Torino – “La notizia della sua scomparsa arriva inattesa, come un interruttore che spegne l’ultima lampadina accesa dentro una casa ora immersa nell’oscurità” scrive Luigi Ciotti sulla morte di Bergoglio, ricordando il messaggio del papato come uno sprone a fare tutti di più: “Ancora c’è tempo e sempre ne resterà per non sprecare le nostre vite ma metterle al servizio degli altri”
“Non cercate fra i morti” (Lc 24, 5-6) dice il Vangelo del lunedì dopo Pasqua. E Papa Francesco, che se ne è andato in questo giorno così denso di significato, sembra volerci dire lo stesso. “Non restate nei sepolcri! Diventate capaci di risorgere a vita nuova!”.
“La notizia della sua scomparsa arriva inattesa, come un interruttore che spegne l’ultima lampadina accesa dentro una casa ora immersa nell’oscurità: un mondo segnato dall’angoscia delle guerre, delle ingiustizie, della povertà, della criminalità, della crisi ambientale, di un uso sempre più arrogante e spregiudicato del potere. Ma il Papa non ci lascia nel buio! Ha celebrato con noi la Pasqua ed è morto in un giorno che profuma di resurrezione. Ha voluto fino all’ultimo, col saluto ai fedeli ieri in Piazza San Pietro, incarnare quella Chiesa in uscita che si sporca le mani nelle ferite del mondo, per risanarle.
Lo ha ribadito nel messaggio Urbi et orbi, con parole come sempre chiare e ostinate nel chiedere ai potenti della terra un passo indietro sul riarmo e passi avanti sul dialogo per la pace, sulla protezione delle vittime di ogni violenza, sulla lotta alla povertà e alla fame. Anche nelle sue riflessioni per la Via Crucis, aveva ricordato le numerose croci degli esseri umani di oggi. Quelle croci che tante volte lui stesso aiutava a portare, con una presenza affettuosa in mezzo ai poveri, ai carcerati, ai migranti, ai sofferenti.
Ho avuto il privilegio di condividere con lui incontri riservati e altri pubblici, come quello, recente, con un gruppo di donne in fuga dai contesti mafiosi di origine. “Non siete sole. Continuate a lottare”, aveva detto in quell’occasione. Un incoraggiamento simile a quello donato tanti anni prima ai famigliari delle vittime innocenti della mafie, nella chiesa di San Gregorio VII a Roma. Ma allora aveva voluto rivolgersi anche “ai grandi assenti, agli uomini e alle donne mafiosi”. “Per favore, cambiate vita, convertitevi, fermatevi, smettete di fare il male! – aveva implorato – Convertitevi, lo chiedo in ginocchio; è per il vostro bene. Ancora c’è tempo, per non finire all’inferno”.
Ancora c’è tempo e sempre ne resterà per non sprecare le nostre vite ma metterle al servizio degli altri, ci ha ricordato ogni giorno del suo Pontificato, con parole che sapevano toccare anche il cuore dei non credenti, che diceva di preferire ai cristiani tiepidi o incoerenti. “Per Dio è meglio non credere che essere un falso credente, un ipocrita!”: un invito a praticare, e non solo predicare il Vangelo della giustizia, della responsabilità e dell’impegno di ogni persona verso i Fratelli Tutti.
Teniamo allora accesa la luce della speranza che entra dalla porta spalancata del sepolcro. Lasciamo che a morire siano le nostre meschinità interiori: egoismo, rassegnazione, paure. E che a vivere, insieme al ricordo di questo Papa immenso, sia il compito che lui ci lascia in eredità: fare di questa Chiesa e di questo mondo una Chiesa e un mondo migliori, contro ogni pronostico.
“La speranza non delude” è la frase di San Paolo ai Romani che il Papa aveva scelto per l’anno giubilare. Oggi il Papa ci chiede di non deludere chi ripone speranza in noi. A partire da lui stesso, che, ne sono certo, ci raccomanda con parole di tenerezza a Dio”.
Mazara del Vallo – “Santità, Lei è stato il Papa di chi soffre e fatica. Lei è stato il Papa che ha aperto le sue braccia ai diciotto pescatori di Mazara del Vallo durante i 108 giorni di sequestro in Libia, cinque anni fa, e dopo la loro liberazione regalando solidarietà, speranza, coraggio a loro e alle loro famiglie insieme a tutti noi, segnati da quella esperienza”.
Lo scrive Tommaso Macaddino, segretario generale della Uil di Trapani, già segretario della Uila Pesca Sicilia, che ricorda “come sia stata una grande gioia ascoltare le Sue parole di amore, incoraggiamento e fede quando nel dicembre 2021 papa Francesco ha voluto incontrarci in Vaticano e ricevere il libro della Uila Pesca su quei 108 drammatici giorni”. “Oggi – aggiunge – preghiamo per Lei rivolgendoci a Maria Stella del Mare a cui aveva affidato in quelle terribili settimane i pescatori, imprigionati in Libia, e i loro congiunti, impegnati a non far calare mai il silenzio su quella ingiusta detenzione.
