storia della nostra Associazione. Proverbiali le sue battaglie contro la caccia (per impedire ai cacciatori di entrare nei fondi privati), che lo portarono a ricevere insulti e minacce. Ma anche per la salvaguardia delle creature marine, dai cetacei alla foca monaca, dalle reti spadare. Aveva una grande passione per i piccoli uccelli e per gli ambienti di palude, considerati malsani dai più e invece visti da Fulco, giustamente, come ecosistemi ricchissimi di biodiversità. Da tutelare. In natura passava ore a osservare gli uccelli e a comporre i primi schizzi per i suoi acquerelli.
“Se considereremo la natura e il nostro Pianeta come un posto da conquistare e dominare, allora sarà la nostra fine” ha ripetuto nell’ultima intervista. Luciano Di Tizio, Presidente WWF Italia: “Ho conosciuto Fulco Pratesi nei primi anni ‘70 del secolo scorso, quando era impegnato nella “Operazione San Francesco” per la salvezza del lupo, allora sull’orlo dell’estinzione. Un incontro dal quale è nata una, direi, “complicità” legata al comune sentire e agli analoghi interessi. Negli anni ci siamo poi sentiti e incontrati decine di volte e in ogni occasione ho avuto qualcosa da imparare da lui, promotore e artefice di una vera e propria rivoluzione culturale. Amava profondamente la sua famiglia e amava d’un amore profondo la natura e il WWF, “il mio quinto figlio”, come lui stesso ci ha definiti. La sua azione, personale e attraverso l’associazione del Panda, è stata fondamentale per la tutela della natura in Italia. Oggi sento, insieme a tutto il popolo del WWF, un vuoto immenso: abbiamo perso un padre e una insostituibile fonte di saggezza. Lo salutiamo commossi e infinitamente tristi, ma anche con una certezza: il WWF continuerà ogni giorno a onorare la sua memoria, perseguendo con convinzione i suoi stessi ideali. Fulco sarà sempre con noi”.
“Se il WWF tutto è in qualche modo figlio di Fulco, e se oggi abbiamo tutti perso una colonna fondante della nostra famiglia, per alcuni tra cui me Fulco è parte delle memorie dell’infanzia più antica, con la sua firma elegante in calce alle lettere che ci facevano sognare raccontando di animali e luoghi meravigliosi e con il tratto inconfondibile dei suoi disegni. È una di quelle persone per le quali può essere usato senza timore l’aggettivo “irripetibile”. Appassionato, straordinario conoscitore di piante e animali, che osservava e disegnava con attenzione maniacale, è stato un grande trascinatore. Il suo entusiasmo, le sue intuizioni, fin dalla fine degli anni ‘60 hanno portato prima alla nascita del WWF, poi ai risultati tangibili come la protezione di lupo, orso e altre specie ritenute, prima di lui “nocive”, alla limitazione della caccia. È stato il creatore del movimento ecologista italiano per come lo conosciamo e l’inventore della cosiddetta “ecologia domestica”, indispensabile per comprendere come ogni nostro piccolo gesto possa far bene al pianeta. Lo salutiamo con un grandissimo senso di gratitudine, e certi che il mondo migliore per cui ha lavorato tutta la vita sia un passo più vicino grazie a lui e alle persone che ha saputo far innamorare della natura. Noi del WWF siamo in un certo senso tutti figli suoi, e oggi è come se avessimo perso la colonna fondante della nostra famiglia”.
Sicilia – Sei mai stato in un luogo dove il tempo sembra essersi fermato? Dove la bellezza della natura si fonde perfettamente con la storia e le tradizioni più autentiche? In Sicilia esiste un piccolo gioiello che incanta ogni visitatore con la sua atmosfera fuori dal tempo e la sua impareggiabile bellezza paesaggistica. Scopriamo insieme questo angolo nascosto e il motivo per cui merita di essere visitato.
Immerso tra le montagne, questo minuscolo borgo è uno dei più piccoli dell’intera regione meridionale d’Italia. Qui, le stradine in pietra raccontano storie secolari, le case mantengono il loro aspetto originario e la quotidianità sembra rimasta immutata nel tempo. Un’atmosfera intima e affascinante, lontana dal turismo di massa, dove ogni angolo nasconde una bellezza incontaminata.
Le influenze di antiche civiltà come Greci, Romani e Arabi sono ancora visibili nell’architettura e nelle tradizioni locali. Nonostante le dimensioni ridotte, il borgo offre scorci mozzafiato, ideali per gli amanti della fotografia e della natura.
