Trapani
La Processione del Risorto a Trapani
Alle 9,30 - l'incontro tra Maria che passa dal dolore alla gioia e il figlio Risorto -
Redazione19 Aprile 2025 - Attualità



  • Attualità

    Trapani – Domani domenica di Pasqua è tempo di Resurrezione e a Trapani ci sarà la consueta Processione del Cristo Risorto che quest’anno prevede anche delle novità.

    Alle ore 9.30 all’interno della Chiesa del Purgatorio ci sarà una novità lo scorso anno solo accennato: «l’incontro» tra Maria che passa dal dolore alla gioia e il figlio Risorto con l’esplosione dell’alleluia pasquale (che non si canta per tutta la Quaresima) e la lettura del brano della tomba vuota. Quindi accompagnato dalla banda città di Paceco il simulacro del Risorto raggiungerà in processione la Cattedrale dove il vescovo presiederà il solenne Pontificale di Pasqua. Il simulacro sosterà in Cattedrale fino alla fine dell’ottava di Pasqua (domenica successiva) quando nel pomeriggio continuerà la processione fino alla Chiesa del Collegio dove sosterà.

    Cosa accade la mattina di Pasqua a Trapani

    Prima dell’uscita del corteo religioso dalla chiesa delle Anime Sante del Purgatorio viene riproposto un antico rito, quello dell’incontro tra il Cristo con i simboli della Risurrezione e l’Addolorata, a cui viene tolto il manto nero.

    La statua del Cristo Risorto esce dalla chiesa dopo un breve momento di preghiera nel corso della quale c’è l’incontro tra l’immagine di Gesù Risorto e l’Addolorata.

    La statua del Cristo Risorto è un’opera in legno, tela e colla realizzata con la stessa tecnica dei gruppi dei Misteri. Dopo il rito dell’incontro la processione del Risorto percorre le vie del centro storico accompagnata dai fedeli e preceduta dal suono dei tamburi e dalle Maestranze con i rispettivi gonfaloni.

    Portata a spalla con la tipica “annacata” ed il sottofondo delle note della banda, l’immagine di Gesù Risorto, arriva nella Cattedrale di San Lorenzo che seguiranno la funzione religiosa.

     




  • Trapani
    Ritrovata dopo oltre 70 anni la preziosa piuma d’argento del “Soldato” della Spogliazione
    Era stata dimenticata nel fondo di un baule
    Redazione17 Aprile 2025 - Attualità



  • ritrovamento piuma d'argento Trapani Attualità

    Trapani – Ritrovata dopo oltre 70 anni la piuma d’argento del Gruppo Sacro “La Spogliazione”: simbolo ritrovato della tradizione dei Misteri. A darne notizia è l’Unione Maestranze e il Gruppo Sacro “La Spogliazione”.

    Dopo oltre settant’anni è stata ritrovata una preziosa piuma d’argento, parte del pennacchio del soldato romano del Gruppo Sacro “La Spogliazione”, scomparsa durante una storica Processione dei Misteri di Trapani. A raccoglierla fu il compianto Console Giuseppe Licata, che la custodì con cura fino alla sua morte, quando l’oggetto finì dimenticato.

    Il ritrovamento è avvenuto per caso, grazie alla nuora del Console, Giuseppa Martino, che l’ha scoperta sul fondo di un antico baule. Con grande sensibilità, ha deciso di restituirla al Gruppo Sacro, compiendo un gesto di amore per la memoria familiare e per la tradizione cittadina. Il valore del ritrovamento è fortemente simbolico in quanto si tratta di un ornamento ché riafferma l’importanza di custodire ogni dettaglio del patrimonio culturale e religioso. La piuma sarà restaurata e tornerà a brillare durante la processione, ricongiungendosi idealmente alla storia da cui proviene.

    La Storia

    La storia di questo piccolo, ma inestimabile, frammento della devozione affonda le radici in un gesto di cura e amore per la tradizione. Fu il compianto Console Giuseppe Licata a raccogliere quella piuma che si staccò, quasi un sospiro d’argento, durante il sacro cammino.

    La custodì gelosamente, con la promessa silenziosa di restituirla al suo splendore originario. Ma il destino, a volte, intreccia trame inaspettate. Nel passaggio di consegne tra il ceto dei Bottai e quello dell’Abbigliamento, la piuma cadde nell’oblio, dimenticata nel fluire degli anni.

