Buseto Palizzolo – A soli sei anni, Alessandro Gervasi, talento straordinario originario di Buseto Palizzolo, porta il nome della Sicilia e della provincia di Trapani sul palcoscenico più prestigioso d’Italia. Oltre a essere ospite al Festival di Sanremo 2025, il giovanissimo pianista debutterà in prima serata su Rai 1 il 18 febbraio, interpretando Peppino Di Capri da bambino nel film “Champagne“.
Alessandro non è un bambino qualunque: a soli sei anni possiede un orecchio assoluto, una dote rarissima che gli permette di riconoscere e riprodurre ogni nota con una precisione impeccabile. Ha già collezionato importanti riconoscimenti, tra cui la vittoria nella sua categoria al Tour Music Fest, sotto lo sguardo attento del celebre Maestro Beppe Vessicchio.
L’amministrazione comunale di Buseto Palizzolo, attraverso i propri canali ufficiali, ha espresso il grande orgoglio di tutto il territorio: “Esibirsi a Sanremo è un traguardo che consacra i grandi della musica e vedere rappresentata la nostra comunità da un giovane talento come Alessandro è un’emozione indescrivibile. Il suo talento è un dono prezioso e siamo certi che questo sia solo l’inizio di un percorso straordinario”.
La provincia di Trapani può vantare un nuovo astro nascente nel panorama musicale e cinematografico. Alessandro, con la sua passione e dedizione, rappresenta l’anima artistica della Sicilia e porta avanti una tradizione musicale che ha reso grande la nostra terra. Il suo debutto su Rai 1 e la sua presenza al Festival di Sanremo segnano solo l’inizio di una carriera che promette di brillare sempre di più.
Trapani e tutta la Sicilia faranno il tifo per lui!
Trapani – Mauro Carpi, nato a Erice l’1 ottobre 1969, è oggi considerato uno dei più grandi violinisti jazz della sua generazione. Le sue radici affondano profondamente nella terra siciliana e trapanese, ma il suo talento lo ha portato a calcare i palcoscenici più prestigiosi del mondo.
Fin da piccolo, Mauro ha dimostrato una spiccata attitudine musicale. A soli quattro anni si esibisce come cantante in numerose manifestazioni, facendo già intuire la sua predisposizione per il palcoscenico. Nel 1977, seguendo il consiglio di due giganti della musica, Bruno Martino e Luciano Fineschi, intraprende lo studio del pianoforte. Tuttavia, è il violino il vero strumento della sua anima, e a soli dieci anni entra in Conservatorio, dove si distingue per le sue straordinarie doti tecniche e musicali.
Durante gli anni di formazione, si esibisce come violino solista nei concerti dell’orchestra del Conservatorio, dimostrando una padronanza dello strumento fuori dal comune. Dopo il diploma, perfeziona ulteriormente il suo talento a Firenze con il maestro Andrea Cappelletti.
Negli anni ‘90, Carpi si afferma nel panorama musicale esibendosi in duo con la pianista Antonella Filingeri, vincendo prestigiosi concorsi nazionali di musica da camera. Contemporaneamente, non dimentica la sua passione per la musica popolare e si avvicina al jazz, studiando con grandi maestri come Giovanni Mazzarino e Salvatore Bonafede.
Nel 1997 arriva la svolta decisiva: entra nella band del leggendario Lino Patruno, esibendosi nei più importanti festival jazzistici e partecipando a spettacoli teatrali di grande successo, come La Signora in Blues.
Nel 2003 fonda l’Acoustic Swing Trio, un innovativo trio di corde con Michele Ariodante e Giorgio Rosciglione, che si esibisce in celebri festival come Jazz in Sardegna e Finestra Jazz. Nel 2004 incontra il maestro Roberto Pregadio, che lo invita a far parte della sua band jazz e, l’anno successivo, gli affida il ruolo di primo violino nell’orchestra del popolare programma televisivo La Corrida, in cui suona per quattro edizioni.
Nel 2005 avvia una collaborazione musicale con Renzo Arbore, partecipando come special guest alla trasmissione Speciale per me. L’anno seguente collabora con Franco Nero al film Forever Blues, contribuendo alla colonna sonora insieme a Lino Patruno. Il film ottiene il prestigioso premio David di Donatello per la miglior canzone originale, suonata proprio da Mauro Carpi.
