AttualitàTrapani – Trapani piange la morte di uno dei migliori giornalisti, firma della cronaca e in particolare di quella estera, che ha sempre rivendicato ovunque l’essere figlio di questa terra. Si è spento a 78 anni Alberto Stabile, da giornalista testimone degli ultimi 30 anni di Storia e conoscitore del Medio Oriente – come scrive oggi il quotidiano La Repubblica alla cui redazione apparteneva. Nato a Trapani, laureato in giurisprudenza, cronista del quotidiano siciliano L’Ora, per poi approdare a la Repubblica. Inviato della redazione esteri, è stato a Mosca e a lungo a Beirut. Se si vogliono conoscere le ragioni del conflitto israelo-palestinese, bisogna leggere i suoi reportage.
Con la meticolosità del cronista di mafia e la profondità dell’analista di affari internazionali, Stabile era in grado di scrivere reportage, corrispondenze di guerra, editoriali, al termine dei quali il lettore poteva farsi la propria opinione e certamente ne sapeva di più.
In Russia arrivò nel 1997, seguendo da vicino la svolta decisiva del declino di Boris Eltsin, del caos e della corruzione che infettarono le speranze di democrazia suscitate dall’era di Mikhail Gorbaciov, e della vertiginosa ascesa al potere di Vladimir Putin. Ancora più importante è stato il suo contributo alla comprensione del Vicino Oriente: da Gerusalemme, dal Cairo, da Damasco, da Beirut, pochi altri giornalisti italiani hanno sviscerato la grande scommessa della pace fra Israele e palestinesi, all’avvio del processo di pace negli anni Novanta, quindi la grande delusione degli ultimi vent’anni, culminate nell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e nella guerra di Gaza ogni giorno in prima pagina.
Amava tantissimo Favignana, dove aveva una casa.
Ad ogni estate animava l’isola con incontri culturali ma la sua casa era diventata anche una sorta di cenacolo di giornalisti e scrittori. Parlare con lui significava poter guardare tante cose da prospettive diverse, stessa cosa leggendo i suoi articoli.
Oggi piangiamo un Giornalista di quelli veri, che non vanno in giro a cercare piedistalli sui quali salire, ma che consumano la suola delle scarpe per cercare storie e verità. E’ soprattutto per questo che Alberto Stabile ci mancherà.
CronacaPalermo – Nuove minacce al giornalista Salvo Palazzolo. La Squadra mobile di Palermo ha informato nei giorni scorsi l’inviato del quotidiano La Repubblica che nel corso di alcune indagini sono state rilevate «gravi ostilità nei suoi confronti». Palazzolo sta conducendo da mesi un’inchiesta sui boss scarcerati che sono tornati in città dopo lunghi periodi di detenzione, ha anche svelato i permessi premio concessi ad alcuni ergastolani condannati per omicidi e strage. Ha inoltre denunciato un fiorente giro di spaccio di droga sui canali Telegram. Adesso, sono state rafforzate le misure di vigilanza attorno al cronista che lavora alla redazione palermitana del quotidiano la Repubblica.
«I giornalisti sono sentinella dell’informazione – dichiara il presidente Roberto Gueli – e quando fanno informazione danno fastidio. La nostra categoria deve essere compatta e respingere con fermezza gli attacchi al mittente. Esprimiamo la nostra vicinanza, il nostro sostegno e la nostra piena solidarietà al collega Salvo Palazzolo».
Nel dicembre 2018, la Squadra mobile di Palermo intercettò alcuni mafiosi del clan Inzerillo mentre discutevano di dare al cronista “due colpi di mazzuolo”: in quei giorni, Palazzolo stava raccontando il ritorno in Sicilia dagli Stati Uniti degli “scappati” della seconda guerra di mafia, dopo la morte di Totò Riina. Nell’aprile 2020, un altro episodio. Il capomafia dello Zen Giuseppe Cusimano insultò pesantemente il cronista di Repubblica su Facebook (“Giornalisti peggio del Coronavirus”): il giovane boss, poi arrestato sei mesi dopo dai carabinieri, non aveva gradito l’articolo che svelava la sua distribuzione di generi alimentari agli abitanti della periferia palermitana durante il lockdown.
informazione pubblica”.
CronacaTrapani – Alla casa circondariale Pietro Cerulli di Trapani arrivano sei nuovi agenti. “Il loro arrivo garantirà il miglioramento delle condizioni lavorative di chi vive il carcere, alleviando le carenze di organico causate dalla grave noncuranza dei governi precedenti. Queste nuove assunzioni si innestano nel percorso intrapreso dal Governo negli ultimi 28 mesi e finalizzato a potenziare gli organici delle Forze dell’Ordine, e in particolare la Polizia Penitenziaria. Presto ci saranno altre assegnazioni: 2568 agenti inizieranno il 185° Corso a maggio 2025 mentre, con la firma del nuovo bando allievi agenti del 15 gennaio scorso, è iniziato il reclutamento di ulteriori 3246 unità”.
“Passo dopo passo – dice il senatore Raoul Russo – il governo Meloni, grazie all’operato del sottosegretario Del Mastro, lavora sul tema delle carceri, in particolare potenziando gli organici del personale negli istituti con maggiori criticità. In questo caso specifico oltre ringraziare il sottosegretario per la sua attenzione alla Sicilia, confermo il mio impegno a seguire con particolare impegno la situazione degli istituti penitenziari della provincia di Trapani”.
“Queste nuove assegnazioni – sottolinea il Coordinatore Provinciale di FdI Maurizio Miceli – sono una preziosa boccata d’ossigeno per gli uomini e le donne in divisa che lavorano negli istituti penitenziari e dimostrano l’attenzione del Governo Meloni per le esigenze del nostro territorio. Ringrazio il Sottosegretario Delmastro per il suo instancabile impegno verso la Polizia Penitenziaria, continuerò a lavorare al suo fianco per il bene del territorio”.
CronacaRoma – E’ morto stamattina a 94 anni Furio Colombo. Ne dà notizia la famiglia. Giornalista di primo piano, inviato Rai, editorialista de La Repubblica, direttore dell’Unità, fondatore del Fatto Quotidiano, parlamentare per tre legislature per i Ds, l’Ulivo, il Pd.
Era stato corrispondente per gli Stati Uniti della Stampa, per la quale nel 1975 firmò l’ultima intervista a Pier Paolo Pasolini. Sempre in quello stesso anno, intervistò per il primo numero di TuttoLibri Alberto Moravia.
«Nella mattinata di oggi è deceduto all’età di 94 anni Furio Colombo, assistito dalla moglie Alice e dalla figlia Daria», spiega una nota della famiglia che i funerali si svolgeranno al Cimitero Acattolico di Roma domani mercoledì 15 gennaio alle ore 15.00
«Intensissima la sua attività di giornalista – ricorda ancora la nota, che aggiunge: «Ha svolto un’intensa attività culturale come autore di testi letterari e cinematografici e diretto per tre anni l’Istituto di Cultura di New York, nonché titolare di cattedra alla Columbia University. Ha svolto anche incarichi aziendali prima alla Olivetti e poi come rappresentante Fiat negli Stati Uniti».