    Dopo la scomparsa del Console Licata nel 1999, il ricordo di quella piuma sembrava svanito con lui. Fino a quando, come un dono inatteso dal passato, la nuora, la signora Martino Giuseppa, l’ha ritrovata, quasi per caso, adagiata sul fondo di un antico baule. Un ritrovamento che ha riacceso una fiamma sopita, un anello mancante nella catena della nostra storia.

    Con un gesto di profonda sensibilità e rispetto per la tradizione, la signora Martino ha voluto riconsegnare questo prezioso reperto al Gruppo Sacro “La Spogliazione”. Un atto di amore filiale e di attaccamento incondizionato ai nostri Misteri.

    Il Capo Console del Gruppo Sacro “La Spogliazione”, Salvatore Troisi, esprime con vibrante emozione la sua soddisfazione: “Questo ritrovamento è un segno del destino, un regalo inatteso che ci riempie di gioia. Quella piuma è parte integrante della nostra identità, un simbolo della cura e della passione che da secoli animano il nostro Gruppo. Ringraziamo di cuore la signora Martino per la sua sensibilità e per averci restituito un pezzo così importante della nostra storia.”

    Il Presidente dell’Unione Maestranze sottolinea con forza il valore intrinseco di questi oggetti sacri: “Gli argenti e gli ori che adornano i nostri sacri gruppi non sono semplici orpelli, ma testimonianze tangibili della fede, dell’arte e della storia della nostra comunità. La loro conservazione è un dovere morale, un atto di rispetto verso coloro che ci hanno preceduto e un lascito prezioso per le future generazioni. Il ritrovamento di questa piuma è un monito sull’importanza di custodire con cura ogni singolo dettaglio del nostro patrimonio culturale e religioso.”

    La piuma ritrovata sarà ora affidata alle sapienti mani di esperti restauratori che le restituiranno l’antico splendore. Presto, tornerà a brillare sul pennacchio del soldato, fiera testimone della Passione di Cristo, un anello ricongiunto nella lunga e commovente processione dei Misteri di Trapani. Un piccolo oggetto, custode di una grande storia, che torna a vivere per continuare a emozionare i cuori dei trapanesi e dei fedeli tutti.

     




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  • MISTERI TRAPANI Altre Notizie

    La Lavanda dei Piedi è uno dei momenti più significativi dell’Ultima Cena, un atto di estrema umiltà e servizio che Gesù compie nei confronti dei suoi apostoli. Questo gruppo sacro, appartenente al Ceto dei Pescatori, è una delle rappresentazioni più simboliche della Processione dei Misteri di Trapani.


    Il Significato Teologico e Spirituale

    L’episodio della Lavanda dei Piedi è descritto nel Vangelo di Giovanni (13,1-17):

    “Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi” (Gv 13,14-15).

    Gesù, pur essendo il Maestro, si abbassa al ruolo di servo, lavando i piedi ai discepoli per insegnare loro il valore del servizio e dell’amore fraterno.

    L’episodio anticipa il sacrificio della Croce: come Gesù si umilia in questo gesto, così offrirà se stesso per la redenzione dell’umanità.

    L’Iconografia del Gruppo Sacro

    Il gruppo sacro della Lavanda dei Piedi è composto da:

    Le statue sono realizzate con la tradizionale tecnica della tela e colla, tipica dei Misteri, e sono caratterizzate da una forte espressività nei volti e nei gesti.


    Il Legame con il Ceto dei Pescatori

    Il Ceto dei Pescatori, a cui è affidato questo gruppo, ha un profondo legame simbolico con l’episodio evangelico.


    Storia e Tradizione

    La Lavanda dei Piedi è stata introdotta nella Processione dei Misteri di Trapani probabilmente tra il XVII e il XVIII secolo, quando i vari ceti lavorativi della città iniziarono a prendersi cura dei gruppi sacri.

    Il Ceto dei Pescatori, una delle categorie più antiche e rispettate della città, scelse proprio questa scena per onorarne il valore simbolico, sia per la loro attività, sia per il loro rapporto con la fede.

    Ancora oggi, i pescatori di Trapani si tramandano l’onore e l’onere di portare in processione questo gruppo, testimoniando la continuità della tradizione.


    Curiosità sulla Lavanda dei Piedi nei Misteri di Trapani

    Un gesto rivoluzionario: nell’antichità, lavare i piedi era compito degli schiavi o dei servitori. Il fatto che Gesù, il Maestro, compia questo gesto sovverte le gerarchie e insegna un nuovo modello di autorità basato sul servizio e non sul potere.