Tommaso Macaddino conclude: “Santità, ieri l’abbiamo vista per l’ultima volta. Ci ha donato l’indulgenza plenaria e seminato ancora il Suo profetico messaggio di costruttore di futuro, ribadendo l’appello alla pace nel mondo. A noi tutti, adesso, il difficile compito di seguire la strada tracciata in questi anni di Pontificato: un solco che dobbiamo percorrere non lasciando mai soli quanti rimangono indietro e invocano aiuto, particolarmente i giovani e gli anziani, le lavoratrici e i lavoratori, testimoni del martoriato tempo che viviamo. È stato un onore immenso conoscerLa. Grazie per ciò che ha fatto per noi, cittadini del mondo, ma anche per quello che farà da Lassù…”
Trapani – La morte di Papa Francesco colpisce profondamente la nostra comunità diocesana e ci fa ripetere col salmo: “Nelle tue mani è la mia vita…mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza”. Unendoci alla preghiera di tutta la chiesa e di tutti gli uomini e le donne che lo hanno ascoltato e amato noi vogliamo ancora una volta ringraziarlo per averci guidato con fede e speranza nel Vangelo della gioia, nella scelta degli esclusi per essere chiesa di tutti e per tutti.
Alle 18 facciamo suonare le campane di tutte le chiese in segno di comunione con la liturgia del cielo.
Mazara del Vallo – «È stato un Papa tra la gente, vicino in modo speciale ai poveri, agli ultimi, ai dimenticati, rendendo visibile la misericordia del Padre in mille gesti quotidiani affinché nessuno si sentisse escluso. Ha annunciato la Pasqua, ha celebrato la Pasqua, e ora ha fatto Pasqua. La Pasqua del Crocifisso Risorto è diventata la sua Pasqua, e noi lo affidiamo con fiducia all’abbraccio del Padre». Sono le parole del Vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo monsignor Angelo Giurdanella, appresa la notizia della morte di Papa Francesco avvenuta stamattina alle ore 7,35. «In questi anni, Papa Francesco ci ha insegnato – con la forza del suo magistero e della sua vita – come si ama, come si serve e come si soffre per la Chiesa. Con parole e gesti semplici e profondi ha parlato al cuore degli uomini e delle donne di oggi, rendendo vicino a tutti la freschezza del Vangelo. Fino all’ultimo, fino a ieri, ci ha indicato la strada da cercare e percorrere: la pace. Pace come dono da chiedere con insistenza a Dio, e come impegno da vivere ogni giorno con scelte concrete, anche scomode», sono ancora le parole del Vescovo.
Roma – Papa Francesco è morto. L’annuncio è stato dato direttamente nel corso di una diretta da casa Santa Marta, convocata all’improvviso proprio per dare la notizia. La Sala Stampa della Santa sede ha comunicato così quanto accaduto: “Poco fa Sua Eminenza, il Card Farrell, ha annunciato con dolore la morte di Papa Francesco, con queste parole: ‘Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. Ieri era apparso per la Benedizione poi il suo ultimo abbraccio con la Papamobile con i suoi fedeli. Papa Francesco aveva 88 anni.
Jorge Mario Bergoglio era nato il 17 dicembre 1936, a Buenos Aires. Durante il suo pontificato ha portato avanti diverse riforme e molti dei suoi messaggi – dal clima ai migranti, fino ai vaccini – sono entrati nella storia.
Bergoglio, dopo essersi diplomato come tecnico chimico, sceglie la strada del sacerdozio e, nel 1958, entra nella Compagnia di Gesù. Nel 1963 si laurea in filosofia al collegio San Giuseppe a San Miguel, in Argentina, e mentre insegna letteratura e psicologia in un collegio di Buenos Aires si laurea anche in Teologia. L’ordinazione a sacerdote arriva nel 1969, poi viene nominato vescovo di Auca da Giovanni Paolo II. Nel 1998 diventa arcivescovo di Buenos Aires e il 21 febbraio 2001 Giovanni Paolo II lo crea cardinale. Dopo la rinuncia di Papa Benedetto XVI, nel marzo del 2013, Jorge Mario Bergoglio partecipa al conclave nel quale, dopo cinque scrutini, viene eletto Sommo Pontefice.
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Bergoglio è stato il primo gesuita a diventare Papa e il primo Pontefice proveniente dal continente americano. La scelta del nome di Francesco, da Pontefice, è legata alla speranza di seguire le orme del santo di Assisi. Durante il suo pontificato, sono stati molti i momenti di svolta. Incalzato dai giornalisti sul tema dell’omosessualità sul volo di ritorno dal Brasile, nel luglio del 2013, Papa Francesco risponde: “Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?”. Poi, nei Sinodi nel 2015 e del 2016 riammette ai sacramenti i divorziati risposati e sollecita più attenzione nei confronti di unioni civili, coppie di fatto e omosessuali, per i quali chiede “rispetto e accoglienza”. L’11 aprile 2015 Papa Francesco, inoltre, indice ufficialmente un Giubileo straordinario dedicato alla misericordia, che durerà dall’8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016. Sempre nel 2016 un altro gesto storico: di ritorno dall’isola greca di Lesbo, dove si era recato per solidarietà ai rifugiati, decide di portare con sé a Roma 12 profughi. Negli anni da Pontefice Bergoglio ha anche portato avanti numerose riforme tra cui quella della Curia, dello Ior e del codice penale vaticano. Un’altra svolta è stata sicuramente la progressiva distensione dei rapporti con la Cina. Tanti anche gli appelli per la lotta al cambiamento climatico, poi nel 2023 – dopo quasi quattro anni di sperimentazione, consultati gli episcopati e i dicasteri della Curia romana – Papa Francesco promulga le procedure per prevenire e contrastare il fenomeno degli abusi sessuali all’interno della Chiesa cattolica. Il 14 giugno 2024 Bergoglio è stato il protagonista del G7 in Puglia, prima volta per un Pontefice.