Palermo – Manfredi Borsellino, figlio del giudice ucciso dalla mafia in via D’Amelio insieme alla sua scorta 33 anni fa a Palermo, ha visitato il murale dedicato al magistrato realizzato da Andrea Buglisi a pochi passi dal luogo della strage. Nell’opera è raffigurato anche Giovanni Falcone.
“Non voglio dire come disse Nino Caponnetto nel giorno della strage che è finito tutto.
Io dico invece che è ripartito tutto. Anche da un murale come questo si riparte – ha detto Manfredi Borsellino – Ho molto apprezzato che papà sia stato rappresentato mentre fa il gesto della vittoria, perché so che era un inguaribile ottimista”.
“La fotografia usata per l’opera- ha spiegato – è tratta da un album di famiglia”.
Durante il suo intervento Manfredi Borsellino non è riuscito a trattenere le lacrime. “Mio padre voleva vincere questa guerra, ma gli è stato impedito – aggiunge – E’ stato lasciato solo da troppe persone vicine a lui, anche dal suo mondo lavorativo. Ancora, siamo alla ricerca di questo amico che l’ha tradito. E’ stato lasciato solo non solo dalle istituzioni, ma anche da quel mondo professionale, lavorativo, giudiziario che lo circondava e che avrebbe dovuto proteggerlo, salvaguardarlo come uno dei suoi figli prediletti”.
“Dopo 33 anni non c’è ancora la verità sulla strage di via Mariano D’Amelio a Palermo in cui furono uccisi Paolo Borsellino e cinque agenti della polizia di Stato. Oggi vengono fuori nomi di possibili depistatori che sono già morti. Nel 1992 dopo la strage di Capaci volevo fare un’intervista per il Tg2 all’erede naturale di Giovanni Falcone, ma pochi mesi dopo Paolo Borsellino fu ucciso. Da qui è nata l’idea di creare un testo teatrale ponendo le domande che avrei voluto fare al magistrato a suo figlio Manfredi. Mi ha sorpreso che le sue risposte siano state come quelle che mi sarei aspettato dal padre. Gli mandai le domande per mail e quando lessi le risposte mi vennero i brividi”. Lo dice il giornalista Francesco Vitale, caporedattore centrale del Tg2 e curatore di Dossier, che stasera, alle 21, partecipa all’incontro organizzato dall’associazione nazionale magistrati in cui sarà messo in scena “I giorni di Giuda, intervista marziana a Paolo Borsellino” a Palermo davanti al palazzo di Giustizia.
La pièce teatrale, con la regia di Angelo Butera vede come interpreti Marco Feo, Cesare Biondolillo, Germana Nicolosi e Giacomo Tantillo.
“Qualcuno oggi in Italia – aggiunge Vitale – sta cercando di riscrivere la storia delle stragi dimenticando il fatto inconfutabile che ci fu una strategia unitaria dei mafiosi corleonesi che doveva concludersi con l’attentato allo stadio Olimpico a Roma, poi fallito. Forse dieci o venti anni fa la verità poteva essere svelata, oggi sembra un traguardo impossibile anche se l’augurio di tutti e che alla verità si arrivi. Forse c’è ancora in vita qualcuno che conosce i fatti ma si guarda bene dal raccontarli”. (Ansa)