    Una scena tra le più antiche della processione: il gruppo della Lavanda dei Piedi è stato più volte restaurato, ma mantiene la struttura e la composizione originaria tramandata nei secoli.

    L’annacata più fluida: il movimento della Lavanda dei Piedi, durante la processione, è uno dei più eleganti e solenni, grazie all’impegno dei portatori che con cura e dedizione donano dinamicità alla scena.

    Il legame con la liturgia del Giovedì Santo: la Lavanda dei Piedi è un rito che si celebra ancora oggi nelle chiese cattoliche, specialmente durante la Messa in Coena Domini del Giovedì Santo, quando i sacerdoti ripetono il gesto di Gesù, lavando i piedi ai fedeli.


    Un Simbolo di Umiltà e Servizio

    La Lavanda dei Piedi è uno dei gruppi sacri più significativi e simbolici della Processione dei Misteri.

    Con il suo gesto, Gesù ci insegna che l’amore si manifesta nel servire gli altri, un messaggio che i trapanesi portano nel cuore ogni Venerdì Santo, quando il gruppo attraversa le strade della città.

    E tu, hai mai assistito dal vivo a questo emozionante momento della processione?




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  • Gruppo sacro La Separazione a cura del ceto degli Orefici Altre Notizie

    La Separazione è il primo gruppo della Processione dei Misteri di Trapani. Appartenente al Ceto degli Orefici, rappresenta il momento struggente in cui Gesù si congeda da sua Madre e dall’apostolo Giovanni prima di affrontare la Passione.

     Il Significato Teologico e Simbolico

    Questo momento della Passione non è esplicitamente descritto nei Vangeli, ma è stato elaborato dalla tradizione cristiana e dalla meditazione sulla sofferenza di Maria. La scena ci mostra l’umanità di Cristo, che prima del grande sacrificio sente il bisogno di salutare la Madre e affidare il suo discepolo prediletto alla sua protezione.

    L’episodio richiama il passo evangelico di Giovanni 19,26-27, in cui, dalla croce, Gesù affida sua Madre a Giovanni:

    “Donna, ecco tuo figlio! […] Ecco tua madre!”

    La tradizione popolare ha anticipato questa consegna, immaginando un addio carico di dolore e consapevolezza prima dell’inizio della Passione.

    L’Iconografia del Gruppo Sacro

    Il gruppo de La Separazione è una delle opere più toccanti della Processione. Le espressioni dei personaggi trasmettono un dolore contenuto ma profondo:

    Le statue, realizzate con la tecnica tradizionale della tela e colla, possiedono una plasticità e una leggerezza che permettono ai portatori di donare movimento al gruppo attraverso l’annacata, rendendo ancora più coinvolgente la scena per i fedeli e gli spettatori.

     La Storia del Ceto degli Orefici

    Il Ceto degli Orefici, tra i più antichi di Trapani, ha sempre avuto un ruolo di prestigio nella società trapanese. La loro arte, legata alla lavorazione dei metalli preziosi, li ha resi protagonisti non solo del commercio, ma anche della realizzazione di manufatti sacri, come calici, ostensori e croci processionali.

    La loro partecipazione ai Misteri si tramanda da secoli, e ancora oggi la gestione del gruppo è affidata ai rappresentanti della categoria, che con devozione e rispetto mantengono viva la tradizione.

    Curiosità su “La Separazione”

    Un addio che anticipa il dolore: La scena de La Separazione è unica rispetto agli altri gruppi, poiché rappresenta un momento intimo e familiare, invece di un episodio pubblico della Passione.

    Il restauro del gruppo: Nel corso dei secoli, il gruppo ha subito restauri per preservare la bellezza delle statue. Alcune parti sono state ricostruite dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, che danneggiarono diversi Misteri.

    Un legame con la devozione mariana: La scena richiama molte rappresentazioni artistiche della Pietà, in cui Maria tiene il corpo del Figlio dopo la Crocifissione, chiudendo idealmente il cerchio della Passione.

    L’importanza dell’oro nella tradizione religiosa: Essendo il gruppo appartenente agli Orefici, non è un caso che l’oro sia simbolicamente legato alla regalità di Cristo, come accennato già nei doni dei Magi.


    Un Momento di Fede e Identità

    Il gruppo de La Separazione è molto più di una scena della Passione: è il simbolo del dolore umano davanti al sacrificio, un passaggio fondamentale della spiritualità cristiana.