Mauro Carpi è stato protagonista di numerosi spettacoli teatrali e televisivi, collaborando con icone della musica e dello spettacolo come Enrico Montesano, Pino Insegno, Arisa e Gigi Proietti. Nel 2011 ha preso parte al celebre New Orleans Jazz & Heritage Festival, confermandosi tra i violinisti jazz più apprezzati a livello internazionale.
La lista degli artisti con cui ha lavorato è impressionante: Anna La Rosa, Bruno Lauzi, Claudio Gregori (Greg), Franco Cerri, Franco Nero, Gerry Scotti, Giorgio Bracardi, Lino Patruno, Luciano De Crescenzo, Marisa Laurito, Renzo Arbore, Roberto Gatto, Pippo Baudo, Romano Mussolini, Tullio De Piscopo e molti altri.
Oggi, Mauro Carpi continua a dedicarsi alla musica con passione e dedizione. Titolare della cattedra di violino jazz presso il conservatorio di musica “V. Bellini”, trasmette alle nuove generazioni la sua arte e il suo amore per lo swing.
La sua storia è quella di un siciliano che, pur avendo conquistato il mondo, non ha mai dimenticato le sue radici. Il suo violino racconta la Sicilia in ogni nota, unendo tradizione e innovazione, passato e futuro, in una melodia senza tempo.
Chi è Jaka: un’icona del reggae italiano nata a Erice Giuseppe Giacalone, in arte Jaka, nasce a Erice il 21 aprile 1967. Cresciuto tra Trapani ed Erice, ha sempre mantenuto un forte legame con la sua terra d’origine. La sua musica, un mix travolgente di reggae e raggamuffin, si distingue per la capacità di unire le sonorità giamaicane con le radici culturali siciliane.
Dalla Sicilia alla scena reggae nazionale Jaka esordisce ufficialmente nel panorama musicale italiano nei primi anni ‘90 con l’album Della parola armati (1992), che contiene il brano Ragga Soldati. Da quel momento, il suo percorso artistico decolla, portandolo a collaborare con artisti di rilievo come Il Generale, Sud Sound System e Brusco. Con una carriera che si estende per oltre trent’anni, Jaka si è affermato come una delle voci più autorevoli del reggae italiano.
Il legame con Erice e Trapani: l’omaggio musicale alla sua terra Nonostante il trasferimento in Toscana, Jaka non ha mai dimenticato le sue origini trapanesi. Nel 2011 pubblica Forza originaria, album che celebra il suo legame con Erice e Trapani. Il singolo A Erice (nel video qui sotto), è un vero e proprio inno alla sua città natale, accompagnato da un videoclip che mostra scorci mozzafiato del borgo medievale, esaltando il suo fascino e la sua storia.
Acchianamu a Erice: la tradizione raccontata in musica Uno dei brani più rappresentativi della sua produzione è Acchianamu a Erice, una canzone che racconta l’antica tradizione di “acchianare” a piedi fino alla vetta del borgo medievale. Questo rito, simbolo di appartenenza e devozione, è ancora oggi molto sentito tra gli ericini e i trapanesi. Attraverso le sue parole e il suo sound inconfondibile, Jaka trasforma questa esperienza in un viaggio musicale che lega passato e presente.
Jaka tra musica, impegno sociale e radio Oltre alla carriera musicale, Jaka è un attivista e conduttore radiofonico. Ha presentato eventi di rilievo come il Sikula Reggae Festival e conduce programmi radiofonici su Controradio, dove porta avanti il suo messaggio di positività e inclusione. Il suo impegno sociale si estende anche a laboratori educativi nei quartieri fiorentini e nei campi Rom, dimostrando che la musica può essere un potente strumento di aggregazione e cambiamento.
Erice e Trapani nel cuore di Jaka: un ambasciatore della cultura siciliana Jaka continua a rappresentare con orgoglio la sua terra d’origine, portando le sonorità e i valori della Sicilia sulla scena musicale nazionale e internazionale. Con la sua energia e il suo talento, dimostra che le radici non si dimenticano mai, ma possono essere la chiave per un successo autentico e duraturo