Situato su un’altura che domina il paesaggio circostante, questo borgo offre uno dei panorami più belli della Sicilia orientale. Qui, all’alba e al tramonto, la luce dorata illumina le montagne e il mare all’orizzonte, creando un’atmosfera magica. Un luogo scelto da numerosi artisti e fotografi per catturare la bellezza autentica dell’isola.
Oltre ai suoi paesaggi suggestivi, il borgo è noto per la coltivazione di erbe aromatiche come l’origano, famoso per il suo profumo intenso. La tranquillità del posto ha attratto numerosi visitatori stranieri, molti dei quali hanno deciso di acquistare una casa qui per godersi momenti di relax lontano dal caos cittadino.
Nonostante la sua posizione apparentemente isolata, raggiungere questo borgo è più semplice di quanto si pensi. Ben collegato dalle strade provinciali, è facilmente accessibile sia da Messina che da Catania, offrendo un viaggio panoramico tra le colline e le vallate siciliane.
Per chi arriva da Messina, il percorso più conveniente è tramite l’autostrada A18, con uscita a Roccalumera, proseguendo poi lungo la strada statale fino al borgo. Per chi invece proviene da Catania, l’uscita consigliata è quella di Taormina, seguita da un breve tragitto lungo la costa e l’entroterra.
Questo piccolo centro siciliano non è solo un luogo di pace e relax, ma offre anche una serie di eventi e tradizioni che rendono unica ogni visita. Durante l’anno si svolgono diverse feste religiose e sagre enogastronomiche, tra cui la celebrazione della Madonna dell’Aiuto e la festa del patrono San Filippo d’Agira, il 12 maggio.
Gli amanti della buona cucina possono degustare prodotti tipici come i mastrazzoli, biscotti tradizionali al miele cotti in forno, un vero e proprio simbolo della gastronomia locale. Per chi ama l’arte e la cultura, è possibile visitare il Mu.Ma, un piccolo museo dedicato alla storia e alle tradizioni del borgo, e una suggestiva biblioteca.
Dopo questo viaggio tra bellezze naturali, storia e tradizioni, è il momento di svelare il nome di questo straordinario borgo: Roccafiorita. Situato in provincia di Messina, con i suoi soli 171 abitanti, è uno dei paesi più piccoli della Sicilia, ma con un fascino immenso.
Se cerchi una destinazione autentica, lontana dai soliti itinerari turistici e immersa in un’atmosfera senza tempo, Roccafiorita è il luogo perfetto per te. Non resta che preparare la valigia e partire alla scoperta di questo angolo incantato della Sicilia!
Hai mai sognato una vacanza indimenticabile spendendo solo 1 euro? In Sicilia si può! Il pittoresco borgo di Siculiana, situato a pochi chilometri dalla Valle dei Templi di Agrigento, Capitale Italiana della Cultura 2025, offre un’esperienza unica a coppie di viaggiatori desiderosi di scoprire un luogo autentico, tra cultura, tradizione e natura incontaminata.
Siculiana accoglie i visitatori con un affascinante centro storico, dove le influenze arabe ed ebraiche si fondono in scorci pittoreschi, vicoli suggestivi e antichi cortili. Passeggiando per il borgo, ci si immerge in un’atmosfera senza tempo, arricchita da racconti, rievocazioni e degustazioni di piatti tipici della tradizione siciliana.
Ma Siculiana non è solo cultura: la sua costa regala panorami mozzafiato grazie alla Riserva Naturale di Torre Salsa e alle spiagge incontaminate di Siculiana Marina. Un mix perfetto di storia e benessere per un weekend davvero speciale.
Segnate in calendario il weekend del 4 e 5 aprile: due giorni all’insegna della scoperta e dell’esperienza autentica. Per partecipare, seguite questi semplici passaggi:
Consultate il regolamento completo su www.siculianaturistica.it.
Una commissione selezionerà le coppie vincitrici in base a originalità, creatività e motivazione espressa nel video. I vincitori saranno contattati entro il 20 marzo.
Non lasciarti sfuggire questa opportunità unica: un weekend tra storia, arte, natura e gastronomia, a un prezzo simbolico. Mettiti in gioco e scopri l’autentica bellezza di Siculiana!
Per maggiori informazioni, visita www.siculianaturistica.it o contatta l’Ufficio Turistico al numero 0922 818 438.