    Ogni Venerdì Santo, quando il gruppo esce dalla Chiesa del Purgatorio, il silenzio cala tra i fedeli. È il momento in cui i trapanesi rivivono quell’addio, sentendosi parte di una tradizione che dura da secoli.

    E tu, hai mai vissuto l’emozione di vedere La Separazione dal vivo?




  • Tradizioni Trapani
    I Gruppi dei Misteri: l’anima di Trapani che cammina nel tempo
    La Processione dei Misteri di Trapani: venti gruppi, quattro secoli di fede e tradizione
    Redazione17 Marzo 2025 - Tradizioni



  • il simulacro della madonna dei misteri di trapani Tradizioni

    Trapani, Se sei trapanese, sai bene che Venerdì Santo non è un giorno come gli altri. È il giorno della Processione dei Misteri, quando la città si ferma, il tempo sembra rallentare e le strade si riempiono di un’emozione che solo chi l’ha vissuta può capire.

    I Gruppi dei Misteri non sono solo statue: sono storia, tradizione e identità. Sono il cuore pulsante di una fede che si tramanda da oltre 400 anni, un legame che tiene unita la comunità e che ogni anno si rinnova con la stessa intensità.

    I Nostri Misteri: venti storie di passione e devozione

    Ogni ceto di lavoratori porta sulle spalle il proprio Gruppo Sacro, con fierezza e senso di appartenenza. Sono venti gruppi, ognuno racconta un momento della Passione di Cristo, ma in realtà raccontano molto di più: raccontano noi, i nostri padri, i nostri nonni, e tutti quelli che prima di noi hanno vissuto e amato questa città.

    Eccoli, uno per uno:

    1. La SeparazioneCeto degli Orefici
      Raffigura il momento in cui Gesù si congeda dalla Madre e dall’apostolo Giovanni prima della Passione.
    2. La Lavanda dei PiediCeto dei Pescatori
      Rappresenta Gesù che, durante l’Ultima Cena, lava i piedi agli apostoli come gesto di umiltà.
    3. Gesù nell’Orto del GetsemaniCeto degli Ortolani
      Mostra Gesù in preghiera nell’orto, mentre affronta l’angoscia prima dell’arresto.
    4. L’ArrestoCeto dei Metallurgici
      Illustra il momento in cui Gesù viene catturato dalle guardie nel Getsemani.
    5. La Caduta al CedronCeto dei Naviganti
      Rappresenta Gesù che cade nel torrente Cedron durante il tragitto verso il luogo del processo.
    6. Gesù dinanzi ad HannaCeto dei Fruttivendoli
      Mostra Gesù portato davanti al sommo sacerdote Hanna per essere interrogato.
    7. La NegazioneCeto dei Barbieri e Parrucchieri
      Raffigura Pietro che, per tre volte, nega di conoscere Gesù durante il suo processo.
    8. Gesù dinanzi ad ErodeCeto dei Pescivendoli
      Mostra Gesù condotto davanti al re Erode, che lo schernisce e lo rimanda da Pilato.
    9. La FlagellazioneCeto dei Muratori e Scalpellini
      Rappresenta Gesù mentre subisce la flagellazione per mano dei soldati romani.
    10. La Coronazione di SpineCeto dei Fornai
      Illustra il momento in cui Gesù viene deriso e incoronato con una corona di spine.
    11. Ecce HomoCeto dei Calzolai e Calzaturieri
      Raffigura Pilato che presenta Gesù flagellato e coronato di spine al popolo, dicendo “Ecco l’uomo”.
    12. La SentenzaCeto dei Macellai
      Mostra Pilato che pronuncia la condanna a morte di Gesù.
    13. L’Ascesa al CalvarioPopolo
      Rappresenta Gesù che, portando la croce, sale verso il Golgota, assistito da Simone di Cirene.
    14. La SpogliazioneCeto dei Tessili e Abbigliamento
      Illustra il momento in cui Gesù viene spogliato delle sue vesti prima della crocifissione.
    15. La Sollevazione della CroceCeto dei Falegnami, Carpentieri e Mobilieri
      Raffigura l’istante in cui la croce con Gesù viene innalzata sul Golgota.
    16. La Ferita al CostatoCeto dei Pittori e Decoratori
      Mostra un soldato romano che trafigge il costato di Gesù con una lancia per accertarne la morte.
    17. La DeposizioneCeto dei Sarti e Tappezzieri
      Rappresenta la deposizione di Gesù dalla croce da parte di Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo.
    18. Il Trasporto al SepolcroCeto dei Salinai
      Illustra il corpo di Gesù che viene portato al sepolcro per la sepoltura.
    19. Il SepolcroCeto dei Pastai
      Raffigura Gesù deposto nel sepolcro, in attesa della resurrezione.
    20. L’AddolorataCeto dei Camerieri, Cuochi, Cocchieri, Autisti, Baristi, Pasticceri, Albergatori, Ristoratori ed Affini
      Mostra la Vergine Maria addolorata che piange la morte del Figlio.

