Trapani – di Rino Giacalone – Il Tribunale di Trapani fa i conti con i numeri di organico che tornano a scivolare verso il basso. Ma la crisi di organico non ha evitato di fare ugualmente festa per il commiato di due presidenti di sezione penale,e che si sono alternati anche nella guida delle misure di prevenzione e in Corte di Assise, i giudici Enzo Agate e Daniela Troja, nominati dal Csm presidenti di due sezione di Assise di Appello, il primo a Palermo, la seconda a Caltanissetta.
Festa nel senso di affetto e stima esternati a più voci ai due giudici, la cui presenza a Trapani, per circa otto anni, ha lasciato il segno, il miglior segno. La giudice Daniela Troja per un periodo è stata anche presidente del Tribunale nelle more della nomina della giudice Alessandra Camassa che da qualche mese ha preso in mani le redini dell’ufficio giudiziario. Giudici dal carattere profondamente diverso, ma che hanno diviso in maniera uguale la stima dei colleghi e del personale di cancelleria, tanto che l’apparente burbero giudice Agate si è pure commosso, commozione che la giudice Troja ha nascosto, ma fino ad un certo punto lo ha potuto fare, offrendo all’uditorio certe sue simpatiche stroncature, che in questi anni hanno fatto parte del suo carattere estroverso, mai irriguardoso per nessuno, usate e offerte semmai sempre e soltanto come momenti di confronto.
Alla giudice Daniela Troja parole di apprezzamento sono state dedicate dal prefetto Daniela Lupo tra i presenti in prima fila al saluto dei due giudici. Tra gli interventi oltre quello della presidente Camassa, che ha esordito offrendo le strofe di una canzone di Paoli, “eravamo quattro amici al bar..” per dire che come i numeri si assottigliano in Tribunale a Trapani, scherzando su quindi su un aspetto che ci sembra non meritare la giusta attenzione dagli uffici ministeriali e del Csm. Ma anche il procuratore Gabriele Paci è stato altrettanto efficace, sempre sul tema degli organici deficitari, anche lui citando un’altra famosa canzone, “I watussi” di Edoardo Vianello e il famoso “hully gully”.
Sono intervenuti gli avvocati Longo, Alagna, Scaringi, diversi altri magistrati e giudici come Caruso, Marroccoli (spesso a latere con la giudice Troja), Restivo, l’ex presidente del Tribunale Andrea Genna, la dirigente della cancelleria penale Loredana Maranzano. E’ stato messo in evidenza il lavoro di rete realizzato in questi anni, spesso un aspetto che il pubblico non nota, ma guardando bene dentro l’ufficio giudiziario trapanese è un aspetto che è sempre stato presente. Niente barriere, ma continue sono state le occasioni di confronto.
Efficace il ricordo dedicato alla giudice Troja, “la giudice che teneva sempre la porta chiusa…ma con le chiavi lasciate appese fuori”, per dire che qualsiasi momento era buono per andarla ad incontrare. Mentre il giudice Agate ha voluto riservare parole di compiacimento per la cancelleria delle misure di prevenzione.
Da tutti parole di apprezzamento per i due giudici, ma che la cerimonia era soprattutto dedicata alla Troja lo ha anche riconosciuto il giudice Agate, senza disapprovazione, anzi ha riconosciuto che se non fosse stato per la collega la cerimonia di commiato non avrebbe avuto la larga partecipazione che invece c’è stata e che ha affollato l’aula bunker “Giovanni Falcone”.
Anche noi oggi vogliamo salutare i due giudici e ricordare sempre la disponibilità e l’attenzione mostrata ai giornalisti di giudiziaria, e ancora lì si è distinta la giudice Troja che non ha mai voluto far mancare anche il suo rapporto personale. Ad majora ai due giudici.
Trapani – Pannelli con fibra di amianto al Tribunale del capoluogo. I sindacati chiedono sopralluogo Spresal e lo spostamento dei lavoratori in vista della bonifica.
In vista dei lavori per la bonifica di centinaia di metri quadri di pannelli con fibra di amianto al Tribunale di Trapani, “condividendo a seguito di apposite assemblee le preoccupazioni dei lavoratori e delle lavoratrici di tutti gli uffici giudiziari di via XXX Gennaio, ritengono opportuno che il Presidente del Tribunale si attivi per chiedere un sopralluogo dell’ente preposto Spresal e, contestualmente, di concerto con il Procuratore, individui un luogo adatto e sicuro dove si possa svolgere l’attività giudiziaria in sicurezza per tutti, al fine di scongiurare qualsiasi remota possibilità di contaminazione non solo dei lavoratori ma anche dell’utenza”.
Ad affermarlo solo il segretario provinciale Fp Cgil Andrea Genna, il coordinatore area Contrattuale Funzioni Centrali Cisl Fp Trapani Michele Binaggia e la segretaria generale Uilpa Trapani Gioacchina Catanzaro.
E aggiungono: “Vogliamo sottolineare poi la mancata convocazione del tavolo di concertazione con le organizzazioni sindacali per discutere l’organizzazione del lavoro in riferimento alla situazione di emergenza venutasi a creare.
“Esprimiamo profonda preoccupazione per quanto sta avvenendo e chiaramente di tutto ciò abbiamo già informato le autorità competenti – concludono Genna, Binaggia e Catanzaro –. Non possiamo stare in silenzio di fronte a un fatto che mette a serio rischio la salute di magistrati, avvocati, personale amministrativo, forze dell’ordine e di tutti i cittadini che quotidianamente frequentano l’edificio giudiziario. La salute e la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini non sono negoziabili. Siamo pronti a mettere in campo tutte le azioni necessarie, restando disponibili per qualsiasi confronto o collaborazione volta a risolvere questa grave problematica”.