Trapani – Il Coordinamento Cittadino di Fratelli d’Italia esprime profonda preoccupazione per quanto emerso nell’ambito dell’operazione “Dirty Mud”, che ha portato al sequestro dell’impianto di sediment washing di Porto Empedocle. L’ipotesi che fanghi provenienti dal dragaggio del porto di Trapani siano stati smaltiti senza adeguati trattamenti, in violazione delle norme ambientali, è un fatto gravissimo che impone massima chiarezza.
I fanghi provenienti dall’attività di dragaggio del porto di Trapani, trasportati con due draghe all’interno dell’impianto di “sediment washing” della società capogruppo aggiudicataria, non subivano, se non in minima parte, alcun trattamento prima dello stoccaggio e il successivo conferimento in una discarica agrigentina. È questa l’accusa della capitaneria di porto che ha fatto scattare l’operazione coordinata dalla Procura di Agrigento conclusasi dopo oltre un anno e mezzo di indagini e che ha accertato una frode da 60 milioni di euro. Nel corso delle indagini sarebbero state ravvisate anche violazioni ambientali sui lavori di dragaggio dell’avamporto e delle aree a ponente dello sporgente Ronciglio del porto di Trapani e hanno riguardato le attività e le procedure connesse alle operazioni di dragaggio, quali il trasporto dei fanghi, il trattamento, il conferimento e lo smaltimento finale dei rifiuti speciali prodotti. Posto sotto sequestro l’impianto di lavaggio e l’area di deposito temporaneo dei fanghi di dragaggio in località Caos, a Porto Empedocle, per una superficie complessiva di circa 60.000 metri quadrati.
Trapani è al centro di un articolato piano di rilancio infrastrutturale e urbano, con il porto come asset strategico. Il rischio che illegalità e opacità compromettano la credibilità del progetto e la fiducia dei cittadini è reale, e non può essere ignorato.
Sono in corso interventi per circa 200 milioni di euro, tra cui il consolidamento del Molo Sanità, l’ampliamento delle banchine settentrionali e le opere di dragaggio finanziate con risorse del PNRR e del Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari. A questi si affianca un ambizioso progetto di rigenerazione urbana del waterfront, che prevede – tra l’altro – un nuovo Terminal Passeggeri, il Parco del waterfront, la passeggiata urbana e la valorizzazione di siti identitari come il Lazzaretto, San Francesco e la Colombaia.
Fratelli d’Italia sostiene con forza questo piano di sviluppo, che punta a restituire centralità al porto e a rafforzare il legame tra la città e il mare. Ma perché questa visione si realizzi davvero, è indispensabile garantire trasparenza, legalità e rispetto delle regole, a tutela dell’ambiente e dell’interesse pubblico.
Le recenti inchieste giudiziarie dimostrano che non basta investire risorse: serve una vigilanza costante per impedire infiltrazioni, abusi e scorciatoie. Chiederemo in Consiglio Comunale l’audizione dell’avv. Nicola Adragna, rappresentante del Comune di Trapani nel Comitato di gestione dell’Autorità di Sistema Portuale, per fare piena luce sulla gestione degli interventi e sulle azioni messe in campo per evitare nuovi episodi di irregolarità. Fratelli d’Italia continuerà a monitorare attentamente ogni fase del processo, sostenendo ogni iniziativa che vada nella direzione della legalità, dello sviluppo sostenibile e della valorizzazione del territorio.
Quanto alle polemiche sollevate dalla segretaria del PD Marzia Patti sulla proposta di nomina dell’on. Annalisa Tardino sono risibili e proprio il PD trapanese dovrebbe avere almeno il buon gusto di tacere quando si parla della Lega. Il Partito Democratico trapanese, al posto di perdersi in sproloqui, farebbe bene a ricordare che fu proprio un governo di sinistra, nel 2007, a sopprimere l’Autorità Portuale di Trapani. Prima di impartire lezioni, dovrebbe riflettere sulle proprie responsabilità.