     L’attesa, l’”annacata” e la città che respira a un solo ritmo

    Ogni anno, quando i Misteri escono dalla Chiesa del Purgatorio, un brivido attraversa chi è lì ad aspettare. I Massari sollevano i Gruppi, e con quel movimento oscillante, l’annacata, danno vita alla processione.

    Le strade si riempiono di marce funebri, di lacrime, di silenzi interrotti solo dal suono dei passi e delle preghiere. Le botteghe lungo il corso abbassano le serrande a metà, segno di rispetto e partecipazione. Trapani diventa un unico corpo, un’unica anima, che accompagna i Misteri per 24 ore di intensa devozione.

    Una tradizione che ci appartiene

    La Processione dei Misteri non è solo un evento religioso: è un pezzo di noi. È il legame con le nostre radici, con il passato che continua a camminare sulle nostre strade. Non importa quante volte l’hai vista, ogni anno è sempre diversa, sempre speciale.

    Perché i Misteri non si guardano, si vivono.

    E tu, da trapanese, quale momento della Processione senti più tuo?




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    Il Ritorno alle Radici: Un Viaggio nel Cuore di Trapani
    Un'emozionante riconnessione con la propria terra, tra memoria e tradizione
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  • processione misteri 2024- rientro Attualità

    Trapani – Lo sappiamo, il paese di origine rappresenta le radici, il punto di partenza dove si sono costruiti i primi legami e dove si trovano i ricordi dell’infanzia e forse, anche dell’adolescenza. Il secondo paese “di adozione” è altrettanto significativo, perché anche lì si sono formate nuove relazioni, carriere, e si sono creati nuovi ricordi, dando all’emigrato una nuova dimensione identitaria.

    In chi parte, però, c’è sempre una voce che dice “ritornerò!”, anche se per un brevissimo periodo, solo per poter riassaporare quei vecchi e cari ricordi di una processione, di una passeggiata, di un gelato, di un tramonto. Che ci piaccia o no, i luoghi dove siamo cresciuti sono quelli che ci modellano ed influiscono sul nostro essere, contribuendo a renderci quelli che siamo.

    I luoghi di provenienza ci fanno viaggiare indietro nel tempo e hanno un valore affettivo unico. Soprattutto nei periodi di festa, quando il senso di solitudine dilaga e si è alla ricerca di radici affettive stabili, di quella voglia di sentirci al sicuro, “un po’ come a casa”.

    Ed è il caso del nostro concittadino che, dopo anni in Australia, non vede l’ora di poter riabbracciare la sua amata Trapani, la sua “casa”!

    A lui lasciamo lo spazio per raccontare questa esperienza che sta per rivivere a Voi il piacere di leggere.


    Dear Trapani,

    Trapani, il mio amore per te non è mai cambiato. Sono partito tanti anni fa, lasciando il rione Cappuccini con il cuore pieno di speranza e nostalgia. Ora vivo in Australia, sono in pensione da gennaio e per il mio compleanno ho deciso di tornare a vederti. Voglio rivedere i Misteri, quella processione che da bambino seguivo con mio padre, stringendogli la mano. Ricordo il suono della banda, il passo lento dei portatori, il profumo di cera e incenso. Non è solo una tradizione, è l’anima di Trapani, il legame che unisce chi è rimasto e chi, come me, è partito ma non ha mai smesso di sentirsi parte di questa terra.

    A presto, mia amata città dal Tuo figlio emigrante.

     




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    I Misteri di Trapani: il percorso ufficiale della processione 2025
    L'itinerario della storica processione svelato dall'Unione Maestranze
    Redazione12 Marzo 2025 - Tradizioni



  • itimerario misteri trapani 2025 Tradizioni

    Trapani –   Ci accingiamo alla settimana Santa e la Città si prepara a vivere uno degli eventi più attesi : “La Processione dei Misteri”. L’Unione Maestranze ha ufficializzato oggi il percorso che le sacre rappresentazioni seguiranno per le vie della città.

    Il percorso della Processione dei Misteri

    Come da tradizione, il corteo partirà dalla Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, cuore della manifestazione religiosa. Da qui, le sacre statue attraverseranno le principali strade cittadine in un cammino che durerà oltre 24 ore.

    Ecco il tragitto ufficiale:

    Dopo una sosta in Piazza Vittorio Emanuele, la processione riprenderà il cammino lungo:

    Il corteo religioso si concluderà con il rientro alla Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, luogo simbolo della Processione dei Misteri.

    Un evento di fede e tradizione

    La Processione dei Misteri di Trapani è uno degli eventi più suggestivi della Settimana Santa in Sicilia. Il lento cammino dei sacri gruppi scultorei, accompagnato dalle marce funebri, richiama ogni anno migliaia di fedeli e turisti. Questo rito, che affonda le sue radici nel XVII secolo, rappresenta un momento di grande devozione e identità per la comunità trapanese.

    La preparazione e il coinvolgimento della città

    L’organizzazione di questo evento è curata con grande dedizione dall’Unione Maestranze, che coordina le varie confraternite coinvolte nella processione. I preparativi iniziano mesi prima, con la manutenzione delle statue e l’allestimento degli abiti dei portatori, per garantire il massimo splendore alla manifestazione.

    Conclusione

    La Processione dei Misteri è un appuntamento imperdibile per chiunque voglia vivere un’esperienza di fede e tradizione unica. Il nuovo percorso conferma la volontà di mantenere intatta l’essenza di questo evento storico, coinvolgendo il cuore della città in un lungo viaggio tra devozione e cultura




  • Trapani
    Conosciamo Veramente la Via Villanova Conosciuta come “Strada Porci?”
    Alla scoperta di Via Villanova: la strada dove i maiali incontrano i Misteri e le tradizioni!
    Redazione8 Febbraio 2025 - Turismo



  • via villanova conosciuta come stdada porci Turismo

    Trapani è una città ricca di cultura, tradizioni e curiosità. Questi elementi sono profondamente radicati non solo nel cuore dei trapanesi, ma anche, e soprattutto, nelle vie della città. Molte strade di Trapani, di generazione in generazione, sono state nominate dai trapanesi almeno una volta nella vita: u catito, u passu latri, la strada porci o lo nero.

    La Tradizione delle Denominazioni

    Ogni via di Trapani ha una storia precisa dietro la sua denominazione, una storia che risale a vecchie tradizioni e ricordi. Tuttavia, la bellezza di Trapani, e soprattutto dei trapanesi, sta nel riconoscere le vie non per la loro vera denominazione, ma per il nome che la tradizione ha assegnato. Così, molti sanno dove si trova “Strada Porci”, ma pochi conoscono Via Villanova.

    L’Origine di “Strada Porci”

    Parliamo della stessa via. Come altre strade, Via Villanova ha visto i trapanesi dimenticare il suo vero nome per adottare quello tradizionale, che è legato a un antico allevamento di maiali situato alla fine della strada. Questa via, tuttavia, era anche piena di locali: una sala biliardi, una latteria, un venditore di bici, una taverna e un tabaccaio – il cui proprietario, scherzosamente, diceva che la scienza avrebbe trovato il modo per non far morire le persone, ma solo dopo la sua morte.

    Una Via Viva e Attiva

    In passato, “Strada Porci” era animata e molto attiva. I ragazzi giocavano per le strade in tantissimi modi e, la sera, gli anziani occupavano i marciapiedi per giocare a carte. Questa via è anche conosciuta per una curiosità legata ai Misteri, una delle tradizioni più amate dai trapanesi. Proprio in questa via, infatti, due autori – Messina e Fodale – ricostruirono il gruppo scultoreo del ceto dei Sarti e dei Tappezzieri (La Deposizione) dopo la Guerra, lavorando in un garage.

    Tradizione e Memoria

    La parola che meglio descrive questa via è “Tradizione”. Anche se alcuni cittadini pensano che “Strada Porci” non sia realmente Via Villanova, ma una traversa di Via Archi, la tradizione ha preso il sopravvento. E per tutti, ormai, la “Strada Porci” sarà sempre e solo Via Villanova. Questo è il fascino delle tradizioni trapanesi: vivere nei nomi, nei ricordi e nelle storie che ogni via porta con sé.

    Conoscere Via Villanova significa riscoprire una parte autentica di Trapani, un angolo che conserva la memoria di un passato vivo e vibrante.





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